Si avvisa la cittadinanza che il raccoglitore di olii esausti sito in "Piazzetta Palatucci" è stato posizionato in via Don Minzoni ( parcheggio adiacente la sede della Comunità Montana "
Scuole e atenei chiusi in tutta Italia fino al 15 marzo. E' la decisione presa dal governo annunciata nel corso della riunione coi ministri a palazzo Chigi. La misura sarà presa con un decreto in vigore da oggi e sarà a valere da domani, giovedì 5 marzo.
Il Caciocavallo Podolico ottiene il riconoscimento del Ministero. Nell’elenco nazionale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio , finalmente anche il caciocavallo podolico" „Il Sindaco Rino Rizieri Buonopane aveva fatto richiesta alla Regione Campania per iniziare un percorso a tutela di uno dei prodotti più rappresentativi dell'alta Irpinia. Un primo passo necessario per il riconoscimento teso a valorizzare e caratterizzare una produzione di eccellenza che appartiene alla storia del nostro territorio.“ „Il 20 febbraio 2020 l'esito: il caciocavallo Podolico ha il suo marchio Pat, un'opportunità in più per le aziende locali che possono vantare una produzione di eccellenza. “
Formaggio tra i più nobili d’Italia, tanto da esser considerato il Grana Padano del Sud, il Caciocavallo Podolico raramente finisce in preparazioni culinarie, ma viene consumato da solo e a fine pasto. Ha forma panciuta di anfora sormontata da una pallina. Il suo nome deriva dal fatto che matura appeso e legato a coppie da una fune a cavallo di un asse o di un trave.
Cos'è il Caciocavallo Podolico?
Il podolico è la manifestazione più alta del caciocavallo. La pasta è di colore giallo paglierino, semidura e omogenea al tatto può avere un peso da 500 g a 8,10 chili. Il profumo di latte e di fieno è intenso, mentre la texture è leggermente granuloso e talvolta piccante. Si chiama podolico perché prodotto esclusivamente con il latte delle vacche della preziosa razza bovina chiamata "podolica", dal manto grigio e larghe corna.
La razza podolica
Si alleva sugli Appennini, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia. In quelle aree del centro Italia, il pascolo è povero per la mancanza di acqua, ma diversi allevatori con l'aiuto di Slow Food cercano di preservare questi animali. È considerata la più rustica tra le razze italiane, proviene dalla Podolia, una regione dell’Ucraina poi introdotta Italia dove, sull’Appennino Meridionale, ha trovato un habitat a lei congeniale diventando razza dominante nel nostro Paese.
Purtroppo oggi si è ridotta a circa 25.000 esemplari allevati allo stato brado o semibrada e va assolutamente salvaguardata, perché è un presidio del territorio. Gli animali vivono tutto l’anno all’aria aperta secondo i ritmi della transumanza: d’estate a 1200 metri tra le montagne, mentre d’inverno scendono a 400. La produzione di latte di questi animali è scarsa ma molto ricca di proteine e grassi.
Montella - La SATER 01-20, attività addestrativa organizzata dall’Aeronautica Militare tramite il Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico (FE) insieme al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), inizialmente programmata per il prossimo 3 marzo sui Piani di Verteglia in territorio di Montella (Avellino), è stata posticipata all’11 marzo (alternato: 12 marzo) a causa di previsioni meteorologiche sfavorevoli.
Capra, di Risorgimento socialista, sulle scelte dell'Amministrazione . Biodigestore si, biodigestore no, Si apre la discussione si apre la discussione nel comjune altoirpino, un confronto polemico che accende i riflettori sulla volontà da parte dell'Amministrazione di..........>>>>>continua
Le Iene hanno letto una lettera di Domenico di Montelle in una intervista telefonica con Chico Forti detenuto negli Stati Uniti.
