booked.net

ASA invita ad essere responsabili rispetto alla gestione dell’ambiente

ASA invita ad essere responsabili rispetto alla gestione dell’ambiente. Le nostre aree montane possiedono grandi ricchezze dal punto di vista naturalistico-paesaggistico ma non sono inseribili in un modello di sviluppo turistico tradizionale. Dovremmo riflettere sulla necessità di individuare forme di sviluppo territoriale sostenibili, rispettose dei delicati equilibri naturali.

Segue un’accurata analisi tratta dal blog “Protezione Natura”, che in sintonia con ASA, intende promuovere la conoscenza e il rispetto dell’ambiente.

https://protezionenatura.wordpress.com/2021/12/09/parco-regionale-dei-monti-picentini-evento-di-softair-inopportono-e-dannoso/?fbclid=IwAR1rV5i5BX7ZhkrLo2D1W48MeqHTqRcq3-oI5wLtL0x9vJ2yUA-DZUVwpLM

  806 Visite

Apertura tesseramento ASA 2021/2022

La neocostituita ASA è un’associazione senza scopo di lucro che persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale attraverso l’esercizio di attività di interesse collettivo.        In particolar modo, Asa si occupa della salvaguardia del territorio e dell’ambiente, nonché della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale.

                L’educazione ecologica al rispetto dell’ambiente è un’attività pratica e viva che non può più aspettare e ASA intende promuoverla attraverso iniziative mirate di informazione, formazione e sensibilizzazione, anche in collaborazione con altre Associazioni ed Enti Pubblici.

                Può far parte dell’associazione chiunque ne condivida scopi e finalità e qualunque persona che desideri attivarsi spontaneamente per la realizzazione degli obiettivi comuni.

                ASA è già impegnata in diversi fronti, quali sensibilizzazione e richiesta alla Prefettura e alle forze dell’ordine di maggiore vigilanza nel periodo della raccolta delle castagne; sollecitazione al comune di Montella e all’Ente Parco per una più rigorosa osservanza delle disposizioni regionali a tutela dell’ambiente montano; iniziative nei confronti dell’Alto Calore a seguito del noto disservizio nella fornitura idrica.

                L’istanza che segue, da compilare per l’iscrizione, potrà essere inviata a mezzo mail in uno alla copia del documento di riconoscimento (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), oppure ritirata e poi depositata presso punti di raccolta che saranno resi noti.

Continua a leggere
  757 Visite

Hirpinia Audacia !!! Rizieri Rino Buonopane

Una candidatura rappresenta sempre un’emozione fortissima, proprio quella che provo in questi giorni, da quando cioè sono in corsa, come sicuramente saprete, per la presidenza della Provincia di Avellino. Avverto il peso della responsabilità, ma anche l’entusiasmo di una sfida avvincente. Che è soprattutto una sfida corale, quella di una comunità che ha deciso di puntare su di me. Una indicazione di cui sono onorato.

La Provincia è tecnicamente un ente di secondo livello. Ad eleggere il presidente ed il consiglio non sono, infatti, i cittadini, ma chi li rappresenta. Il corpo elettorale è composto dagli amministratori, da una platea di addetti ai lavori. Ciò nonostante in questi giorni che ci separano dal voto, in programma per il 18 dicembre, ritengo necessario sollecitare la pubblica opinione su quella che è la mia, la nostra visione di Provincia. Sul ruolo, le funzioni, le vocazioni che l’Irpinia potrà e dovrà assumere se vorrà davvero intercettare il futuro ed essere protagonista del suo domani.

Una visione, voglio dirlo, che sarà politica. Perché la politica è il sale della democrazia ed io credo fermamente nel suo primato.Lo dico in particolare in risposta a chi, ancora in questi giorni, si fa promotore dell’indistinto, facendo dell’indistinto un valore. Io contesto questa logica e sono, al contrario, convinto che, mai come ora, abbiamo difronte a noi la responsabilità di scelte lineari e trasparenti. L’ambiguità non ci può e non ci deve interessare. Men che meno l’opportunismo. E’ tempo, questo, di coraggio e determinazione. Abbiamo dietro di noi l’incertezza della pandemia e davanti a noi l’ambizione di superarla e di determinare condizioni di crescita per il nostro territorio e per le nostre comunità.

So per certo di non avere altro da offrire se non le mie idee e la mia passione. Ho dalla mia parte la lealtà e la voglia di non fermarmi di fronte alle difficoltà. Mi riconosco tempra forte e volitiva, come ogni irpino ha e deve avere. Da sempre, a guidarmi è la saggezza degli artigiani ed è così che mi definisco, un artigiano dell’amministrazione che, con sobrietà, prova a trovare soluzioni ai problemi dei cittadini. Sento di doverlo all’Irpinia, ai nostri figli, al nostro domani.

