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La villa De Marco è una casa di riposo istituita D.P.R. n° 738 dal Presidente della Repubblica di Raffaele Cianciulli

Il parco della Villa DE Marco è a servizio della Casa di Riposo, se si vuole un parco pubblico esso non deve essere sottratto ad un Ente Morale  di beneficenza, bensì come ha fatto il comune capoluogo per il nuovo parco Palatucci , in largo Santo Spirito ha utilizzato  fondi propri e non ha sottratto nulla ai parchi case di Riposo di Rubilli e del Roseto................

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COMUNICAZIONE AZIENDA OSPEDALIERA CARDARELLI URGENTE RITIRO FARMACI CONTENENTI PRINCIPIO ATTIVO RANITIDINA -

L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti di farmaci con il principio attivo ranitidina - utilizzato per trattare problemi gastrici come l'acidità - prodotto dall'officina SARACA LABORATORIES LTD in India, a causa della presenza di un'impurità potenzialmente cancerogena. Si tratta dell'impurezza N-nitrosodimetilammina (NDMA) della classe delle nitrosammine, già trovate nel 2018 in alcuni anti-ipertensivi (sartani). 

APPROFONDIMENTI
Sostanza cancerogena in farmaci per la pressione, l'Aifa ritira 748 lotti

L'Aifa sta lavorando con le altre agenzie per valutare il grado di contaminazione. La decisione è stata presa in base al principio di precauzione, in modo da ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l'esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa. A scopo precauzionale, l'Aifa ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da SARACA LABORATORIES LTD, in attesa che vengano analizzati. Provvedimenti simili sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell'Unione Europea e in diversi paesi extraeuropei.

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ALLA ATTENZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI MONTELLA - di Salvatore Lenin Bozzacco

LO SCRIVENTE, SPERA DI FARSI PORTAVOCE ED INTERPRETE DEI CITTADINI DI MONTELLA, NELLA CONSAPEVOLEZZA DI CHIEDERE QUALCOSA DI UTILE PER LA COLLETTIVITA' E DECORO DELL’AMBIENTE, SI PERMETTE DI FARE ALCUNE RICHIESTE SU QUANTO DI SEGUITO TRASCRITTO: 1°-SPOSTARE IL BIDONE DEGLI OLI ESAUSTI LOCALIZZANDOLO CON DOVUTA SEGNALETICA NELL’AREA RECINTATA INTORNO ALLA CASETTA DEI SERVIZI DI PIAZZETTA PALATUCCI (ALLE SPALLE DEL DISTRIBUTORE DELL’ACQUA). 

2°-OBBLIGARE IL RACCOGLITORE A SVUOTARE IL BIDONE OGNI 15 GIORNI E SU RICHIESTA, CON CARTELLO ADESIVO INDICANTE LE DATE DI PRELIEVO, CON RELATIVA PULIZIA DELLO STESSO E DELL’AREA.

3°-SE NON FATTIBILE LO SPOSTAMENTO POSIZIONARE NEI PRESSI UN CONTENITORE PER DEPOSITARE I VUOTI DI PLASTICA UTILIZZATI PER IL TRASFERIMENTO DEGLI OLI.

4°-OBBLIGARE IL RITIRO QUINDICINALE DEGLI INDUMENTI USATI CON APPOSIZIONE DI UN CARTELLO ADESIVO SUI CONTENITORI CON LE DATE DI PRELIEVO.

NELLA SPERANZA CHE QUESTA DESIDERATA VENGA PRESA NELLA DOVUTA E SOLLECITA ATTENZIONE, RINGRAZIA E SALUTA CORDIALMENTE.

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MONTELLA “MALEDETTA”. DELITTI IMPUNITI 2^ puntata "L'eliminazione di Ciccio Pascale " di Mario Garofalo

Se nella vita e nel delitto dell'abate Goglia, con la sua mitizzazione leggendaria operata dalla fantasia popolare, sembrano “magicamente” confluire e fondersi le multiformi connotazioni (elementi storici, cronachistici, sociali, superstiziosi) del secolo tragico in cui si consumarono, la vicenda biografica e l'assassinio di Francesco Pascale, detto Ciccio, rimandano, invece, alla fonte originaria del male, annidata nell'animo come compresenza riposta e prepotente di una istintualità “cattiva”, non più refrenabile dai sentimenti di moralità, di religiosità, di pudore, di rispetto e di pietà che sono alla base del vivere civile.
Il delitto di Francesco Pascale fu, in fondo, soltanto l'assassinio di un assassino.


