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Il dramma forestali torna a Roma

DA "il corriere dell'irpinia" -MONTELLA - Non accenna a placarsi la rabbia dei forestali della Terminio Cervialto di Montella che sono senza stipendio da quasi un anno.
Ieri l'ex sindaco di Sperone Salvatore Alaia è stato ricevuto dal direttore de Il Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro. A quest'ultimo l'ex primo cittadino ha rappresentato una vicenda, quella degli operai idraulico forestali della Terminio Cervialto, che da undici mesi non percepiscono alcuno stipendio. Alle parole dell'ex sindaco di Sperone Salvatore Alaia, il direttore ha espresso non solo l'incredulità, ma ha promesso di seguire personalmente la vicenda.
«La questione degli idraulico forestali viene posta all'attenzione dei media

nazionali per manifestare lo sdegno e la rabbia di tante famiglie che vivono sull'orlo della disperazione - ha detto Alaia - Ho voluto ancora una volta dare voce a questi operai abbandonati da tutti e da tutto ed in particolare dagli stessi politici di turno che non sono riusciti a comprendere fino in fondo il vero dramma di questi forestali che con grande dignità continuano a svolgere le loro mansioni. Dopo tanti mesi mi sento di esprimere con fermezza che la classe dirigente irpina non solo deve fare un passo indietro perché non riesce a tutelare presso le istituzioni competenti le esigenze degli idraulico forestali, ma deve farsi un bel esame di coscienza. Se siete voi i rappresentanti che hanno intenzione di governare i processi dell'intera provincia di Avellino, vi chiedo umilmente di andare a casa, in quanto le vostre dimissioni possono rappresentare un atto di grande responsabilità e di rispetto per l'intera comunità irpina».
Oggi l'ex sindaco di Sperone farà ritorno a Roma dove si recherà al Ministero di Lavoro.

Intanto Ciro Rosania, uno dei simboli della vertenza continua a chiedere risposte chiare.
«Ritengo che sia molto importante capire quello che ci sta succedendo oggi. Oltre all'ennesimo buco nell'acqua alla Regione. Con questo voglio dire che la colpa non è solo del Governatore della Regione, della sua giunta, dei nostri politici territoriali, oppure del sindacato, e della presidenza degli enti montani.
La colpa perlomeno oggi è nostra, di noi operai, il nostro silenzio, il nostro sfuggire all'evidenza, alla realtà, la paura di affrontare con audacia questa forma di totalitarismo scellerato. Possibile che più di duecento persone non siano in grado di organizzarsi per dar vita a una protesta plateale, per difendere un principio di ordinamento costituzionale, e far sentire la propria voce a chi dovrebbe prendere su di sé le proprie responsabilità?
Faccio notare che il 30 marzo del 2011, noi abbiamo preso cinque mensilità, di cui tre del 2010 e due dei primi mesi del 2011. Oggi stiamo qui a far finta che i dieci mesi che ci mancano non ci creano alcuna difficoltà di vita, ovvio che chi dovrebbe intervenire, fare qualcosa se ne frega. Si è lavorato nel 2011 pur sapendo che nel bilancio regionale i nostri finanziamenti non c'erano, è stato svolto con dignità il servizio antincendio, abbiamo iniziato il Psr con dignità, e nonostante questo, oggi la nostra situazione è da Terzo Mondo.
Ogni giorno che passa considero i sette stipendi del 2011 più lontani, a meno che non si vada avanti con atti ingiuntivi. Questo significherebbe un'altra perdita di tempo. Nel frattempo la situazione nelle famiglie è da tragedia greca. Siamo al quarto mese del 2012 e si sta lavorando senza alcuna previsione di poter accedere a qualche fondo regionale. Mi chiedo allora se stiamo lavorando in nero. E per quanto riguarda il fisco, il nostro diventerebbe un comportamento anticostituzionale, soggetto a reato penale e fiscale. Se è così chi potrebbe spiegarlo all'Agenzia delle Entrate se uno di noi non può pagare la tassa dovuta? Personalmente mi viene da dire quando avrò i miei stipendi, voi avrete quello che vi devo. Il vero problema è quando? La rabbia è tanta, il morale è a pezzi perché ci sono spese a cui si deve fare fronte. Pur sapendo di non avere colpa se non quella di continuare a credere nelle istituzioni, è ben sperare. Intanto ai dipendenti pubblici della Terminio Cervialto nei giorni scorsi sono state pagate quattro mensilità, e noi forestali quando verremo pagati?»  

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