Forcone VII° episodio di Totoruccio Fierro
Dopo l'apprezzata performance resa dai due cantanti ( che avevano preteso il pagamento anticipato ) e dopo lo scambio di "abbracci e baci", essi partirono alla volta di Napoli, lasciando Forcone solo nella notte fonda!
Egli, preso da gioia ed esultanza incontenibili, si avviò verso casa, saltellando come un canguro ubriaco! Era più che convinto che l' amore non ha confini, non ha età, non ha differenze di sesso, religione e ceto sociale!
Giunse a casa consapevole di aver conseguito la sua vittoria contro la riluttanza, la ritrosia, l' indifferenza della donna agognata! Agitato e smanioso, prese sonno quando il sole, allo zenit, aveva già percorso metà del suo cammino nel cielo.
Volendo fare un raffronto storico alquanto erudito e saccente e, scomodando le categorie spazio-temporali e gli stati emotivi diversi, mentre il Principe Gran Condè dormì profondamente la notte antecedente la sua vittoria contro gli Spagnoli a Rocroi, Forcone cadde tra le braccia di Morfeo a mattino inoltrato, avendo già saputo l'esito della sua battaglia!
Nel pomeriggio si recò dal fioraio e ordinò mazzi di rose rosse da consegnare ogni settimana alla "sua" donna : essi dovevano essere composti da sette boccioli, perchè tale numero, secondo la tradizione e la canonica simbologia, voleva dichiarare alla destinataria che il suo amore per lei era " univoco ed eterno"!
Ma le attenzioni e i regali per Clarabella non finivano qui.
Avendo saputo dei suoi gusti, le faceva recapitare, di tanto in tanto, tartufi profumatissimi, che lui stesso andava in cerca con l'ausilio di un Lagotto Romagnolo, prestatogli da Pippo, un amico d' infanzia, meglio conosciuto col soprannome ironico di "Tartufone", perchè la sua fonte principale di guadagno era costituita, appunto, dal reperimento giornaliero dei preziosi tuberi neri!
Ma, si era verificato qualcosa di nuovo o d'antico?
Fatto sta che Clarabella lo evitava sistematicamente, cambiava strada quando lo incontrava e ricorreva alle scuse più banali per sottrarsi e scansare la sua presenza!
Egli sperava che tale ambiguo ed esitante comportamento dipendeva dalla natura imbarazzata, timida, riservata, schiva della donna!
Aveva deciso di aspettare, darle tempo, anche in ossequio ai vecchi detti :
" Col tempo e con la paglia maturano le nespole!" o, più volgarmente
" Cò lo tiempo e cò lo sole maturano rè fico!".
Intanto, Ezechiele, nonno dell'amata, per la tenuta dell'azienda :
frutteti, vigneti, allevamenti di suini, mucche, ovini, equini, aveva assunto una decina di solerti collaboratori, tra cui spiccava, per ingegnosità, capacità e dedizione, Vegezio, un giovane dal fisico atletico, sempre abbronzato!
Il poeta Aleardo Aleardi l' avrebbe così definito : " Un giovinetto dalla chioma d'oro e con la pupilla del color del mare!"
A lui il proprietario aveva affidato la cura e l'allevamento di una ventina di Camelidi tra Alpaca e Lama che, come è noto, tra l' altro, sputano quando sono sotto pressione!
Ebbene, con pazienza e tenacia, egli era riuscito a far emettere da loro questi "spruzzi" con un suo semplice ed impercettibile cenno!
Ricorreva a questa manovra quando intendeva sbarazzarsi delle persone moleste e fastidiose!
A ragione di questo suo risultato, nell' ambiente gli avevano affibbiato l' epiteto di
"Sputacchione !"
Che dire? Come proseguire il racconto, senza urtare la suscettibilità dei lettori simpatizzanti per lo sfortunato Forcone?
Sono di molto imbarazzato!
Tra Vegezio e Clarabella, (alla stregua di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini) si scatenò un amore travolgente, impetuoso, irrefrenabile!
Un vero e proprio Tsunami!
Essi si toccavano, si cercavano ininterrottamente con gli occhi, con sguardi languidi, con segni convenzionali, con accordi segreti, onde evitare le pallottole della Colt di Orazio, e poi si incontravano nei posti più inconsueti, nascosti, appartati dell' azienda, dove, tra promesse e giuramenti, consumavano le giovanili e tenere effusioni d'amore!
Nessuno della tenuta si era accorto del loro veemente e
" focoso " idillio!
A questo punto, senza voler fare un'ironia caustica e beffarda, cosa ne poteva sapere il nostro povero Forcone?
( Il marito tradito è sempre l' ultimo a sapere della moglie fedigrafa!).
I due amanti erano sommersi, subissati da logoranti dubbi, incertezze, perplessità :
dovevano o meno rendere palese la loro relazione?
La paura che il nonno e Orazio si opponessero con divieti drastici, con ferme proibizioni, li convinse ad intraprendere un'altra strada anche se più ardita e rocambolesca!
Si mosse, allora, Clarabella :
contattò il padre della sua amica del cuore...
Dopo alcuni giorni, confidando nelle congiunzioni astrali : nel cielo si erano spente le stelle; la luna si faceva i "cazzi" suoi; un usignolo infreddolito e comprensivo tra i rami di un cipresso aveva smesso i suoi gorgheggi; la notte era nera come la pece; essi si
infilarono nell' auto che li attendeva e sparirono nei recessi più ignoti : la più classica e spettacolare FUITINA!
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