La storia di questo personaggio si svolse nella prima metà dell'Ottocento, in una Montella che visse non passivamente gli eventi e i rivolgimenti politici e sociali di quel periodo cruciale della storia del Mezzogiorno.
Il giacobinismo del '99 aveva visto come protagonisti gli esponenti di alcune famiglie montellesi dalle idee avanzate e “rivoluzionarie”, come i Capone (con il capostipite Andrea), i Lepore (con Don Aniello), i Clemente (con il capo famiglia Dionisio ed il figlio Nicola), i Galea, gli Abiosi (con i quattro germani Febo, Domenico, Gennaro e Lelio). In piazza Bartoli era stato issato l'albero della libertà repubblicana, presto abbattuto dalla reazione sanfedista. A Montella erano sorte le prime vendite carbonare; si erano accesi i primi fuochi dei moti risorgimentali, del patriottismo e dell'antiregalismo, soprattutto ad opera dei fratelli Filippo e Scipione Capone.

Di contro, in stragrande maggioranza, la acquiescente fedeltà all' assolutismo borbonico - di cui massimo rappresentante fu Francesco Maria Trevisani – del popolo e delle famiglie più influenti della borghesia locale, tra le quali si distingueva proprio quella dei Pascale, da cui il nostro Francesco proveniva. La famiglia Pascale, dimorante nel rione Fontana, si annoverava tra le più cospicue del patriziato montellese; al paese aveva dato nei secoli passati figure prestigiose nel campo della religione, del diritto, della medicina, dell'avvocatura e del notariato. Politicamente si professava apertamente schierata su posizioni legittimiste e filoborboniche. Il rampollo Ciccio, per educazione ricevuta, si appalesò presto come un miope ed intransigente assertore di quel codinismo d' ancien régime tipico dell'assolutismo regalista. Ma di spiriti antigiacobini si era fortemente imbevuto anche durante il decennale periodo di studi teologici trascorso nel seminario di Nusco, allora vacante dell'Ordinario diocesano e retto dal corrotto vicario Emidio Della Vecchia, durante il regime napoleonico che ne aveva soppresso le tradizionali prerogative finanziarie e socio-religiose.


Nato a Montella nel 1790, conseguì l'ordinazione sacerdotale nei primi anni '20; svolse la sua professione clericale durante la repressiva restaurazione borbonica, caratterizzata dall'occhiuta sorveglianza e dall'incessante persecuzione dei pochi “galantuomini” del paese sospettati di simpatie liberali. Don Ciccio, a tutt'altro dedito fuorché alla sua missione pastorale, non mancò di esercitare per conto dell'autorità l'indegna attività di spia e delatore antiliberale, ricavandone favori, lucro e soprattutto impunità per le sue note azioni delinquenziali. Di lui si conoscono le fattezze fisiche, ricavate da un passaporto rilasciato a suo nome nel 1825 dall'Intendente di Principato Ultra per recarsi a Roma durante il giubileo indetto da papa Leone XII, al fine di “lucrare indulgenze”, spendibili nell'aldilà a sconto di una vita terrena peccaminosa e scellerata:

Francesco Pascale, nativo di Montella, sacerdote in veste di pellegrino accompagnato dal nipote Giuseppe. Connotati: età, anni 35; statura alta; capelli castagni; fronte giusta; occhi cervoni; barba folta; mento e viso regolari; carnagione naturale.

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Comunicato Lista civica per il cambiamento (opposizione)

Alla luce dei recenti avvenimenti riguardanti la chiusura dei plessi scolastici (per motivi di staticità) di Via Don Minzoni e Campo dei Preti, il gruppo di opposizione "Lista civica per il cambiamento" ha provveduto a richiedere formalmente le relazioni di vulnerabilità sismica per tutti gli edifici di proprietà comunale destinati ad uso scolastico. Data l'importanza dell'argomento si è provveduto, inoltre, a richiedere la CONVOCAZIONE URGENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE per approfondire la questione al fine di rendere edotta la cittadinanza

 

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Montella, controlli dei Carabinieri: due denunce e due napoletane allontanate

Due persone denunciate e due donne napoletane allontanate con foglio di via obbligatorio: è questo il bilancio dei controlli sul territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Montella nello scorso weekend. A Montella, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, i Carabinieri del Nucleo Radiom obile hanno fermato un 50enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, il quale, all’esito della perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. L'uomo non è stato in grado di fornire una valida giustificazione in merito al porto dell’oggetto rinvenuto ed è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino.

Dovrà rispondere dello stesso reato anche un 60enne della provincia di Napoli, gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, che è stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione di Senerchia, in possesso di un coltello.