Ecco perché a tutti voi sento di dire: hirpina audacia !!!

  1085 Visite

OPEN DAY: TERZA DOSE (da incubo) di Giuseppe Marano

Vorrei segnalare alla Vostra attenzione, alla comunità montellese e soprattutto alle Autorità preposte, quanto successo ieri al Centro Vaccinale ASL Montella. 
Con molti ringraziamenti porgo i migliori saluti Giuseppe Marano Montella AVQuello che è successo ieri (sabato 27-XI-’21) al centro Covid ASL Montella fa saltare l’asticella del grottesco e dell’horror dei racconti di Poe. Cartello ben in vista: VACCINAZIONE dalle 14 alle ore 20. Ci rechiamo con un amico con la tranquillità compatibile con l’dea non piacevole della…puntura. Sotto pioggia lunghissima fila di vaccinandi diretta verso il padiglione, già qui, inesistente la prescritta distanza interpersonale. Ma il caos astronomico, l’orribile spettacolo, non visibile all’esterno, si è spaventosamente presentato all’ingresso del padiglione antistante il Céntro Sociàle, una sorta di “nuova edizione riveduta e corretta” delle nostre gloriose Forche Caudine! Mega-serbatoio diffusivo di virus: un assembramento farnetico, altro che distanza di almeno un metro fra persone, ogni tanto in fondo alle quinte appariva talora una figura tragica freneticamente gesticolante che impartiva gridando inascoltate incomprensibili raccomandazioni; considerazione “banale” (!): uno viene nel luogo sanitario preposto a combattere il virus e trova invece questo luogo come centro di diffusione e di contagio del virus che si vuol combattere con la vaccinazione! Nessuna organizzazione ordinata dell’accesso, nessuno ad assicurare la fila di persone vaccinande opportunamente distanziate secondo le norme strombazzate da anni echeggiate anche dalle pietre: caos totale. Un amico ha chiamato prima il Comune, nessuna risposta, ha chiamato quindi i CC che di lì a poco sono intervenuti non so con quali risultati perché sono uscito quando dopo un’ora si è appreso che le dosi non bastavano per i presenti. Insomma ci si chiede di chi la responsabilità di questo abbandono alla improvvisazione istintiva per una operazione di massa così importante riguardante la salute e la vita delle persone! Insomma ci voleva ineludibilmente un servizio d’ordine da parte di figure preposte a disciplinare l’accesso: Polizia Municipale, CC, Forze dell’Ordine insomma, magari, perché no, coadiuvate dalla Protezione Civile (dal nome promettente aiuto). Macchè, grave incuria logistica: prevaleva sulle Forze dell’Ordine, la Forza Oscura del Disordine.

  2155 Visite

Ad ACCA software l’Alta onorificenza di bilancio del ‘Premio nazionale Industria Felix - L’Italia che compete 2021’

Un importante riconoscimento per ACCA, assegnato per essersi distinta nella performance gestionale e di affidabilità finanziaria e di bilancio, a conferma dell’impegno dell’azienda irpina nel perseguire una strategia di crescita costante
Il Premio Industria Felix viene assegnato da un qualificato Comitato Scientifico, composto da economisti, imprenditori e manager di alto profilo, tramite le “Alte Onorificenze di Bilancio”, alle aziende con sede legale in Italia che abbiano le migliori performance gestionali e con un indicatore di affidabilità finanziaria di solvibilità o sicurezza.
La cerimonia di assegnazione dei riconoscimenti ‘Premio Industria Felix - L’Italia che compete 2021’ si è tenuta il 25 novembre nell’Aula Magna dell’Università Luiss Guido Carli a Roma. Si è trattato dell’evento epilogo di un tour nazionale organizzato in 10 tappe che, da marzo a novembre, ha toccato le diverse regioni italiane.
L’evento è stato organizzato da Industria Felix Magazine in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Associazione culturale Industria Felix, con i patrocini di Confindustria e Simest, con le media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews, con la partnership istituzionale di Regione Puglia, con la partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Sustainable Development, Egea Commerciale.
ACCA software impresa virtuosa
Per il 2021 sono state 160 (su 850.000) le società di capitali, scelte tra i settori strategici, che si sono distinte per i risultati di bilancio: ACCA software ha ricevuto il prestigioso riconoscimento come impresa performante a livello gestionale ed affidabile finanziariamente.
L’onorificenza segue il ‘Premio Industria Felix - La Campania che compete 2021’ assegnato all’azienda irpina lo scorso 19 ottobre come “miglior impresa del settore servizi innovativi per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella regione Campania”.

