Forcone II° episodio il " J'accuse ! " elevato in forma solenne e convinta nei riguardi dell'avvocato, il nostro Forcone fu preso da un delirio di onnipotenza e da una gioia incontenibile per averlo inchiodato alle sue responsabilità!
Egli guardò fisso il volto del suo consigliere, che a bocca aperta, con l'occhio destro che aveva intrapreso la stessa via strabica di quello sinistro, dimenandosi e contorcendosi spasmodicamente con tutto il corpo, sembrava lì, lì per esalare l'ultimo respiro!
Frattanto, muto il leguleio, un silenzio assordante era calato nello studio e
Forcone, ancora seduto e con i gomiti puntati saldamente sulla scrivania, ora era convinto di aver giocato e ricoperto un ruolo da attore protagonista nella vicenda dal finale a tinte gialle che da poco si era determinata!
Rimase in attesa che anche un men che minimo bisbiglio potesse sortire dalle labbra dell'ingordo e cavilloso legale, il quale, nel frattempo, ripresosi dalla inaspettata batosta, immaginandosi in un'aula di un tribunale con la toga da principe del foro, così tuonò :
- Le tue ciance, le tue frottole, le tue fandonie non sono altro che vaniloqui deliranti e inconcludenti!
La tua acredine, il tuo livore, il tuo odio verso un povero cane che, affamato, ha scelto il tuo giardino e non un altro ( dandoti così un significativo e considerevole onore ) per soddisfare, poveretto, i morsi della fame!
Poi, alzando il dito come il Padre Cristoforo manzoniano lo investì :
- Adesso e conciosiacosachè alza i tacchi e vattene a fischiettare l'inno nazionale lungo la strada del ritorno, altrimenti mi fai perdere la pazienza e da "carceriere" mi spingi a divenire "carcerato"!
Subissato da questi tonanti improperi e da queste minacciose invettive, degne di quelle del Griso, il Bravo che terrorizzò Don Abbondio il povero Forcone, annichilito e umiliato, riuscì a balbettare :
Aspetto i miei 15.000 euro da voi calcolati per i danni procurati dal vostro cagnaccio!
- Eh? Mio caro Forcone, scarpe grosse e cervello fino, mica ho fatto 13 al Totocalcio e tu, visionario come sei, sogni l' America o Alì Babà!
Ti citerò in giudizio per molestie, turbamento del quieto vivere e per aver infranto e interrotto il mio pisolino pomeridiano!
Non sapendo più che pesci pigliare, Forcone risolse di uscire dallo studio e, per evitare un possibile ruzzolone o capitombolo letale in fondo alla scalinata, si sedette sul primo scalino e col culo per terra li lasciò tutti fino al portone d'entrata!
Bisogna sapere che all' epoca del fattaccio, nei piccoli Comuni, per le controversie minori, funzionava la Pretura e il Magistrato, dato l'ambito ristretto, conosceva tutti gli avvocati del posto con i quali spesso si finiva a "cazzi e cocchiare" con pranzi, cenette, condite da barzellette molto spinte!
Citato in giudizio, Forcone si presentò davanti al Pretore, che era un animalista convinto e scorticato!
Il dibattimento durò lo spazio di un mattino : pochi gli interventi verbali con battute ironiche, folcloristiche e zeppe di sottintesi!
Alla fine si alzò il Giudice e così declamò, sentenziando:
- Signor Furgone, Forcone, Falcone o come "cazzo" vi chiamate, dovete riconoscere che il cane è un essere vivente e come tale va rispettato e assecondato in tutte le sue azioni e determinazioni!
Lei è una sorta di aguzzino e vessatore del povero cane di che trattasi!
La dichiaro soccombente nel giudizio col pagamento di tutte le spese processuali, compreso l'onorario del suo ex avvocato!
La invito, altresì, per il prossimo futuro ad agevolare l' incursione nel suo giardino di tutti i cani del contado, spingendoli ad accoppare almeno tre o quattro galline, bene in carne, ad aprire la staccionata dove tenete rinchiuso un innocente porcellino, a non ostacolare se gli stessi desiderano fare buche nel terreno e pisciare e cagare a loro volontà e piacimento, di abbattere il muro di cinta per facilitare i loro futuri raid!
Ed infine, di farsi carico e promotore dell' eliminazione di tutti gli ostacoli, le barriere, i muri, i reticolati, gli sbarramenti che potrebbero impedire la libera circolazione nel paese e campagna limitrofa di tutti gli animali feroci e non, perchè non si deve gridare allo scandalo se lungo le strade dell'abitato si aggirino ratti, topi e tante, tante zoccole!"
Totoruccio Fierro