I Carabinieri della Stazione di Torella dei Lombardi hanno, invece allontanato, con foglio di via obbligatorio due donne della provincia di Napoli, con a carico vicende giudiziarie principalmente per reati di tipo predatorio, sorprese a girovagare in atteggiamento sospetto nei pressi di abitazioni isolate

DA AV LIVE

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KASO FEST Montella 21/22 settembre

l comune di Montella scommette sulle sue eccellenze casearie e sull'unicita' della PODOLICA. Le caratteristiche e le proprietà nutrizionali della carne di podolica la rendono unica e di qualità. Dal gusto intenso, saporito e leggermente dolciastro, grazie all’alimentazione naturale, pascolo e foraggi freschi, dei bovini allevati allo stato brado.
Questa due giorni dedicata alla podolica sarà un'immersione nei sapori, nei profumi, nelle tradizioni della nostra terra. Il tutto accompagnato dal folk irpino di ben quattro gruppi musicali: i due gruppi di Montella, Aria Nova e Associazioni Delli Gatti, e poi i LUMANERA ed i Sunaturi.
Non manchera' un convegno di approfondimento.
La Fisar curerà le degustazioni di vini, affidate a quattro cantine irpine.
Sarà possibile assaporare piatti a base di carne podolica, di ricotta, prodotti caseari abbinati a confetture locali.
Vi aspettiamo!
SABATO 21 e DOMENICA 22 Settembre
Ore 12
Piazza Bartoli - Via M. Cianciulli


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Comunicato del comune di montella del 20 settembre 2019

Il Sindaco di Montella comunica agli Alunni, ai Genitori, ai Docenti, al Personale tutto della Scuola ed ai Cittadini di Montella che le criticità presentatesi all’inizio dell’anno scolastico a seguito della necessaria sospensione delle attività didattiche presso l’Edifico F. Scandone, sono state superate in tempi brevissimi.
L’impegno dell’Amministrazione Comunale, la collaborazione della Dirigente Scolastica e del Personale della scuola, hanno consentito l’allestimento delle aule necessarie al funzionamento di tutte le attività didattiche, nelle ore antimeridiane, in anticipo rispetto alla previsione.
Il turno pomeridiano è abolito.
Pertanto, a partire da lunedì 23 settembre p.v. le attività didattiche si svolgeranno nel seguente modo:
Plesso Capone classi della scuola primaria con orario a 27 ore settimanali: dalle ore 8.30 alle ore 13.00;
Plesso Capone classi della scuola secondaria di 1°: dalle ore 8.20 alle ore 13.20
Ludoteca comunale (classi quinte): dalle ore 8.25 alle ore 13.25.
Plesso di Sorbo con alunni dell’ex plesso sito a Fontana: dalle ore 8.30 alle 13.30‐ 16.30 con mensa.
Plesso di Sorbo: dalle ore 8.00 alle ore 13.00‐16.00 con mensa.
La parola data e gli impegni presi dall’Amministrazione Comunale perché i disagi avessero tempi contenuti e rapidamente superati, sono stati a pieno onorati.
Un sentito grazie va a quanti si sono adoperati in questi giorni e un sincero augurio di buon anno scolastico a tutti.
Montella 20 settembre 2019
Il Sindaco
f.to Dott. Rizieri Buonopane

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Da Montella in Inghilterra: qui opportunità e prospettive - di Roberta Bruno - dal Quotidiano del sud

