Bilancio di Agrinsieme che semina per il 2017 - Agriturismo in sofferenza Bene il vino, meno l’olio, male le castagne
Bene il vino con la vendemmia 2016 in aumento, grazie anche al clima favorevole, meno bene l’olivo, con un’annata scarsa e riduzioni medie del 25 – 30%. Male sul fronte castagne, produzione vicina allo zero e annata nella media per l’ortofrutta. Agrinsieme tira le somme del 2016, ma soprattutto semina per il nuovo. L’associazione che vede insieme Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e di recente anche Copagri punta sul 17. Anche perché problemi da risolvere non mancano. “Nonostante l’annata fino a un certo punto buona sul fronte prezzi – osserva Giuseppe Chiarini, presidente Confagricoltura e responsabile Agrinsieme – a un certo punto sono precipitati. Chiederemo la nostra presenza a tutela dei produttori quando si va a formare il prezzo stesso. Gli agricoltori devono essere tutelati. L’allevamento è in crisi da anni, sono poche le aziende per
il latte bovino, che resistono. Da 34 centesimi al litro, per la prossima campagna si parla di 42 centesimi. Il latte ovino, la nostra provincia è tra le prime in Italia, vede un prezzo calato a 80 centesimi. Un problema grave, ne risentono anche gli investimenti”.
Male i castagneti. “Crollata la produzione, vicina allo zero, non per colpa del cinipide, ma stiamo come tre anni fa o quasi. C’è stata invece una buona vendemmia e il prezzo delle nocciole si attesta su livelli soddisfacenti”.
Soffre il settore dell’agriturismo nella Tuscia. “Scontiamo – spiega Bruna Rossetti di Confcooperative – il fatto che sul turismo, nel territorio si è lavorato poco. Mancano i servizi per far crescere le strutture.
A volte non c’è stato il sostegno delle istituzioni locali dove si collocano. Bene il lavoro dell’imprenditore agricolo e delle associazioni. Carenti, invece, le realtà locali, poco vicine alle imprese agricole. Nonostante questo, esistono esempi positivi che funzionano bene”.
Rossetti sul fronte risorse ricorda i tre Gal 3 ammessi a finanziamenti: “Dimostrazione forte del fatto che insieme siamo più forti”.
Massimo Pelosi della Legacoop però lancia un avvertimento. Diretto alla regione: “Non basta un semplice tavolo per l’agroalimentare, il Psr è fermo al tavolo per problemi di natura burocratica, poi i bandi non si possono discutere quando ormai sono in uscita, va fatto prima”.
Per Fabrizio Pini della Cia non c’è solo la produzione, ma pure la commercializzazione, con cooperative in settori come il caseario o le patate, anche le nocciole che si sono unite. Un esempio, l’Appo per l’olio. Guido Colasanti (Copagri) viene da Rieti, dove per il terremoto centinaia d’aziende chiedono aiuto. Agrinsieme mette insieme le diverse sigle d’associazioni, tra Viterbo e il reatino.
Bilancio 2016 Agrinsieme, il comunicato ufficiale
Agrinsieme Viterbo presenta la sintesi dell’andamento del settore agricolo nel corso dell’anno 2016 passando in rassegna brevemente i maggiori comparti.
CEREALI
Per quanto riguarda i cereali autunno-vernini, l’andamento climatico, più consono al nostro areale con inverno relativamente mite ed il mese di giugno senza periodi di elevato calore, (negli ultimi due anni i picchi di calore avevano bloccato l’accrescimento delle cariossidi), ha favorito la maturazione con produzioni superiori alle medie della provincia.
Dal punto di vista sanitario, nonostante le piogge ad intermittenza, i cereali non hanno rilevato grande diffusione di patologie fungine e, laddove presenti sono state efficacemente controllate con interventi fitosanitari mirati.
