Ecco la documentazione che la smentisce: 1 – «…per eliminare definitivamente il problema degli alloggi precari, si rende necessario procedere alla sistemazione delle dette aree, utilizzando le somme disponibili con la delibera della Giunta Regionale della Campania n. 4856/2001».
Tale delibera «…prevede la possibilità di poter assegnare il finanziamento pari al 25% di quello concesso per il programma di edilizia residenziale pubblica di € 4.216870,00…». (Così decideva il Capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Montella, Ing. Arnaldo Chiaradonna, in data 26 febbraio 2020 – DETERMINAZIONE N.23, del 26 febbraio 2020, ad oggetto: Incarico progettazione lavori di sistemazione aree ex prefabbricati Campo dei Preti e Schito.)
2 – «…i lavori a farsi riguardano: la totale rimozione dei residui dei prefabbricati e dei relativi basamenti e sottoservizi, il trasporto a rifiuto del detto materiale…» nonché la riqualificazione degli spazi per «…rendere le medesime aree fruibili per molteplici usi». (DETERMINAZIONE N.23, del 26 febbraio 2020, a firma dell’Ing. Arnaldo Chiaradonna)
3 – Un passo indietro: con nota n. 962, del 23 gennaio 2019, un autorevole membro dell’UTC del Comune di Montella, Arch. Bruno Di Nardo, disponeva che «…occorre procedere all’affidamento di professionalità esterne (diventate poi interne!) per la progettazione dei lavori di che trattasi».
Pertanto, il predetto incarico veniva affidato all’Ing. Carmine Bozzacco, da Montella, per ragioni… di opportunità e ragionevolezza. (DETERMINAZIONE N.23, del 26 febbraio 2020, dell’Ing. Arnaldo Chiaradonna)
4 – «…le somme massime utilizzabili per detti fini ammontano ad € 1.054.217,00».
In relazione all’importo di spesa dei lavori «…è stato quantificato un compenso professionale spettante per la sola progettazione esecutiva e per il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione per un importo di € 38.588,01 (oltre IVA)». (DETERMINAZIONE N.23, del 26 febbraio 2020, dell’Ing. Arnaldo Chiaradonna)
5 – Ancora a seguire: la Giunta Comunale (Sindaco-Presidente, Buonopane Rizieri; Vicesindaco, Dello Buono Anna; Assessori, Gramaglia Egidio, Volpe Giuseppina, Gambone Emiliano) «…rilevato che il progetto riqualifica ed urbanizza le ex aree dei prefabbricati Campo dei Preti e Schito…» e che l’intervento «…persegue una valorizzazione e recupero del tessuto urbano attualmente molto degradato, privilegia ampie aree di verde, la tutela ambientale ed il recupero energetico… DELIBERA di approvare il progetto esecutivo dei “Lavori di sistemazione ex aree prefabbricati Campo dei Preti e Schito”, così come redatto dall’incaricato Ing. Carmine Bozzacco, per l’importo di € 1.054.217,00» e di «…dare atto che il finanziamento dell’opera è assicurato dalle disponibilità di cui alla delibera della G.R.C. n. 4856/2001 (vedi punto 1) – DELIBERAZIONE N.118, della Giunta Comunale, del 18 giugno 2020 (immediatamente eseguibile) –
Ebbene, dai suoi stessi atti – puntualmente citati – emerge che l’amministrazione comunale aveva impegnato risorse ed energie nell’anno 2020 per eliminare definitivamente il problema degli alloggi precari!!
Se non bastasse, personalmente, il sindaco Buonopane, in occasione del programma televisivo nazionale Storie italiane, nella puntata dell’11 settembre 2020, ha orgogliosamente ribadito che «…per la data del 23 novembre 2020, in occasione dei quaranta anni dal sisma del 1980, l’obbiettivo è quello di sbaraccare, eliminare questi ambienti insalubri assolutamente e ripristinare questi luoghi che sono stati predisposti per ospitare i prefabbricati»!!
Invece, nel mese di gennaio del 2022, due anni dopo e paradossalmente dopo i famosi lavori di demolizione, rimozione e riqualificazione, le aree Campo dei Preti e Schito risultano trasformante da ghetto (che già erano), anche in discarica di rifiuti nocivi e pericolosi.
Questo ha segnalato l’ASA, ripetutamente, nel mese di gennaio scorso, sia al Sindaco, sia al Capo dell’Ufficio Tecnico e sia al Comandante della Polizia Municipale del Comune di Montella, e sia all’ASL di Avellino!!
Per tutta risposta, l’ASL non è intervenuta (pur avendo il dovere di farlo), lo stesso dicasi per l’Ufficio Tecnico, per la Polizia Municipale e per lo stesso Sindaco!