Roberto: ho scelto Londra per ricominciare, generazione 1991, è un ragazzo di Montella, anche lui arruolato tra le fila dell’armata G.I.E. (Giovani Irpini Emigrati): risorse del nostro territorio che cercano lavoro e fortuna altrove, lasciando, tra l’amore e il rancore, il luogo natale.
Roberto, eccellente cameriere, conosciuto da tutti i ristoranti della zona, ha sempre lavorato mentre cercava di stare al passo con gli studi di ingegneria. Dopo una pessima esperienza ad un CAF di Avellino, dove veniva trattato senza considerazione e senza rispetto, svolgendo mansioni che non inerivano le sue competenze, ha deciso di partire per Londra l’anno scorso. Racconta:
«Se avevo paura? La verità, cara Roberta, è che, affetti e famiglia a parte, non avevo niente da perdere. Ero arrivato ad un punto tale per cui la paura di rimanere qui, nella condizione in cui mi trovavo, tra mancanza assoluta di crescita e prospettive, vinceva su tutte le altre. Ricordo ancora le parole di mio padre, mi disse: sei mio figlio e vorrei tenerti sempre al mio fianco, ma se fossi un amico ti direi di andare via».
Mentre Roberto racconta le difficoltà della sua scelta mi tornano in mente le parole di una vecchia e malinconica canzone che il maestro di musica ci faceva cantare al “piccolo coro” della scuola elementare, e che, ironia della sorte, Roberto, senza neanche accorgersi, ripete fedelmente: «La noia, l’abbandono, il niente sono la malattia di questo paese» afferma. «Conoscevo storie di amici già partiti e che a Londra stavano bene. Così sono partito anche io. I primi giorni sono stato loro ospite, poi ho trovato un posto economico adatto a me.
Ho subito iniziato a consegnare curriculum, sia a mano che tramite internet, e dopo una settimana ero già assunto in un ristorante italiano: Carluccio’s.
Nonostante il lavoro vada bene le difficoltà ci sono, a partire dalla lingua. All’inizio, anche per andare semplicemente dal tabaccaio, mi preparavo il discorso da casa».
Roberto descrive il mondo del lavoro londinese, in cui l’offerta è così vasta che la conoscenza dell’inglese passa facilmente in secondo piano. Nel lavoro, poi fa notare, è da apprezzare soprattutto la meritocrazia.
«Ho iniziato come bartender – racconta Roberto - e in un solo anno ho avuto due aumenti di stipendio. Non solo c’è la possibilità di crescere lavorativamente, ma le giornate più affollate e faticose vengono adeguatamente ricompensate non solo economicamente ma, ancora più importante, umanamente. Mi sono sentito ringraziare per il lavoro che ho prestato, cosa che a chi, come me, era abituato in Irpinia ad essere riconoscente per la chiamata di lavoro, è una cosa che impressiona non poco. L’impegno dato viene riconosciuto e apprezzato. In Irpinia, purtroppo, non esiste mobilità sociale, non ci sono prospettive di crescita» afferma Roberto riesumando il ciclo dei vinti.
«Oggi, se penso al mio anno futuro sorrido, perché so che il mio impegno verrà ricompensato con una promozione: salirò di grado a poco a poco.
Qui a Montella, invece – prosegue Roberto con verdetto verghiano - stai dentro un pantano, ma ovviamente non affoghi. Sopravvivi».
Le parole di Roberto sono amare, ma vere e coraggiose. Ripercorrono le paure covate, nutrite e maturate nel silenzio delle giornate passate senza impegno e che si annidano nei cuori di tanti altri, giovani o meno.
«Montella è la mia casa e ne sento nostalgia, mi manca la mia famiglia: senza che io possa vederli i miei nipotini crescono e i miei genitori invecchiano. Tutti questi affetti mi vincolano a questo luogo, ma credo che è arrivato il momento in cui sono obbligato a pensare solo a me stesso; per non sentire più, alla sera, quella sensazione di aver buttato un’altra giornata.
È la seconda volta che torno a casa, e ogni volta che parlo con i vecchi amici li sprono ad andare via. Fino a qualche anno fa pensavo che fosse il luogo perfetto in cui crescere, ultimamente mi sto ricredendo su questa favola. Siamo in un luogo abbandonato a se stesso: senza possibilità per i bambini di praticare uno sport che non sia il calcio, senza strutture e senza ferrovie e con l’unica via di comunicazione per Avellino paralizzata da due anni. Ci hanno abituato ad accettare qualsiasi disservizio, tutto è nella norma e ci va bene così. Come se non potesse essere altrimenti. E invece le cose funzionano altrove, e io ho aperto gli occhi su questo, mi sono reso conto che le cose possono funzionare».
Quando Roberto dice che ha aperto gli occhi si riferisce a tutto l’impatto che si ha vivendo in una grande città come Londra: multiculturalismo, scenari diversi e possibilità sempre nuove, strutture pubbliche funzionanti e accorte alle esigenze del cittadino e del turista.
«Mi sono sempre definito di mentalità aperta e tollerante. Eppure, solamente stando immerso costantemente nella pluralità, capisci quanto sia affascinante la diversità delle culture, delle religioni e degli orientamenti sessuali. A Londra a Canary Wharf, il quartiere in cui lavoro, c’è una scalinata arcobaleno dedicata al tema dell’omosessualità, mentre nella metropolitana vengono continuamente fatte campagne di sensibilizzazione. Quando in una metropoli convivono dieci milioni di individui ci si rende conto di che cosa significhi la libertà di vivere se stessi come meglio si crede. Purtroppo per questo paese, qui siamo indietro anni luce».
Le differenze che Roberto evidenzia sono tali da rendere queste realtà quasi due mondi separati: «Avrei potuto farmi assumere in qualche fabbrica in zona – continua - ma la verità è che questo lavoro, oltre ad essere logorante e alienante, non elimina il rischio di finire un domani in mezzo ad una strada. E allora – chiede con rancore Roberto - chi ti prende più? Come ti reinventi?»
La domanda, che ha il sapore dell’ingiustizia, ritorna spesso nelle parole di Roberto.
«Perché non potermi mettere in gioco? Perché subire la frustrazione di questa incertezza? Non parlo del posto fisso, ma di una lecita mobilità nel mondo del lavoro: a Londra, se domani mi dimetto in dieci giorni ho già un altro impiego; qui, se domani mi licenziano come e cosa faccio?