Guido Cianciulli CEO ACCA software SpA
Il riconoscimento viene attribuito sulla base di criteri oggettivi e che tiene conto di un incontrovertibile algoritmo di competitività del Cerved Group Score Impact (indicatore di affidabilità finanziaria di una delle più importanti agenzie di rating in Europa) e in alcuni casi del bilancio/report di sostenibilità o della Dichiarazione non finanziaria per le aziende che ne sono in possesso.
Per ACCA si è trattato di un risultato molto importante in quanto ben rappresenta l’affidabilità di una realtà aziendale che da sempre crede nell’innovazione, nella sostenibilità economica, sociale ed ambientale, ritenendoli valori fondamentali per il processo di crescita e sviluppo aziendale.
Un’azienda solida, che è riuscita a confermare il proprio valore economico e finanziario nonostante le conseguenze della pandemia.
"Ogni riconoscimento è come una sottolineatura fatta in un libro che racconta una storia interessante” ha commentato Guido Cianciulli, CEO di ACCA software.
“Il premio è un riconoscimento all'attività e all'impegno di tanti anni di lavoro, di questa azienda. Il merito è mio solo in parte. Il merito maggiore è di tutti quanti collaborano e lavorano in ACCA."
Ancora un riconoscimento, quindi, per ACCA e la sua storia fatta di impegno, passione, sacrificio, senso di comunità; di cultura di fare impresa, di saper anticipare e cavalcare il cambiamento con un approccio culturale aperto e positivo verso la complessità e il progresso, investendo sui giovani che per mentalità ed educazione sono più veloci e reattivi nel cambiamento e nelle innovazioni, investendo di più nella ricerca e sviluppo, investendo nelle eccellenze locali.

  826 Visite

25 Novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne

25 Novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne ,Noi donne di Ginestra combattiamo il vergognoso fenomeno del Revergeporn - Iniziativa didattico-educativa con gli alunni e i docenti "Rinaldo d'Aquino"  1° dicembre 2021 premiazione degli alunni  partecipanti.

  561 Visite

Laurea Gambone Emanuela

Congratulazioni a Laura gambone e ai soi genitori Felice e Lidia Iovanna per il conseguimento della Laurea in Ingegneria Gestionale Università di Salerno

 

  1646 Visite

ASA- WWF- ASOIM: Intervenga l'Ente Parco!

Le tre Associazioni Ambientaliste esprimono preoccupazione e dissenso rispetto all’evento softair denominato “Pattuglia a lungo raggio” da tenersi sull’altopiano di Verteglia col patrocinio morale del comune di Montella.
Pertanto, hanno invitato l’Ente Parco dei Monti Picentini a revocare e/o negare il parere favorevole all’iniziativa (qualora non ancora richiesto) perché in contrasto con le norme e le finalità stesse dell’Ente a tutela delle aree montane.
Sia l’ASA (Associazione Intercomunale per la Salvaguardia dell’Ambiente),

sia il WWF (World Wildlife Fund),sia l’ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), chiedono all’amministrazione comunale di Montella di ritirare il patrocinio alla manifestazione e all’Ente Parco di garantire l’osservanza delle disposizioni regionali a tutela dell’ambiente montano e del suo habitat.

>>Leggi gli allegati  del ASOIM   e del  WWF<< 

  1087 Visite

Comunicato stampa Associazione intercomunale per la salvaguardia dell'Ambiente

Si è tenuta ieri a Montella l'assemblea costitutiva della "ASA - APS (Associazione Intercomunale per la Salvaguardia dell'Ambiente)".   E' stato approvato lo statuto sociale - redatto secondo le linee dettate dal Codice del Terzo Settore - nel quale sono evidenziati gli obbiettivi e gli scopi dell'Associazione.
In particolare, lo scopo fondante è quello di svolgere attività finalizzate alla salvaguardia del territorio, dell’ambiente e della natura; alla conservazione, valorizzazione e miglioramento del patrimonio naturale; alla difesa della salubrità dell’ambiente e alla promozione del territorio.
E' stato altresì eletto il Consiglio Direttivo, composto da nove persone: Salvatore Malerba, Gianluca Coscia, Rocco Bruno, Valerio Gatta, Vito Di Benedetto, Salvatore De Simone, Giuseppe Liotti, Michelangelo Molinari e Carmine Pascale.
Contestualmente è stato nominato Presidente, il sig. Gianluca Coscia; Presidente Onorario, l'avv. Rocco Bruno e Segretario, l'avv. Valerio Gatta.
Nel corso della riunione sia il sig. Salvatore Malerba, noto imprenditore del settore castanicolo, sia il dott. Giuseppe Liotti, affermato geologo, hanno arricchito la discussione di interessanti spunti in materia di ambiente, territorio e salubrità, soprattutto con riferimento alle condizioni dei castagneti e alle problematiche delle sorgenti e delle acque.
Proprio in questo periodo, la cittadinanza montellese, e non solo, sta soffrendo l'insopportabile interruzione serale - notturna della fornitura idrica da parte dell'Alto Calore.
A questo riguardo, l'associazione è intenzionata a promuovere le azioni più opportune a tutela di un fondamentale diritto dei cittadini: quello di poter usufruire del servizio idrico secondo uno standard minimo di qualità, che allo stato dei fatti non è assicurato.