Uno lavora a Lodi e l'altro a Milano: famiglie in ansia ma restano qui - Le storie di chi torna, ma anche di chi resta e ha scelto di isolarsi in attesa che ci sia una fine dell’emergenza. Quelle che abbiamo raccolto tra i giovani irpini che lavorano in Lombardia. Due storie dall’Alta Irpinia, quelle che consegnano la responsabilità di chi ha scelto di non muoversi, lasciando anche in ansia le famiglie che vivono al Sud e continuando a lavorare.
Guido è un ragazzo che vive e lavora a Lodi e racconta la sua esperienza di questi giorni:
«Vedo persone che adottano precauzioni, ma non si sente la differenza rispetto a prima. La mia azienda è aperta, ma io avendo avuto una polmonite recentemente ho preferito mettermi in malattia e stare più riguardato. Tra sabato e domenica sembrava tutto normale, forse solo i supermercati molto affollati per via delle persone che facevano provviste di cibo».
Quando gli chiedo come sta vivendo e se sente la mancanza della famiglia, risponde:
«Stare chiusi in casa non è il massimo, fortunatamente la sera vedo un amico, lui sta andando a lavorare. C’è un po' di tensione, ma ci si fa forza pensando che sia poco più di un’influenza e che la mortalità riguarda persone anziane e già a rischio…Ovviamente preferisco non prenderla!» ride nervosamente.
«Per il resto cerco di vivere tranquillamente e di prendere le precauzioni dovute. I miei genitori mi hanno telefonato, sì, sono più preoccupati di me, forse mi vorrebbero vicino».
Antonio, invece, vive a Milano e lavora per una grande azienda che si è organizzata, per quanto possibile, con il telelavoro.
«Tutte le grandi aziende qui a Milano stanno facendo lavorare da casa, anche chi non poteva si è organizzato in questo modo. Cerco di fare una vita normale, esco ma evito posti affollati, vado al supermercato e faccio la spesa, ma senza frenesia! È vero che in giro ci sono meno persone del solito, ma la città non è fantasma. Gli scenari sono un po' surreali: persone che si coprono con le mascherine, supermercati affollati e carrelli pieni di provviste, facce tirate e preoccupate. Siamo tutti un po' increduli, ci si rende conto che è una situazione quasi storica che non abbiamo mai vissuto, un po' alla Milano di Manzoni! Ma personalmente non sono particolarmente agitato. Bisogna stare tranquilli e seguire quello che viene detto: non è certo una situazione piacevole, ma non una catastrofe!»
Anche al Nord è arrivata voce della grande confusione che si sta creando in Irpinia per via dei diversi casi di “irresponsabili ritorni” a casa, e commenta:
«Scegliere di tornare è stato un comportamento sbagliato: se non puoi allontanarti da un luogo devi attenerti. La paura fa sbagliare e si rischia di creare ancora più disagi e confusione». Anche a lui chiedo se la famiglia è preoccupata, e risponde: «Sì, mi hanno telefonato tutti, ma per dirmi di restare qui e non muovermi!» ride, e poi aggiunge: «Per chi lo vive da fuori sembra molto peggio di quello che è, almeno per il momento».
E sono tantissime le storie dei ragazzi che hanno scelto di non passare le giornate di festa del Carnevale con i propri familiari, proprio per evitare che ci possono essere problemi o addirittura l’isolamento per famiglie e loro stessi.
Roberta Bruno
Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione per tre giorni, a partire da domani 27 febbraio 2020, delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università della Campania per consentire interventi di disinfestazione straordinaria.
Ordinanza n.1/24 Febbraio 2020 Regione Campania. Emergenza epidemiologica COVID-19. Annullamento giornata di prevenzione Amdos 28.2.2020 Facendo seguito ai colloqui telefonici odierni con il Sindaco di Montella Dott. Buonopane Rizieri, per l’intervenuta ordinanza del Presidente della Regione Campania, che raccomanda ai Sindaci di evitare manifestazioni che comportino adunanze o assembramento di persone, data l’emergenza Coronavirus, si concorda nella decisione di annullare la giornata di prevenzione prevista, in Montella per Venerdì 28 Febbraio c.a..
