Forcone VIII° episodio di Totoruccio Fierro
La profonda quiete della notte fu improvvisamente interrotta, alle prime, fredde luci dell' alba, dai rintocchi lenti, continui, solenni a "morto" che, squarciando l'etere, piombarono tristi sul Paese e zone circostanti, dispensati dal batacchio del campanone della Chiesa Principale.
Era stato Ezechiele, rammaricato, addolorato, afflitto per l'inganno della nipote Clarabella, a desiderare che il suo "lutto" si effondesse e partecipato a tutto il Paese!
Era stato accontentato da Don Coglia, rettore e curatore della Parrocchia.
Il prete era stato sospeso "a Divinis", sanzione comminata dalla Santa Sede, perchè si era reso colpevole di gravi mancanze disciplinari e per comportamenti licenziosi, improntati al disprezzo delle norme del pudore e del ritegno.
Egli, infatti, considerava e proclamava la libertà totale di pensiero e di azione! Insomma, un libertario e, più che "femminista" era un "femmenaiuolo"!
Nel chiuso del Confessionale ( qualche peccatrice penitente andava direttamente in Sagrestia! ), era sempre pronto e propenso ad assolvere a pieni voti le donne infedeli e fedigrafe, esortandole ad agire sempre per il loro soddisfacimento, mentre ai mariti traditi infliggeva, con piacere malizioso, quantità esagerate di
"Pater noster", "Ave Maria" e "Atti di dolore"!
Nell' ambiente, più che Don Coglia, era conosciuto con l'epiteto siciliano "Futti, futti cà Diu pirduna a tutti"!
Egli esercitava ancora il Ministero Sacerdotale, perchè la Bolla Papale, con cui era stato dichiarato
"Spretato", non aveva ancora dispiegato i suoi effetti.
Quando, poi, i rintocchi a
"morto" calarono anche sulle campagne limitrofe, le decine di contadini già impegnati a spezzarsi la schiena, per i lavori duri e faticosi dei campi, saltarono inebriati, eccitati, estasiati, convinti com'erano che Belzebù aveva finalmente sprofondato
'Futti, futti" nel Girone dei Lussuriosi dell'Inferno dantesco!
Intanto, nella mattinata giunsero nel Paese anche la Pantera della Polizia e la Gazzella dei Carabinieri, che, con le sirene dispiegate a tutto volume, fecero più volte il giro delle strade nella ostinata speranza, teste dure, che i due amanti avessero trovato rifugio in qualche abitazione del posto.
Il suono delle sirene scatenò un fuggi, fuggi pazzesco dei cani, mentre le galline, tutte intente e pronte a fare l'uovo giornaliero, smisero tale operazione, saltando fuori dal pollaio!
Anche Orazio, deluso per il comportamento della figliola, con la Smith Wesson e con in testa lo Chepì bianco dei Legionari, si mise alla caccia della coppia, addentrandosi nelle boscaglie, nelle macchie, nelle selve più fitte confinanti la zona, sparando ogni tanto ad ogni frusciar di fronda e gridando a polmoni pieni i nomi di Clarabella e
"Sputacchione" : lasciamolo alle sue inutili ricerche!
Svegliato dai rumori e dai frastuoni, assillanti e fastidiosi che avevano messo a soqquadro la vita cittadina, il nostro avvocato-azzeccagarbugli, mandò a chiamare Carbonaccio, il suo fedele Bravo ( efferato e pericoloso delinquente, temuto da tutti ), per conoscere il motivo di tale scompiglio!
Appena seppe che Forcone, il suo odiato nemico, era stato "uccellato" anche da una donna da lui idolatrata, per la gioia, fece un guizzo in alto, rapido e scattante e per poco non ruzzolò lungo la scalinata "assassina" che lo aveva reso deforme per tutta l'esistenza!
Con felicità incontenibile, gli affidò questa consegna: pranzo pantagruelico, luculliano, imponente alla solita osteria : antipasti di mare e monti, cannazze alla bolognese e alla genovese, braciole, polli imbottiti, bistecche, salsicce, agnello alla brace, frutta di stagione, noci tostate e per dessert cannoli, sfogliatelle, bignè...
Il tutto doveva essere innaffiato dal Prosecco di Valdobbiadene, Lambrusco, Malvasia di Rapone e Aglianico Irpino!
Un' orchestrina avrebbe dovuto allietare i commensali suonando tutti i "Lisci" di Casadei!
Dovevano essere invitati tutti gli amici con i quali faceva abitualmente "cazzi e cocchiare" ed anche donne, belle, giovani e nubili ( in onore di Clarabella che aveva liquidato Forcone! ).
Carbonaccio, onde evitare trasalimenti e paure dipinti sul volto delle persone che incontrava, se ne andava di norma "cupe, cupe"!
Eseguì alla perfezione l'ordine dello storpio avvocato!
L'invito esteso anche al gentil sesso, stimolò e spronò diverse mamme a prenotare al Salone di Bellezza il "trucco e parrucco" per le loro figlie, nella viva speranza che al pranzo esse potessero incantare e convincere qualche ingenuo merlotto!
Del povero Forcone, dirò nel nono episodio!
Vit
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