Costoro, benché interpellati da ASA, non hanno fornito risposta alcuna né pare abbiano effettuato il sopralluogo che era stato sollecitato!
L’unico modesto e risibile intervento che è stato eseguito consiste in una sommaria “ripulita” delle aree, per gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica e alla stampa. (DETERMINA N.24, del 25 gennaio 2022, a firma del nuovo Capo dell’Ufficio Tecnico di Montella, Ing. Salvatore Chiaradonna)
Solo dopo tale modesto intervento, l’amministrazione comunale ha avvertito la necessità di fare “chiarezza”, partorendo il comunicato stampa del 9 febbraio 2022, col quale ha:
1. NEGATO il problema, precisando che «non vi è presenza di alcun rifiuto nocivo, ma soltanto spazzatura, lì depositata ciclicamente da parte di cittadini incivili»;
2. ACCUSATO ASA di diffondere notizie «del tutto imprecise, volutamente false ed allarmistiche sia alla nostra comunità che all’intera provincia»;
3. NEGATO di avere a disposizione una consistente somma di denaro destinata a bonificare radicalmente le aree;
4. AFFERMATO, vantandosene, di avere risolto l’incresciosa situazione «con coraggio ed assunzione di responsabilità» (sic!);
5. SCARICATO finanche le proprie colpe (responsabilità) sui cittadini, impudentemente definiti in modo offensivo come “incivili”, che vanno a depositare la spazzatura presente in tali aree.
L’Associazione ambientalista ASA, (che non è un partito politico, non persegue scopo di lucro, non è incline alla polemica, ma esercita esclusivamente in modo volontario e indipendente la propria attività di tutela e di salvaguardia dell’ambiente e della sua salubrità), ha soltanto portato all’attenzione dell’amministrazione e dell’opinione pubblica il grave problema delle ex aree prefabbricati, sollecitando una soluzione.
Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, che ad oggi le aree Schito e Campo dei Preti versano ancora in quello stato di vergognoso e pericoloso degrado, denunciato dall’ASA, che investe l’intera comunità e non solo le famiglie che vivono in quei luoghi, oramai letteralmente ricoperti di rifiuti nocivi e pericolosi (amianto, vetroresina, lane minerali, vetri, cavi elettrici), per giunta frammentati e in cattivo stato di conservazione, come si evince inequivocabilmente dalle numerose fotografie e riprese pubblicate.
Inoltre, l’area Schito, ghettizzata da un odioso muro, che evoca altri scenari, è pur sempre inserita nel contesto urbano ed essendo aperta ad accessibile a chiunque, è di fatto un “normale” quartiere. Tant’è vero che è raggiunta dagli ordinari servizi pubblici. Persino dal trasporto scolastico che, date le circostanze, letteralmente “scarica” i bambini nella spazzatura. Restituendo così un’immagine fortemente lesiva della dignità dell’infanzia, vergognosa e indegna di un paese che si ritiene civile.
Come se non bastasse, chi ancora ha la sciagura di abitarvi lamenta che quotidianamente viene interrotto il servizio di illuminazione pubblica a completare il quadro già di per sé desolante.
ASA, a fronte della richiesta di immediato intervento del 15 gennaio scorso e dei ripetuti solleciti, si sarebbe aspettata che il Comune e l’ASL ponessero rimedio alla grave situazione.
Sennonché, all’appello dell’ASA, ha fatto seguito solo un indifferente silenzio!
Nel suo comunicato “salva faccia”, l’amministrazione, incredibilmente definisce la denuncia dell’ASA «deliberatamente diffamatoria, non fondata su atti e fatti e, pertanto, inaccettabile», dove di inaccettabile c’è solo lo stato di vergognoso degrado oramai noto a tutta la provincia e oltre e soprattutto la colpevole indifferenza delle istituzioni e la mancata volontà di risolvere definitivamente il problema.
Poiché l’accusa di diffamazione da parte dell’amministrazione è molto grave, ASA pretende di dimostrare pubblicamente la fondatezza di quanto affermato non solo attraverso i documenti citati e messi a disposizione di chiunque, ma anche attraverso un sopralluogo che richiede urgentemente al Sindaco e ai suoi assessori, nonché alla cittadinanza e agli organi di informazione.
Inoltre, visto la perdurante condizione di insalubrità e di pericolo delle aree, considerata l’inerzia e l’indifferenza del Comune di Montella e dell’ASL, ASA ritiene necessario sollecitare l’immediato intervento del Ministero dell’Ambiente, della Regione Campania e della Prefettura di Avellino perché esercitino il loro potere-dovere sostitutivo nonché della Procura della Repubblica per quanto di propria eventuale competenza.
Montella, 13 febbraio 2022
ASA – Associazione Intercomunale per la Salvaguardia dell’Ambiente