Altresì si intendono annullate tutte le prenotazioni fatte che dovranno essere rifatte al prossimo ambulatorio la cui data sarà pubblicizzata appena sarà fissata.
Avv. Martina Maria Giuseppa
Presidente Amdos Alta Irpina
Montella, ospiterà il primo importante evento addestrativo dell’anno - L’esercitazione è frutto della pianificazione da parte del “Rescue Coordination Center – RCC” del COA, ed ha lo scopo di sviluppare sinergie e migliorare costantemente tecniche e procedure per portare a termine qualsiasi missione di Ricerca e Soccorso ricompresa nella missione d’istituto, anche con l’apporto di assetti interforze, interministeriali o interagenzia. Oltre ad elicotteri dell’A.M. del 9° Stormo (Grazzanise – CE), del 72° Stormo (Frosinone) e dell’84° Centro SAR del 15° Stormo (Gioia del Colle – BA), prenderanno parte alla SATER anche Esercito Italiano, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e 118. Ciò a riprova del fatto che, quando l’A.M. è chiamata a coordinare gli assetti aerei militari destinati, in concorso, ad agire in situazioni d’emergenza, la conoscenza di mezzi e procedure condivise è indispensabile per assicurare rapidità, efficacia e sicurezza.Il CNSAS parteciperà con uomini e donne provenienti della Campania e dalle regioni limitrofe del Centro e Sud Italia.
Essi rappresenteranno il vero “collante” tra i diversi assetti ed equipaggi: gli operatori, altamente specializzati ad agire in ambiente montano, si addestreranno ad effettuare un’ampia gamma di operazioni quali imbarco e sbarco di personale e barelle, discesa e risalita con verricello. Al CNSAS verrà, inoltre, riservata la Direzione delle Operazioni a terra (DIREX Terrestre), mentre il personale RCC dell’A.M. avrà la responsabilità della Direzione delle Operazioni aeree (DIREX Aerea). Impegnativi scenari come quello del Parco Regionale Monti Picentini, rappresentano una sfida che tutti i partecipanti alla SATER 01-20 accettano con entusiasmo, avendo bene in mente il fine ultimo dell’addestramento di equipaggi e soccorritori: essere sempre pronti a salvaguardare la vita umana, ovunque essa sia in pericolo. Le attività con squadre di ricerca ed elicotteri avranno inizio nella mattinata del 3 marzo 2020 e proseguiranno fino dopo il calar del sole, con l’esecuzione di voli notturni che rappresentano una frazione estremamente qualificante dell’esercitazione.
A Montella il 28 febbraio dalle ore 16.00 alle 20.00 visite Senologiche dott. Carlo Iannace , dott. Giuseppe Amaturo . Visite Ecografiche dott.ssa Mena Volpe - Le visite sono gratuite.
Il Sindaco, sentite le Autorità Sanitarie e le forze dell'Ordine COMUNICA:
Dopo la trasferta a Coidropo il Sindaco tranquillizza sui rischi del sito.. Per il contro e i risvolti tecnici si aprirà uno spazio di confronto nel prossimo consiglio comunale
Nella giornata di mercoledì 12 febbraio c.a. i consiglieri di minoranza sono stati invitati dall’attuale Amministrazione a visitare un biodigestore in provincia di Udine, con precisione a Codroipo. La minoranza si è resa disponibile, partecipando con una propria rappresentanza, a testimonianza che nessuna sorta di chiusura preconcettuale o “per partito preso” appartiene a questa minoranza.
All’indomani della visita e dopo un’attenta analisi dei “pro” e dei “contro” si è giunti ad esprimere un parere negativo sull’eventualità di insediare un biodigestore nel territorio del Comune di Montella.
La nostra è una iniziativa condivisa con cittadini, aziende e associazioni di tutela per la salute e rappresenta le istanze e gli interessi delle comunità di Montella. I nostri intenti non sono dettati da interessi politici, ma dal dovere morale di tutelare la salute dei nostri cittadini oltre che di salvaguardare l’immagine e la salubrità del nostro paese.