In Inghilterra vedo molte possibilità che si aprono, le sento che sono tutte dinnanzi a me. Ora ho tanti progetti e voglio scegliere la mia strada. Posso continuare nel management, se voglio, o riprendere gli studi autonomamente, approfittando del fatto che lì l’università è finanziata quasi del tutto a fondo perduto, o ancora, posso spostarmi, magari verso gli Stati Uniti. Tutte possibilità, queste, che io mi vedo aperte dinnanzi solo ora».
Ricordo che al coro, mentre con il maestro cantavamo “Che Sarà”, proprio non riuscivo a capire il motivo per cui il protagonista della canzone doveva andare via. Me lo chiedevo soprattutto nella strofa in cui doveva separarsi dal suo primo amore, mi sembrava all’epoca una cosa così innaturale.
Oggi, che pare non siano passati 50 anni dall’uscita di quella canzone, mi soffermo su un’altra strofa, quella che recita così:
“So far tutto o forse niente da domani si vedrà”.
Ebbene, che sarà di tutti questi giovani e di questa terra?

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L’atleta delle Fiamme Oro a Lonato vorrà qualificarsi per la Coppa del Mondo 2020

Di origini montellese, è stato campione italiano e nel 2014 ha vinto il bronzo in Cina - Angelo Moscariello di origini montellesi è dal 2009 atleta delle Fiamme Oro nel settore tiro a volo, specialità skeet. Lo Skeet, spiega Angelo, è uno sport in cui è richiesta «concentrazione e nervi saldi, imbracciare un fucile è una sensazione particolare, ma in quei momenti la forza che si deve avere proviene unicamente dalla mente».
Angelo, che gareggia da quando aveva 12 anni, ha partecipato con successo a diverse competizioni sportive sia in Italia, come atleta delle Fiamme Oro, sia all’estero, in rappresentanza della nazionale italiana.
«Ero un bambino quando accompagnavo mio padre al poligono di tiro a Montella. Ero affascinato. Provare fu per me una vera rivelazione: non solo ero molto portato ma avevo una buona mira e una grande inclinazione». Il cammino di Angelo inizia così nella TAV “Tana del Lupo”.
«A 14 anni, quando sono entrato nella categoria juniores e ho gareggiato per la prima volta in un campionato italiano, partecipando alla mia prima gara importante, ho capito che avrei voluto fare soltanto quello».
Nel 2006 Angelo è stato convocato nella nazionale juniores e ha iniziato a gareggiare fino a conquistare il suo primo bronzo ai mondiali di tiro a volo del 2009, conquistando l’anno successivo anche l’ingresso nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro.
«A 20 anni mi hanno portato in Nazionale e gareggiai ai mondiali, posizionandomi quattordicesimo nella classifica totale e secondo in quella a squadre, con un solo punto di distacco dal primo. A 21 anni invece sono entrato a far parte della “categoria eccellenza”, conquistando l’oro nella competizione del Campionato Italiano. L’anno successivo ho partecipato alla Coppa del Mondo in Arizona e ho gareggiato in diverse competizioni sia con la maglia delle Fiamme Oro, che per la Nazionale Italiana. Nel 2014 ho conquistato il terzo posto della Coppa del Mondo in Cina e nel 2016 vinsi le gare di qualificazione per il Campionato italiano; la gara più importante dell’anno, qualificandomi primo e stabilendo il mio record personale con 123/125».
Nel 2017 Angelo ha continuato a gareggiare nelle maggiori competizioni di skeet, lottando nelle finali senza mai conquistare il podio.
In questo sport, incentrato sulla solidità e sulla resistenza mentale, basta una distrazione, un pensiero o una paura perché il colpo sparato sfiori il dischetto senza distruggerlo.
«In quei casi - racconta Angelo - il difficile non è isolarsi dall’ambiente esterno, ma riprendere il controllo di se stessi dopo l’errore. Nella mia ultima competizione, la TAV Umbriaverde, mi sono trovato in questa situazione.
«La gara è iniziata male – racconta - ho concluso la prima delle 5 serie con 22/25.
In quei momenti è necessario creare una bolla attorno a sé, nessuna distrazione, soprattutto nessuna ansia da prestazione. Una volta che si manca il dischetto non bisogna pensare, ma concentrarsi su quello dopo. Riprendere la calma e le redini della situazione: hai solo pochi decimi di secondi per eseguire l’azione, con precisione chirurgica».
«Così, ho ripreso il controllo e nelle altre serie sono stato perfetto. Purtroppo, non ho ottenuto il podio per un solo punto. Ma anche questo fortifica».
La prossima settimana Angelo sarà impegnato nella competizione di Lonato del Garda (Brescia) dove sarà in gioco la qualificazione per la Coppa del Mondo 2020.
«Certamente sento una forte pressione per questa gara così importante, ma ho anche una grande forza interiore: voglio dimostrare chi sono e quello che valgo.
Questo sport spesso mi ha trattato male ma, da vero innamorato quale sono, non mollo e farò di tutto per conquistarlo».
A questo ragazzo così determinato, che porta in alto il nome della nostra terra, non possiamo che fare tutti insieme un grande in bocca al lupo.

