Lieto fine per il cagnolone brutalmente bastonato 'nfronte di Giuseppe Marano
Lieto fine per il cagnolone brutalmente bastonato 'nfronte di Giuseppe Marano - (almeno ce lo auguriamo)Caro Vittorio voglio darti subito la bella notizia.
Il cane che ho trovato qualche giorno fa nel parcheggio MD di Montella, con la vistosa ferita in fronte, cui gentilmente hai dedicato spazio nel tuo giornale, è stato trovato e ricoverato.
Me l’ha comunicato il Comandante della Polizia Municipale Iannélla da me informato e pregato di volersi adoperare per assicurare alla povera bestia le cure e la protezione necessarie.
E’ stato ricoverato e spero vivamente che ce la faccia e venga poi sottratto alla incombente minaccia di bastonatura, stavolta finale, mortale, anche per la rabbia da parte del massacratore di vederlo quasi provocatoriamente, sopravvissuto alle sue mazzate.
Dovete penetrare i capillari della psicologia maligna! Ma lasciamo stare…qualcuno benpensante dirà che la mazzata è tutta da provare, che è frutto della mia malevola prevenzione,,, insomma dirà quello che vuole, Vittò, è…democrazia, dirà che ha fatto lo scontro con una macchina…
Ma io da piccolo sono abituato a vedere e riconoscere gli effetti devastanti raccapriccianti delle mazzate ‘nfronte su questi poveri animali…con fenomenale sadismo ho visto pigliare a mazzate due di questi poveri animali colpevoli di…. amarsi al punto da restare attaccati, da desiderar di diventare… un corpo e un’anima! Altro che “cristiàni”! Quale amore più ggrande!
Potevo avere 7 anni. Pe’ la via re Suorio… “Uàrda sti fetienti come so’ ‘ncatastati! Mo’ te re ccònzo io!” e giù una mazzata con sogghigno sadico compiaciuto a…dilacerarli! Ricordo, pardon, con orrore le goccioline di sangue sulle pietre della strada! Non c’erano ancòra i cubètti!
Ricordo pure che si divertivano a confrontare distinguere le espressioni: a Suòrio si diceva “‘ncatastati” mentre a Bbotoràla “ ‘ncasteddàti”, e noi a bocca aperta come bocchèli.
In un mondo dominato da un assolutismo egoisticamente e biecamente antropocentrico, caro Vittorio, mi commuove (son sicuro unitamente a te) riscontrare questi atti di nobiltà spirituale da parte di tutori dell’ordine, quale il Comandante Iannélla, che pur oberati dagli infiniti problemi della comunità, riescono a trovare l’ “humanitas” francescana per questi veri “ultimi”.
Che dirti Vittorio speriamo che ce la faccia il nostro animaluccio, che adotterei senz’altro, ma già ne ho troppi…vorrei essere un Totò, una Briggìtta Bardò, un Alèn Delòn ma solo per avere i loro soldini (senza invidia) per poter mettere a disposizione dei veri “amici” tutto quello che serve perché vivano tranquilli. Non pretendono molto.
Ovviamente per rispetto verso di te (e per quanti hanno a cuore le sofferenze di questi ultimi abbandonati bistrattati presi a mazzate avvelenati ecc. “perché danno fastidio”), ripeto, per rispetto verso di te e pochi altri, non posso dire che farei, potendo, (ricorda che sò bbiécchio!) se dovessi vedere qualcuno in atto di colpire questi inermi. Non per rispetto verso di me che da giovanotto “mi son cacciato” il porto d’armi per motivo d’onore tra amici e parenti.
A poco vale l’attenuante di non aver mai sparato a un ciggnàle pur partecipando a tante battute negli anni ruggenti.
Giuseppe Marano
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