  631 Visite

Crisi Idrica , ne usciremo?? di Michelangelo Chiaradonna

La crisi idrica a cui si sta assistento negli ultimi anni non ha precedenti e sicuramente il futuro non promette nulla di buono.    Non so se vi sono progetti attuativi per la risoluzione del problema a breve, fatto sta che Montella ricco di sorgenti, ha i rubinetti a secco e anche fiumi e torrenti.  Io sono da anni un convinto assertore per la raccolta dell´acqua piovana.
Dopo il Sisma dell´80, se ben ricordo una nuova normativa edilizia bandí la realizzazione o il ripristino delle cisterne in seno ai fabbricati, presenti in numerose case dell´epoca; anche in quella di mio nonno, che conteneva all´incirca 15m3 di acqua che veniva regolarmente usata per l´irrigazione di ca. 1000 m2 d´ orto.
Il fabbricato (di ca,. 150 anni) resistette al Terremoto e la cisterna rimasa intatta.

Ora, anche se la normativa vieta la realizzazione delle cisterne
all´interno del fabbricato, all´esterno dove vi fosse la possibilitá bisognere agire per Legge,
LA RACCOLTA DELLE ACQUE PIOVANE DOVRÁ DIVENTARE UNA COSA NECESSARIA E OBBLIGATORIA per le nuove costruzioni la dove vi siano i presupposti ed ADEGUAMENTI per le strutture PUBBLICHE , AGRICOLE ed INDUSTRIALI.
Oggi vi sono cisterne monolitiche e sistemi completi per tale scopo, l´acqua adeguatamente filtrata viene collegata alla rete idriga del fabbricato.

Leggendo questi giorni una comunicazione del Sindaco Rizieri Rino Buonopane in riferimento a fondi da destinare alla costruzione di un Asilo, una STRUTTURA PUBBLICA , come la CASA COMUNALE, le SCUOLE, le CASERME , dove molte persone vi lavorano e vi passano gran parte della giornata. Tutte queste strutture hanno delle aree perimetrali di svariati m² e sicuramente si troverebbe il modo dove realizzare tali cisterne.L´allaccio alla rete esistente e´tecnicamente fattibile e senza grandi opere di ristrutturazione degli impianti esistenti. Gioverebbe all´ambiente e all´economia.

Per l´Asilo, visto che e´ancora in fase gestazionale, si puo´integrare il progetto??
Bisogna posare la prima pietra per realizzare un´opera, io direi : "Prima la cisterna poi la prima pietra"!!
Che si inizii da adesso. L´acqua che si potrebbe risparmniare andrebbe ad alimentare il nostro fiume Calore, che ne avrebbe tanto di bisogno e farebbe risparmiare in bolletta.

Ogni giorno, di media, si consumano ca. 200 lt d´acqua a persona per i servizi; ca. 2/3 del totale consumato. Calcolando un consumo minimo per Montella di 150 lt per 5000 adulti sono 750.000 litri al giorno.💦💦💦💦💧💧💧💧💧

  772 Visite

Il Comune di Montella: realizzazione di un “Asilo Nido”

Un’altra bella notizia per la nostra comunità e un altro importante risultato ottenuto dalla amministrazione comunale.
Con Decreto n. 94222/2021 del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del Ministero dell’Istruzione, il Comune di Montella, ha ottenuto un finanziamento per € 2.338.788,00 , finalizzato alla realizzazione di un “Asilo Nido”. Una struttura necessaria a garantire altri servizi alle famiglie e un ulteriore passo in avanti nella realizzazione di un complessivo progetto di nuova edilizia scolastica, sicura e all’avanguardia, di cui Montella aveva bisogno. A giorni infatti, inizieranno anche i lavori di demolizione e ricostruzione della scuola materna di Campo dei Preti, e la realizzazione, nella stessa area, di una moderna struttura destinata ad ospitare le scuole medie.