Roberta Bruno dal Corriere del sud

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Borsa di studio in memoria del prof. Aretino Volpe, preside. Anno scolastico 2018/2019

I familiari del Prof. Aretino Volpe a partire dal 2011, anno della sua dipartita , hanno istituito una Borsa di studio alla memoria, per tramandarne il ricordo presso le nuove generazioni di alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore “R. d’Aquino” di Montella e per ricordarlo nel modo più aderente ai valori che hanno contraddistinto il suo agire professionale ed umano.
La Borsa è destinata all’alunno/a delle classi quinte del Liceo Scientifico Statale “R. d’Aquino” di Montella che consegue il miglior risultato scolastico nell’anno di riferimento . Vincitrice del Premio 2019 e’ Fieramosca Natalia , alunna della classe V sez A, che ha riportato agli Esami di Stato il voto finale di 100 : quella di quest’anno e’ l’ottava Borsa di Studio “Aretino Volpe” assegnata dalla sua istituzione nel 2012.
Il prof Aretino Volpe, per venti anni Docente di Italiano e Latino e poi per altri dieci anni, Dirigente scolastico presso il Liceo Statale R. d’Aquino, ha sempre e fortemente creduto in una Scuola pubblica, inclusiva, democratica e nello stesso tempo meritocratica, che sapesse offrire opportunità educative a tutti ma anche capace di riconoscere i meritevoli e di premiarne il talento.
Ha impegnato le sue energie professionali e umane perché il Liceo Scientifico R. D’Aquino si affermasse come una scuola di qualità e d’innovazione, agenzia educativa autorevole e riferimento per le famiglie e per il territorio.
I meriti della sua azione sono stati ampiamente riconosciuti dalla Scuola che nel 2011 gli ha intitolato l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore R.d’Aquino in Montella.
Su invito della Dirigente scolastica dott.ssa Emilia Strollo, il premio sarà consegnato il giorno 11 settembre 2019 alle ore 10:30 nell’Auditorium dell’Istituto R. d’Aquino all’alunna Fieramosca Natalia da un familiare del Preside Aretino Volpe, a cui la Borsa di studio è intitolata, in coincidenza con la cerimonia di accoglienza degli alunni delle classi prime in Montella: momento simbolico e significativo per un passaggio del testimone ai nuovi iscritti dell’Istituto!

Montella 11 settembre 2019

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Marcia della pace Montella Assisi

Si porta a conoscenza di tutti gli interessati che la riunione di mercoledì 11 per la organizzazione della marcia della pace Assisi - Montella si svolgerà alle 21 presso la sede della MISERICORDIA e non più al centro sociale. Questo per poter coordinare in maniera più adeguata con il gruppo della stessa Misericordia, nostro partners fondamentale, la manifestazione. Tutti coloro che possono essere interessati sono invitati a partecipare. Condividete,grazie. Salvatore Cianciulli

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Al Gesualdo di Avellino Italia's got talent. Red carpet tra foto e selfie

Foto, selfie e tanti sorrisi. Avellino abbraccia i giudici di Italia's got talent. Oggi in piazza Libertà Federica Pellegrini è stata accolta da molti fans. Intorno alle sedici l'arrivo della giuria al Gesualdo. È partita la tre giorni di registrazioni al Teatro “Carlo Gesualdo”, appuntamento per domani sabato 7 e domenica 8 con due turni di registrazioni al giorno: alle 14:00 e alle 19:00. Si può assistere alle spettacolo gratuitamente ma solo su prenotazione e il calendario risulta già sold-out da tempo.

Un ritorno gradito per il format che andrà in onda da gennaio 2020 su Sky. Sul palco del teatro cittadino di Piazza Castello si alterneranno cantanti, musicisti, attori, imitatori, ballerini, acrobati e performer che vogliono diventare famosi.

Tutti in lizza per vincere e realizzare il proprio sogno sul palco del Comunale per una sfida che divertirà tutti in platea. A giudicarli la super giuria composta da Mara Maionchi, Joe Bastianich, Frank Matano e Federica Pellegrini, con la conduzione di Lodovica Comella.

Per l' occasione da giorni si è attivata anche la macchina comunale, istituito infatti il divieto di sosta in via L. Fricchione fino alle 16:00 del 9 settembre sul lato destro costeggiante il parcheggio sotterraneo del Teatro, compresa la piazzetta di fine via, e sul lato sinistro dal civico 3 al 25. Vietata anche la circolazione, sempre in via Fricchione, dalle 13:00 a mezzanotte fino all’8 settembre, escluso i mezzi della Produzione.