A questo proposito ci preme ricordare che Montella è natura, acqua, sorgenti naturali, fiumi, castagne e prodotti lattiero caseari di qualità. Montella è il primo paese italiano per la coltivazione della “Castagna di Montella I.G.P.” con la presenza della quasi totalità di aziende in agricoltura biologica. L’immagine del nostro Paese, quindi, non può e non dovrà mai in nessun modo essere avvicinata a un biodigestore o ai rifiuti perché ciò causerebbe un danno di immagine incalcolabile per il nostro territorio.
Una banale analisi costi/benefici farebbe emergere che ci ritroveremo di fronte solamente ad una riduzione della tariffa Tari, quindi parliamo di pochi spiccioli.
Il tutto, causerebbe l’aumento di produzione delle pericolose nanoparticelle dovute al trasporto della “materia prima” sia in ingresso ed in uscita (tanti camion percorrerebbero le strade del Comune dato il bacino di utenza).
Una “non attenta gestione” e “controlli superficiali” causerebbero seri problemi di produzione di “cattivi odori”, di immissione nell’aria di sostanze nocive e di smaltimento delle acque reflue.
L’opposizione si fa seriamente carico delle responsabilità e dei doveri di concorrere a realizzare un moderno e sostenibile Piano industriale dei rifiuti provinciale. Al contrario riteniamo che ci siano territori e zone molto più compatibili nella nostra verde Irpinia per ospitare un impianto di Biodigestore dei rifiuti.
Infine, cosa di non secondaria importanza, ci si chiede da chi verrebbe realizzato e gestito l’eventuale biodigestore. Da privati? dal Comune? O da un partenariato pubblico-privato?
Data l’importanza dell’argomento, quindi, siamo certi che questa Amministrazione, nella sede opportuna del Consiglio Comunale, vorrà avere con la minoranza un confronto serio per analizzare nel merito le problematiche derivanti dalla costruzione di un eventuale biodigestore nel nostro territorio comunale.
L’amministrazione comunale di Montella, insieme con il responsabile dell’ufficio tecnico e con il capogruppo di minoranza, si è recata a Codroipo (Udine) per conoscere da vicino un impianto di biodigestione e compostaggio. Manifestato all’ente d’ambito l’interesse ad ospitare un impianto per lo smaltimento del rifiuto organico, l’amministrazione, prima di prendere una decisione definitiva, ha ritenuto importante fare un sopralluogo presso uno dei tanti impianti presenti al nord Italia al fine di verificare direttamente il funzionamento e, soprattutto, il reale impatto ambientale e territoriale di un impianto di questo genere.
Molti sono i pregiudizi che ruotano attorno allo smaltimento dei rifiuti, derivanti prevalentemente da una dilagante disinformazione, ecco perché si è ritenuto opportuno approfondire innanzitutto la conoscenza diretta di un impianto che opera ormai da diversi anni e che, dal punto di vista progettuale, potrebbe essere un modello anche per Montella.
L’impianto di Codroipo copre un ambito di circa 200000 abitanti (50 comuni consorziati), lavora circa 30000 tonnellate annue di rifiuto organico e verde, produce un compost di buona qualità, utilizzato nei terreni agricoli limitrofi (nel raggio di circa 10 km), oltre che energia elettrica che potrebbe soddisfare il fabbisogno di circa 7000 cittadini. Dista poche centinaia di metri da due agriturismi e mette periodicamente a disposizione dei cittadini di Codroipo compost gratuito. Utilizza una tecnologia molto semplice, ma molto efficace soprattutto perché limita al minimo i potenziali malfunzionamenti dell’impianto.
In effetti, il sopralluogo ha dato modo all’amministrazione di constatare che vi è un impatto ambientale pressoché nullo dell’impianto, soprattutto in termini di esalazioni odorigene. Ad una distanza molto ravvicinata dalla lavorazione (poco più di un metro) del rifiuto organico e di quello verde, ma anche dal compost prodotto, l’odore è assolutamente blando ed accettabile.