  877 Visite

Il covid quasi due anni di pandemia , di Graziano Casalini

Il covid è una delle peggiori pandemie mai viste da circa un secolo, con un virus che continua ancora a circolare in tutto il mondo, tenendo in apprensione intere popolazioni, provocando milioni di morti, e lungi dall'essere sconfitto definitivamente. Come tutti i virus si ripresenterà come molti altri a scadenze periodiche. Per fortuna, il sistema farmaceutico mondiale è riuscito in brevissimo tempo a produrre diversi vaccini capaci di proteggere il nostro organismo riducendo di molto il rischio contagio e di conseguenza le complicazioni, che in troppi casi hanno avuto esito letale. Ora si sta studiando, un medicinale antivirale che in supporto ai vaccini attenui in modo significativo gli effetti peggiori. Come per i vaccini, di questi medicinali, a breve, ne verranno fuori diversi e si spera che dopo una necessaria sperimentazione, possano essere usati su larga scala come viene fatto per i vaccini. Ad oggi, la situazione mondiale sui rimedi contro la pandemia è questa, sempreché i popoli si convincano che non ci sono altre strade possibili praticabili, cioè quelle dei vaccini, dei nuovi medicinali in fase di sperimentazione e naturalmente del buon senso nel rispettare le norme divenute consuete quali: l'uso della mascherina, il rispetto delle distanze evitando i grandi assembramenti, l'igiene delle mani e degli oggetti ad uso comune. Purtroppo dobbiamo assistere ogni giorno a manifestazioni, contro il governo e i suoi ministri interessati, per le decisioni che puntualmente, dall'inizio della pandemia vengono prese. Abbiamo un minoranza di cittadini, che si rifanno al "NO A TUTTO", oggi NO-VAX e NO GREEN PASS, che non credono, o non vogliono credere nemmeno all'evidenza dei fatti e dei dati, dicono che è tutto un imbroglio, che ci sono di mezzo i grossi interessi delle multinazionali farmaceutiche, capaci per la loro potenza di imporre al mondo intero, il metodo vaccini per combattere il virus. Queste due categorie sbandierano il diritto alla libertà, ma di quale libertà parlano? e quale è il loro concetto di libertà che va a intaccare quella della maggioranza degli altri? La cuminità scientifica mondiale quasi al completo si è trovata daccordo sull'impiego del vaccino, anche per l'urgenza e la mancanza di alternative. La scelta dei nostri governanti, di cercare a tutti i costi di raggiungere l'immunità di gregge con i vaccini, imposti indirettamente con il GREEN PASS, sembra, dai dati attuali, che sia stata una scelta validissima, e portata ad esempio in altri stati europei, vedi la Germania. Diverse nazioni europee, con percentuali di vaccinati molto più basse della nostra hanno un numero di contagi elevati, ed oggi debbono prendere decisioni drastiche di nuove chiusure e limitazioni nei confronti di zone e cittadini scoperti dalla sicurezza del vaccino. Si programma già, per chi ha fatto le prime due dosi, una terza dose e se sarà necessario ulteriori dosi di richiamo, come del resto si fa per i vaccinati contro il tetano e per le normali influenze annuali. La speranza è che piano piano la virulenza si attenui e che vaccini e medicinali oltre ad aumentare l'efficenza, siano sempre più mirati ad attenuare le conseguenze più gravi del covid. C'è anche da dire che molti scienziati prevedono, che ad un certo punto la durata della copertura si allungherà di molto, si parla di cinque o dieci anni. Da queste pagine mi permetto di invitare tutti coloro che per ragioni di dubbio, di paura, e di altre ragioni poco giustificate, a vaccinarsi senza eccessivi timori.

  689 Visite

Teatro, Borges e Pirandello ispirano “L’irrealtà quotidiana” con Rosaria Cianciulli

Dal 19 al 28 novembre 2021, al Teatro Le Sedie (Via Veientana Vetere 51 – Roma) è in scena lo spettacolo “L’IRREALTA’ QUOTIDIANA”. Due atti unici di Roberto Leoni, con Rosaria Cianciulli, Giovanni Visentin e Alessandro Giova.