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Rocco De Paola, Comandante della Compagnia Carabinieri di Montella, è stato promosso Maggiore“

Sulle spalline ora indossa “la torre”. La simbolica investitura è avvenuta presso la Caserma “LITTO” di Avellino con la consegna dei gradi da parte del Comandante Provinciale, Colonnello Massimo Cagnazzo. Il Maggiore Rocco De Paola, 40enne di origini salernitane, ha frequentato dapprima la Scuola Marescialli e Brigadieri e, successivamente, la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, con la nomina al grado di Sottotenente nell’anno 2005.
Laureato in giurisprudenza, l’Ufficiale ha prestato servizio in Calabria, dove ha comandato il Nucleo Operativo e Radiomobile di Sellia Marina (CZ), e poi in Basilicata quale Comandante della Compagnia Carabinieri di Viaggiano (PZ) ove è rimasto fino all’agosto del 2017 allorquando ha assunto il Comando della Compagnia Carabinieri di Montella.
Sposato e padre di due bambini, nel corso della sua carriera De Paola ha ricevuto vari encomi ed elogi per brillanti operazioni portate a termine per attività di contrasto alla criminalità comune ed organizzata.
Il Maggiore garantirà continuità al Comando della Compagnia di Montella, sempre inquadrando la propria azione all’interno delle linee guida del superiore Comando Provinciale di Avellino.“

DA  AVELLINO TODAY

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Montella : furto in comune, i ladri rubano soldi e carte di identità

Sono in corso le indagini del caso, per accertare gli autori  del furto. Non si conosce ancora l’esatta dinamica  nel palazzo del Comune di Montella in nottata, . Stando alle prime ricostruzioni, i malviventi sarebbero entrati da una finestra del piano superiore.Da una prima analisi risulterebbero mancare alcune carte d’identità, prelevate forzando la cassaforte al piano terra, e dei soldi dell’economato.montella . Al momento non si conoscono ulteriori dettagli e la situazione è al vaglio degli inquirenti che stanno facendo i rilievi del caso e prenderanno visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza

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Roberto: così a Torino ho realizzato i miei sogni - di Roberta Bruno - dal Quotidiano del sud

Roberto Tucci, nato ad Avellino nel 1974, non manca certo il dono dell’intraprendenza. Ottimista e dinamico, è riuscito a coltivare nel tempo le proprie passioni, rendendole di volta in volta una piacevole scoperta. Roberto, che ama vivere nelle grandi città, ha vissuto e lavorato per diversi anni a Roma, a Milano e a Torino, dove attualmente si è stabilito. «Già da giovanissimo avevo curiosità di andare fuori  racconta Roberto - ciò nonostante avevo deciso di iscrivermi alla facoltà di Scienze della Comunicazione, presso l’università di Salerno, che all’epoca rappresentava una novità. Successivamente ho frequentato il master in Relazioni Pubbliche Europee a Roma, presso Ateneo Impresa, anche quella era una novità per quei tempi. Successivamente ho fatto uno stage prima a Roma presso l’agenzia di Klaus Davi e poi a Milano, dove mi sono trasferito nel 2000, cambiando presto agenzia. Il passaggio da Roma a Milano è stato significativo: mi sono subito ambientato e trovato a mio agio nel contesto lavorativo. Certamente la dimensione più umana e vivibile  della città, rispetto a quella della capitale, ha fatto la differenza. Attualmente vivo a Torino, soltanto perché sono innamorato del lavoro che sto svolgendo ma, in futuro, sarei felice di tornare a vivere a Milano.
Negli anni duemila c’era il boom di internet racconta ancora Roberto - dopo essere stato in “Say What?”, un’agenzia di comunicazione classica rispetto alla Klaus Davi, ho lavorato prima in una startup che si occupava di annunci di lavoro e poi presso Wireless, una rivista mensile specializzata in tecnologia.
In seguito, ho lavorato per dieci anni in eBay Classifieds come responsabile di marketing e revenues (Head of Core). Mi piaceva, viaggiavo molto tra l’Olanda e la California dove si trovano le sedi centrali dell’azienda, e avevo dinnanzi una prospettiva di carriera internazionale. Eppure, sentivo che in fondo non era quella la mia strada.

Il grande cambiamento è avvenuto nell’anno 2014 quando sono entrato in contatto con la Holden, la scuola di narrazione fondata nel 1994 da Alessandro Baricco, con la quale coltivavo un rapporto fin dai tempi dell’università, quando organizzavo eventi culturali ad Avellino. In breve: io avevo ormai esperienza in rete e loro cercavano un modo per lanciarsi online. Mi sono piaciuti immediatamente, dal mondo lavorativo al metodo utilizzato, del tutto diverso rispetto all’azienda multinazionale. Oggi mi occupo del mondo della comunicazione all’interno della scuola e coordino anche due college: Brand New e Story Design, due corsi che fanno parte del biennio della Holden per ragazzi dai 18 ai 30 anni. Anche se tardivamente, ho  coperto tutto il fascino dell’insegnamento e ne sono entusiasta. Stimoli continui, passione e freschezza sosono solo una parte di quello che questo incredibile mestiere offre a chi gli si dedica. Inoltre, i giovani allievi ti costringono a “stare sul pezzo” ed è proprio per seguire questa nuova e coinvolgente passione che oggi mi sono stabilito a Torino». 
Gli hobbies e le passioni di Roberto sono innumerevoli, ma tutte hanno in comune la stessa dedizione per l’arte e la cultura. Infatti, ltre all’insegnamento e alla comunicazione, ha coordinato un’associazione di scrittura in carcere chiamata “Il Due”, che prende il nome dal modo di definire il carcere di San Vittore, situato al civico numero due............CONTINUA SU "IL QUOTIDIANO DEL SUD

