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Castagna di Montella: accorciare, innovare e sviluppare la filiera

CaSTAGNA-av-15-04-13Castagna di Montella: accorciare, innovare e sviluppare la filiera
Si  svolto , presso il circolo della stampa di Avellino,  l'incontro divulgativo sul tema La castagna di Montella: gestione di processo e innovazione di prodotto.   Un secondo seminario relativo al progetto di valorizzazione ed innovazione tecnologica sostenibile della filiera  , condotto dal Dipartimento di Agraria dell'Università  degli Studi di Napoli Federico II e sviluppato nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale Psr/Campania 2007-2013-Mis. 124 -Cooperazione per lo
sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale.   A discutere delle nuove tecnologie applicate al settore della castanicoltura, sono stati il dottor Italo Santangelo (Dirigente Regionale), il Commissario Straordinario Provincia di Avellino, Raffaele Coppola, il dottor Sabino Basso (Presidente dell'Unione degli Industriali), il dottor Francesco Vigorita(Vice-Presidente della Camera di Commercio di Avellino), l'Ingegner Attilio Montefusco (Direttore generale Consorzio Promos Ricerche), la professoressa Renata Amodio Cocchieri (ordinaria del Dipartimento di Agraria dell’ Università  degli Studi di Napoli Federico II) la dottoressa Maria Aponte (relatrice del progetto)  ed  Il Professor Aldo Di Luccia dell' Università  degli Studi di Foggia).   All'inizio c'erano riserve circa il successo della misura applicata dalla Regione - ha esordito il dirigente  Italo Santangelo - ma i risultati registrati a seguito del primo bando hanno dimostrato che c'è ricettivitò  attorno a queste tematiche. E' con piacere che abbiamo registrato maggiore attenzione da parte delle imprese. Oggi, infatti,  l'azienda agricola è condotta da giovani preparati e molto spesso laureati. C'è una sensibilità  ed una consapevolezza diversa nel settore, assieme ad  una gran voglia di cooperazione e di aggregazione. Sulla scia della misura appena attuata, nei prossimi mesi si terranno workshop specifici dedicati a questa tematica, mettendo al centro delle priorità , appunto, la consulenza, la cooperazione ed i servizi alle imprese.  In un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando è assolutamente necessario ripartire dal settore agroalimentare promuovendo i prodotti che caratterizzano il nostro territorio, come appunto la castagna di Montella  ha affermato Sabino Basso, presidente dell' Unione degli Industriali di Avellino. Abbiamo competenze tecniche e scientifiche per sponsorizzare le nostre eccellenze alimentari a livello internazionale  ha aggiunto - ma purtroppo dobbiamo prendere atto del fatto che evidentemente, negli anni, non sono state messe in campo delle efficaci politiche in tal senso. Ma a mancare  ha sottolineato Basso  anche l'informazione. Infatti, ci sono centinaia di brevetti dimenticati nei cassetti delle nostre Universit  e che, se trasformati in impresa ed applicati al settore,  potrebbero rappresentare il nuovo motore della nostra economia.    Francesco Vigorita, vice presidente della Camera di commercio di Avellino, ha invece voluto porre l'accento sulla principale piaga del settore castanicolo, quella del parassita del cinipide galligeno.   La Regione Campania si sta impegnando in maniera seria per debellare il cinipide – ha affermato Vigorita - rilanciando quello del Torymus sinensis Kamijo, antagonista naturale del temibile parassita del castagno. Inoltre, abbiamo avviato e sponsorizzato il sistema di concimazione organica delle piante, che dovrebbe contribuire a migliorare i nostri raccolti.  L''anno scorso abbiamo assistito ad un'annata particolarissima che ha messo letteralmente in ginocchio l'intera produzione castanicola regionale, con perdite di oltre l'80% dei raccolti  ha rilanciato il dirigente Italo Santangelo. Ma al di la del contrasto e del controllo biologico del parassita, di cui la Regione si è già  fatta carico  ha aggiunto - noi siamo convinti di dover  intervenire anche con delle linee di indirizzo agronomico per contrastare il declino dei castagneti, con interventi a basso impatto ambientale che possano recuperare vegetativamente e produttivamente le piante.  

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