Lo smaltimento del rifiuto organico è ormai una vera emergenza per la nostra regione, costretta a rivolgersi alle regioni del nord Italia, con costi esorbitanti (quasi il triplo, ad esempio, rispetto a quelli della zona del Friuli coperta dal digestore visitato). Lo ha evidenziato anche la Corte di Giustizia europea, che ha condannato la Campania al pagamento di una maxi sanzione da 20 milioni di euro, più 120mila euro al giorno di ammenda fino al completamento degli impianti di recupero dei rifiuti. La provincia di Avellino, in particolare, non potrà più prescindere dalla realizzazione di un impianto.
Ecco perché l’amministrazione Buonopane ha deciso di prendere in considerazione la possibilità di realizzare il biodigestore sul proprio territorio, avendo un’oggettiva idoneità sia rispetto alla posizione baricentrica nella provincia che alla viabilità, oltre che all’esistenza di un sito ottimale (l’area PIP del paese). Nel prossimo consiglio comunale ed in incontri successivi un potenziale progetto verrà sottoposto alla cittadinanza, con la quale l’amministrazione intende condividere un percorso di informazione e approfondimento che porterà ad una scelta finale.
In data 10 Febbraio 2020 alle ore 18,00, si è svolta presso la Chiesa della Beata Vergine dl Rosario di Pompei, una cerimonia commemorativa in occasione del 75° Anniversario della morte del Servo di Dio, Giusto fra le Nazioni Giovanni Palatucci e medaglia d’oro al merito civile. Una Santa Messa è stata officiata da Mons. Pancrazio Limina ( Don Ezio ) il quale ha ricordato il Questore di Fiume Italiana Giovanni Palatucci, rimarcando il suo operato, grazie all’aiuto del Vescovo di Campagna Mons. Giuseppe Palatucci, è riuscito a salvare quasi 5,00 Ebrei, donando la sua vita a solo trentasei anni nei campi di concentramento di Dachau.
Esempio di virtù che ancora oggi viene ricordato da Cristiani e Comunità Ebraiche per il suo carattere dedito
verso coloro i quali rischiavano la vita e a volte internati soltanto per essere Ebrei.
Il Referente dell’Associazione G. Palatucci Onlus, Cav. Vincenzo Costa, ha concluso la serata con la lettura
della Preghiera di canonizzazione del Questore di Fiume ed omaggiato con un libricino biografico su Palatucci i numerosi presenti Istituzionali dell’arma ed Associativi ( A.N.P.S. – A.N.C. – A.N.IO.C. – Amici Bersaglieri in Concedo -
IL COMUNE DI MONTELLA INTENDE RICORDARE LE VITTIME DELLE FOIBE, L'ESODO DALLE LORO TERRE DEGLI ISTRIANI, FIUMANI E DALMATI DEL SECONDO DOPO GUERRA ONORARE LA MEMORIA DELLE MIGLIAIA DI ITALIANI CHE RIMASERO VITTIME DI UNA VIOLENZA CIECA E BRUTALE. MM IL RICORDO DELLA TRAGEDIA DELLE FOIBE SIA MONITO PERENNE PER TUTTI COLORO CHE CREDONO IN UNA SOCIETA' LIBERA E GIUSTA , NELLA QUALE NON C'E' POSTO PER L'ESTREMISMO NAZIONALISTA, L'ODIO RAZIALE E LA PULIZIA ETNICA.
Alla presenza del Prefetto, Valerio Valenti, del direttore del carcere Ottavio Casarano, della dottoressa Delfina Di Stefano in rappresentanza del Questore Giuseppe Petronzi, del presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca e di altre autorità amministrative, militari e civili, questa mattina, all’interno della locale Casa circondariale, è stata deposta una corona alla lapide che ricorda la prigionia nella struttura triestina di Giovanni Palatucci, ultimo Questore italiano di Fiume, “Giusto tra le Nazioni”, “Servo di Dio” e “Medaglia d’oro al Merito Civile”.