La responsabilità di questo spettacolo teatrale potrebbe essere imputata a Jorge Louis Borges. Il grande scrittore argentino, infatti, sosteneva che la memoria sarebbe il sogno del passato e l’avvenire sarebbe il sogno del futuro; ma allora, ci siamo chiesti, quale potrebbe essere il sogno del presente? Forse una realtà apparentemente simile a quella che viviamo tutti i giorni, ma che si sviluppa in una dimensione tanto diversa e inaspettata da sembrare quella di una irrealtà quotidiana. Non vi preoccupate: si tratta solo di un’ipotesi poetica, di una divertita evasione dall’ordinario nella quale, però, brilla sempre l’ironia che spesso governa il mondo e che talvolta lo fa sembrare il sogno beffardo di un dio.La prima avventura in questa terra di nessuno tra il possibile e l’impossibile è l’atto unico PIRANDELLO ENDING, in cui uno scrittore, sfidando l’allarmante precedente dei “Sei personaggi in cerca d’autore” s’innamora di una ragazza che è la protagonista di un suo racconto…La seconda avventura è l’altro atto unico CONTRAPPASSO, dove il malizioso duello erotico tra un improbabile moralista del passato e una spregiudicata ragazza contemporanea, sfocia in una comica, liberatoria rivolta in nome dell’amore.

Rosaria Cianciulli ci offre nei due atti un doppio ruolo: il primo è quello di una bella turista solo apparentemente smarrita a Roma, mentre il secondo è quello della tentatrice di Casanova, capace di sedurre il grande seduttore…
“Per me è davvero emozionante poter lavorare al fianco di questi grandi artisti, i quali mi hanno subito accolta come in una famiglia. Mi sento davvero onorata di far parte di questa avventura. In questi due atti ho l’opportunità di portare in scena due personaggi fantastici e reali, dove ironia, sensualità e divertimento muovono le emozioni e le azioni di queste due donne in cerca dell’amore”.

info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

DA    A NASO dante's magazine

  635 Visite

Offerta di lavoro : cerco camionisti

Cerchiamo autisti per autobitoniera trasporto calcestruzzo a Firenze città, Genova Città, Milano nord-est (zona Rho – Settimo Milanese – Busto Arsizio ) Lodi. Si richiede patente C+CQC + Carta Tagrigrafica .Disponibili anche alla loro formazione. Importante che risiedano nei posti dove richiesto. A Firenze cerchiamo anche autisti operatori pompisti per pompa calcestruzzo.

PER CONTATTI 335 5733259

  597 Visite

Ricordi di Carmela Marano - La mia migrazione da Montella in Toscana

L'otto dicembre 1956, con tutta la mia famiglia ci siamo trasferiti come emigranti, in un comune della Toscana, Lastra a Signa in provincia di Firenze. Le condizioni di vita, per tutta la nostra famiglia a Montella non erano più accettabili, per l'impossibilità di non poter mandare avanti con profitto e nel migliore dei modi i vari appezzamenti di terreno dislocati in dodici zone diverse, quasi tutte distanti dal paese dove abitavamo.

Per la famiglia composta come descritto nel precedente racconto, dai genitori e da otto figli, due maschi e sei femmine, per la mancanza di lavoro in paese, ma anche nei comuni vicini e l'impossibilità di impiegare le sei ragazze nell'attività agricola, non rimase altra scelta che quella di andare via da Montella, o all'estero, in quel periodo molti paesani e paesane emigravano chi in Svizzera, chi negli Stati Uniti, chi in Belgio, chi in Sud America, chi in Francia, noi scegliemmo di rimanere in Italia. Avevamo parenti che si erano trasferiti in Toscana, dove si sapeva che, in modo particolare per noi ragazze esistevano varie possibilità di lavoro nell'industrie tipiche di quella regione. Si trovava da lavorare nel settore della maglieria, della ceramica, delle confezioni in genere compresa quella dei cappelli di paglia. Tutte attività adatte alla manodopera femminile.


Fu un grande cambiamento di vita per tutti noi, in particolare per mio padre già avanti con gli anni, abituato al lavoro agricolo nei campi e nei castagneti, cercò, per cominciare, un ambiente per così dire simile a quello che lasciava, acquistando un piccolo podere, con al centro una casa colonica, in un borgo di campagna dove abitavano altre cinque famiglie. Eravamo distanti dal centro del paese e per i pochi mezzi di trasporto allora esistenti, era un problema anche fare la spesa o approvigionarsi anche di qualcosa di necessario per la casa, ricordo di aver fatto diversi chilometri a piedi su la strada sterrata per raggiungere la prima bottega dove acquistai un flacone di varichina. Dopo qualche anno, per avvicinarsi ai servizi e al lavoro ci trasferimmo in paese, avevamo, in comune con una famiglia locale una lunga terrazza sovrastante le mura antiche del paese, questi vicini quando seppero che accanto alla loro abitazione arrivava una famiglia di "napoletani" così venivano chiamati tutti i meridionali, costruirono subito un muretto di separazione sulla terrazza, forse perché non conoscendoci avevano timore anche ad avvicinarsi.