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Giornata ecologica Montella 31 agosto 2019

IL SINDACO Rizieri Buonopane , ringrazia per la collaborazione alla Comunità Montana Terminio Cervialto, alla Protezione Civile di Montella, al personale dell’Ekoclub e ai cari concittadini. - Tuteliamo il “Bene Comune” e insieme puliamo Montella - 31 agosto 2019 - area industriale Baruso !!!

 

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DIRETTA FIERA DEI MARTIRI

 

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Opera del Maestro Manzi

Martedì 27 agosto alla riapertura della trattoria Sanesi a Lastra a Signa, sarà visibile l’ultima opera del Maestro Manzi, graffito murale di 5x2 mt, dal titolo “Mito e realtà”.

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Mario Buttiglio : Dal "libro dei ricordi"

…Venendo al mondo, la mia indimenticabile Mamma, mi ha trasmesso tutti i suoi caratteri: buoni e cattivi! I cattivi riguardano i problemi fisici (articolazioni ecc.), i buoni , proprio perché tali, riguardano una sfera infinita, che si possono raggruppare nel

“L’essere gioioso della vita, che il Signore ha predestinato per noi qui sulla terra”!


Il Vocabolario Treccani così lo definisce: gioioso /dʒo'joso/ agg. [dal fr. ant. joieus, provenz. ant. joios]. - 1. [che rivela o manifesta gioia: un aspetto g.] ≈ allegro, contento, felice, festante, (lett.) festevole, festoso, gaio, (lett.) giocondo, gioviale, giulivo, ilare, lieto, raggiante, ridente. ↑ entusiasta, esultante, euforico, giubilante, tripudiante

Caratterialmente, i miei difetti sono, senza falsa umiltà, infiniti, ma le fondamenta del mio essere sono un Inno alla gioia e alla pace! Ho un bel timbro di voce, che fin dall’infanzia mi ha dato la possibilità di cantare. Il ricordo più lontano, relativo al canto, mi riporta agli anni ‘53/ ’54 (avevo 8/9 anni), quando imparai una canzone del tempo dal titolo: “Lu Passariello”, cantata da Carla Boni, una valente cantante che era in coppia, anche nella vita, con Gino Latilla. Per l’attuale generazione, nomi questi risalenti alla Preistoria! Si può affermare, senza ombra di dubbio, che era proprio, come si suole dire, il mio “cavallo di battaglia”, in quanto spesso mi veniva richiesto di cantarla. Su YouTube potete ascoltarla!

Cari amici, non ridete, perché quelli erano gli anni del dopo-guerra; gli anni, in cui il benessere economico, timidamente, faceva i primi passi! Mia madre suonava il pianoforte e aveva ricevuto le prime nozioni in Avellino durante i tre anni in cui, con i genitori e la sorella, si era trasferita da Montella, in quanto il suo papà (nella vita era Notaio) il 1917 era stato nominato Capitano Aiutante Maggiore in 1^ al Comando del Distretto Militare. Ricordo che mi faceva venire la pelle d’oca, quando suonava, in particolare, questi intramontabili brani musicali: “La Leggenda del Piave” di E. A. Mario e “La Marcia Turca” di Mozart. Anche la mia prima sorella imparò a suonare e con lei mi piaceva fare i duetti e cantare le classiche romanze e le canzoni delle prime edizioni del Festival di San Remo. La musica ha infiniti poteri su di me! Negli anni ‘65/’71 formammo con gli amici un complesso musicale, di cui ero il batterista. Suonavo ad orecchio! Gli anni di gioventù sono volati come un soffio e la vita mi ha portato su altri lidi. Nel nov. ’76 conobbi la mia compagna di vita, che ho sposato nel sett.’77. Abbiamo vissuto il nostro amore per 40 anni! Durante gli anni felici del nostro matrimonio, quante volte le ho dedicato le classiche romanze d’amore come: “Tu, che m’hai preso il cor…”; “Non ti scordar di me…” o “Come potrei…”, di questa canzone, inedita, le parole sono mie e la musica dell’organista del complesso e termina con la seguente frase: “Come potrei vivere… senza di te!

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