Il Cappellano del carcere, Padre Silvio Alaimo, ha benedetto la lapide e la corona ricordando la figura di Palatucci. Nato a Montella nel 1909, Palatucci frequentò il 14/o corso per vice commissario di Pubblica Sicurezza e fu assegnato alla Questura di Genova. A partire dalla promulgazione delle Leggi razziali del 1938, in servizio presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Fiume, ricorda una nota, divenne il protettore in particolare degli ebrei, con la cui comunita’ fiumana intratteneva cordiali rapporti di stima e di amicizia.
Palatucci salvò la vita a più di 5 mila ebrei, avviandoli a un campo di raccolta in provincia di Salerno dove era Vescovo uno zio, che li prese sotto la propria protezione. Dopo l’8 settembre 1943 Palatucci rimase da solo a reggere la Questura di Fiume e un anno dopo fu arrestato dalla Gestapo e condannato a morte, ma la pena gli fu commutata nel carcere a vita. Dopo avere trascorso due giorni nella struttura di Trieste, fu tradotto nel campo di sterminio di Dachau dove mori il 10 febbraio 1945, all’età di 36 anni.
Nel giorno della memoria i ragazzi dell’Itis di Bagnoli Irpino hanno ricordato il giovane di Montella che è scappato agli orrori di Auschwitz Il 27 gennaio alle ore 9:30 presso l’auditorium dell’Istituto Superiore “Rinaldo D’Aquino” di Montella hanno ricordato la figura di Gaetano Iannella: un eroe che ha vissuto l’inferno del campo di concentramento 10B di Auschwitz dal 1943 al 1945.
Iannella sarà ricordato dagli alunni dell’Itis di Bagnoli Irpino che, coadiuvati dal professore di storia e vicepreside Raffaele Ficetola, hanno ricostruito la storia di questo eroe montellese, insignito della medaglia d’onore al valor militare conferita dal Presidente della Repubblica, venuto a mancare nel 2016 all’età di 96 anni.
Sarà poi posata una pietra di inciampo per ricordare Gerardo Iannella in Via Sorbo 19, l’ultima sua abitazione per rendere ancora di più omaggio ad un eroe “silenzioso” e non troppo famoso nel ricordo della Shoah.
“Anche quest’anno l’Itis di Bagnoli Irpino, ha scelto di occuparsi della Giornata della Memoria e quest’anno con un evento importante: la posa di un sanpietrino della memoria per un eroe silenzioso, quale è stato Gaetano Iannella: giovane montellese che è scampato agli orrori dei campi di sterminio di Auschwitz”.
Queste le parole del vicepreside dell’Itis di Bagnoli Irpino Raffaele Ficetola che ogni anno cercano di rendere omaggio alle vittime della Shoah, con eventi e convegni tematici, ma senza tralasciare l’importanza del ricordo.
Soprattutto di figure irpine che hanno vissuto i terribili momenti dei campi di concentramento e delle deportazioni. Infatti, Iannella a venti anni fu arrestato in Albania in conseguenza dell’8 settembre e venne deportato ad Auschwitz. Non capiva cosa stava accadendo, si ritrovò a combattere quando fino al giorno prima aveva vissuto in un contesto agricolo. Ma riuscì a fuggire dal campo di concentramento.
Il programma
Ore 9:15 i saluti della dirigente scolastica dell’Istituto Superiore “Rinaldo D’Aquino” Emilia Strollo
Ore 9:30 il ricordo di Gerardo Iannella ad opera degli alunni dell’Itis di Bagnoli Irpino
Ore 10:00 posa della pietra d’inciampo in memoria di Gerardo Iannella e delle vittime della Shoah in Via Sorbo 19 a Montella.
Per info: facebook Itis Bagnoli Irpino
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