Comunque quel muretto, dopo poco tempo venne demolito e finirono tutti i timori nei nostri confronti. Al dispiacere di aver lasciato il paese natio si aggiungevano le difficoltà incontrate dal fatto che in quel periodo per i toscani tutti quelli che provenivano dal sud, erano considerati poco graditi, per le solite paure che oggi riguardano l'ingresso nella nostra comunità dei migranti odierni, africani, albanesi, romeni, e tutti quelli che abbandonano i loro paesi per le guerre, le carestie, la fame, per ragioni economiche o perché perseguitati per ragioni politiche. In Toscana si diceva spesso "era meglio se a Roma avessero costriuto un muro" come i muri che oggi si costruiscono in diversi paesi cosiddetti civili del mondo. Ormai sono passati tanti anni, e le differenze, di modi di fare avvolte molto diverse dalle nostre, sono per me diventate normali, tanto che anch'io mi comporto come la gente di queste zone si comporta. Qui, anche in piccoli paesi, si vive come in un grande condominio di città, si esce, ci si incontra, a malapena ci salutiamo, ma non ci conosciamo e manca quella socialità solidale, che a Montella e specialmente nel mio rione, a Sorbo, era sempre esistita fra vicini di casa, sempre pronti a dare un aiuto concreto quando qualcuno si trovava in difficoltà.

Trascorsi alcuni anni con tutta la famiglia nel piccolo podere mi interessai a trovare un lavoro che potesse darmi un minimo di indipendenza economica. A Montella avevamo venduto la casa di nostra proprietà, i vari appezzamenti di terreno e nientaltro, una parte dei soldi servirono per riacquistare casa a Lastra a Signa e parte di quelle somme le spendemmo come investimento per lavorare, acquistando io e le mie sorelle, delle macchine da maglieria. Trovammo in paese delle donne disposte e insegnarci come con quelle macchine potevamo tessere anche modellandoli i teli che poi assemblati divenivano delle bellissime maglie. Con molta apprensione, per l'investimento fatto, in poco tempo, guadagnando pochissimo imparai il mestiere, e divenni una esperta "magliaia", si trattava a questo punto di ritirarmi a casa con la mia nuova macchina per iniziare a lavorare in proprio, cioè conto terzi per i numerosissimi maglifici già esistenti in zona. Non c'era allora un sistema di lavorazione a domicilio regolamentato, e se esistevano delle regole non venivano applicate, anche perché riuscivo a lavorare contemporaneamente a più maglifici, e questo particolare mi ha penalizzato molto al momento dei calcoli per andare in pensione. Intanto il tempo passava, e le ore dedicate alla maglieria, erano diventate esagerate, il lavoro era abbondante, e mi dava, tutto quello che avevo sognato quando ero partita da Montella.

Continua a leggere
  972 Visite

Un montellese da ricordare di Lorenzo Granese

Mario Giannone (Montella, 10 aprile 1910 – Napoli, 24 maggio 1989) è stato un presbitero, scrittore e militare italiano.
Biografia
Padre Mario Giannone fu ordinato sacerdote nell'anno 1934. Laureatosi in Lettere diventò professore nel Liceo Filosofico dei Vocazionisti di Napoli insegnando Italiano e Latino.
Si arruolò volontario quale tenente cappellano militare degli alpini della Julia partecipando alle campagne militari della Seconda guerra mondiale, prima in Grecia e successivamente in Russia con la 303ª Sezione di Sanità ove fu fatto prigioniero nella famosa battaglia del Don nel 1943. Ritornando in patria solo nel lontano 19 luglio 1946 dopo avverse vicissitudini, che trascrisse nel suo libro La tentazione di un prete, fu nominato cappellano del Mausoleo di Posillipo (NA).
Per il suo impegno in Russia tra i prigionieri italiani fu decorato con la Medaglia di Guerra al Valor militare nonché Cavaliere dell'ordine della Repubblica Italiana.
Morì a Napoli nel 1989.

La tentazione di un prete
• 1987.
La campagna di Russia sul fronte del Don vide come protagoniste ben undici divisioni italiane – il cosiddetto «Armir» 1942/1943.
Più di duecento mila uomini tutti schierati sul fiume Don dopo la travolgente avanzata dei primi mesi di guerra, che vide i tedeschi vicino a Mosca al centro, e vicino a Leningrado a Nord, e attorno a Stalingrado a Sud.
Al centro di questo schieramento c'era «l'Armir», attestata su tutta la sponda occidentale del Don. Alla nostra sinistra, sullo stesso fronte, c'era l'Armata ungherese e, alla nostra destra, l'Armata Rumena. Contro tutto questo fronte si scatenò in dicembre 1942 l'offensiva preponderante delle Armate Russe.

  913 Visite

Laurea Maria Concetta Santoro

Congratulazioni a Maria Concetta Santoro, figlia di Salvatore e di Agnese Volpe , laureata in Scienze della formazione primaria presso l'Università di Salerno. Tesi : "La valenza pedagogica della narrazione fantasy e sviluppo del genere da Oriente a Occidente"

  942 Visite

Marcello De Marco al Teatro delle Vittorie nel 1995

Roma 1995 - Teatro delle Vittorie - La trasmissione era : "Pomeriggio di festa" con Marisa LAURITO ed Alberto CASTAGNA. L' artista è il montellese Marcello De Marco

  834 Visite

Laurea Sara Palatucci

Congratulazioni a Sara Palatucci e ai suoi  genitori Scipione e Maria Grazia e alla sorella Ada per ll conseguimento della laurea Magistrale in " Scienze degli Alimenti e della Nutrizione umana" con 110/110 e lode , presso l'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli.

  885 Visite

Panni sporchi e lavandaie di una volta, anche a Montella di Nino Tiretta

La lavatrice moderna fu inventata negli Stati Uniti nel 1906, assemblando un mastello di legno con una pompa da giardino. Fu modificata nel 1930 dall'industria tedesca Miele la quale variò il primo movimento sussultorio continuo, in movimento ondulatorio circolare e reversibile.
Nell'aspetto e con la tecnologia simile a quella che conosciamo oggi, la lavatrice arrivò in Italia per la prima volta, nel 1946, alla fiera di Milano.
Nei primi tempi fu scambiata per una macchina per montare la panna a causa della grande quantità di schiuma che produceva e in Italia ebbe una lenta divulgazione.
Inizialmente la sua diffusione fu ostacolata sia dalle scarse disponibilità economiche delle famiglie di allora e sia dalla diffidenza delle donne verso qualunque dispositivo che sostituisse le loro abilità manuali.

Questo importante elettrodomestico cominciò a diffondersi alla fine degli anni ’50, molto lentamente, sostituendo così l’antichissimo mestiere delle lavandaie.
Tra gli elettrodomestici moderni la lavatrice è, a mio parere, quello che ha maggiormente cambiato il modo di vita quotidiana di una donna ed è considerato, non a torto, un fattore rilevante nella storia dell’emancipazione femminile.

 

Oggi basta il clic di un bottone per mettere in moto l’intero ciclo del lavaggio del bucato e in tal modo questo elettrodomestico affranca, con estrema semplicità, le donne dall'incombenza di “fare il bucato”.
Anche a Montella, prima della seconda metà degli anni ’60 l’unica opportunità per lavare e rendere puliti i panni era quella di fare il bucato direttamente in casa o, mancando l’acqua corrente nelle abitazioni, di andare a farlo al fiume portando la roba da lavare in capienti ceste e recando anche mastelli, spazzole e saponi.

In quel periodo le fontane pubbliche erano sprovviste di vasche per fare il bucato e le uniche due fontane adibite a lavatoi pubblici e munite di “strecolaturo” si trovavano una in via Piediserra, nelle adiacenze delle scale di via Ciociola e all'incrocio di via Piedipastini e l’altra al Largo dell’Ospizio, di fronte all'attuale parco giochi, prospiciente la sede dei Vigili del Fuoco.
Erano lavatoi molto “affollati” per cui, come mi ha ricordato un mio “anziano” amico di Montella, erano tante le “lavannare” che, per ovvie e pratiche motivazioni, spesse volte vi facevano il bucato alle prime luci dell’alba o anche durate la nottata.
Al fiume, con il grande vantaggio del non assembramento, per lavare i panni solitamente ci si sistemava in piccoli spazi con piani in pietra, lambiti dall’acqua, dove essenzialmente si svolgeva il risciacquo del bucato stando chine verso la corrente.
Soprattutto per le lavandaie di professione, il lavaggio dei panni al fiume era, perché svolto con molta frequenza, un lavoro duro, caratterizzato dal disagio di tenere le mani in frequente contatto con l’acqua e soprattutto contraddistinto dalla sofferenza peggiore del dover stare costantemente inginocchiate, protese in avanti, verso l’acqua del fiume, per insaponare, sciacquare, sbattere e strizzare i panni. Tale postura portò quelle povere donne a soffrire di quel classico processo infiammatorio clinicamente noto, appunto, come il “ginocchio della lavandaia”.

Continua a leggere
  2428 Visite