Purtroppo a tale miglior produzione ha fatto seguito un prezzo di mercato fortemente depresso con inizi di contrattazione per il grano duro a € 210/t ma con minimi di € 150/t nel mese di agosto, tra novembre e dicembre (complice un cambio monetario favorevole) il prezzo è risalito fino a 220/t.
MAIS
Le produzioni si registrano in calo, poiché l’elevata insolazione del mese di settembre ha determinato una drastica diminuzione della granella, anche se di buona qualità, vista l’assenza di micotossine. Il prezzo di mercato è risultato basso come per gli altri cereali € 125/t mediamente, ma con un leggero incremento nelle ultime settimane.
COLTURE FORAGGERE
Buona annata con esiti soddisfacente per qualità e quantità di fieno. Sotto l’aspetto fitosanitario non si rilevano particolari elementi di criticità.
COLTIVAZIONI INDUSTRIALI
Mediamente bene la colza con produzioni in linea e prezzi di € 350/t, più difficile il settore del girasole che ha sofferto per il caldo di settembre penalizzando le produzioni e prezzi di € 380/t. Tali colture si giustificano anche per la necessità di dover diversificare le produzioni al fine di rispettare le norme legate alla PAC (diversificazione e greening).
ORTOFRUTTA
Annata nella media, con prezzi migliori per le varietà precoci di frutta rispetto alle tardive; produzioni e qualità influenzate dalle alte temperature di settembre.
Le ortive nel complesso hanno avuto un’annata dignitosa con produzioni di ottima qualità e prezzi che non sempre sono risultati soddisfacenti.
Il settore frutticolo ha visto un forte incremento delle superfici investite a nocciolo, sull’onda dei buoni prezzi delle passate campagne agrarie. Alcune aree della provincia hanno sofferto per le forti piogge di fine agosto che hanno dilavato il prodotto a terra rendendolo in molti casi non recuperabile.
Sul fronte prezzi si rileva un’altra annata soddisfacente con punte di € 8 a punto resa (€ 3.000/t), ma mediamente si è attestati su € 2.500-2.700/t.
VITE
L’inverno mite con scarse precipitazioni è stato seguito da una primavera piovosa che ha ripristinato le riserve idriche, ma accentuato le patologie fungine della vite anche se non si rilevano criticità particolari; l’estate calda ma non torrida con la corretta escursione termica giornaliera ha favorito la buona qualità della vendemmia 2016. Tutte queste condizioni hanno portato ad un andamento positivo della maturazione delle uve con produzioni in aumento rispetto al 2015 e prezzi decisamente più confortanti.
OLIVO
Annata scarsa con riduzioni medie del 25/30% in prodotto; sulle varietà più precoci rispetto alla caninese, tipica della provincia, quali Leccino e Frantoio, gli attacchi di mosca sono stati severi, ancora peggiori i danni alle produzioni biologiche.
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI
Il mercato dei bovini da carne è da anni in fase di stallo, se non in regressione; mantiene le posizioni solamente per quegli allevamenti che hanno fatto della ricerca genealogica il proprio punto di riferimento. Per il latte bovino, dopo l’abolizione delle quote latte ed il relativo incremento delle consegne, il prezzo è crollato fino ai minimi termini dei mesi estivi di € 0,35/lt.
Attualmente, l’accordo che partirà a gennaio 2017 vede un leggero incremento di prezzo (€ 0,38- 0,39/lt) con valori incrementali per premialità, che consente un minimo di speranza per gli ultimi produttori viterbesi. Il settore del latte ovino sta vivendo un nuovo periodo di crisi dopo la relativa tranquillità del 2015; il prezzo attuale è intorno ad € 0,80/lt.
Perdura lo stato di difficoltà del mercato della carne ovina con prezzi di poco superiori ad € 3/kg.
CASTAGNETO
Per i castagneti, dopo gli ultimi anni disastrosi per l’attacco del Cinipide e delle avversità atmosferiche, la timida ripresa dello scorso anno, in questa campagna sono riemersi patogeni del passato quali il mal dell’inchiostro che hanno nuovamente riportato le produzioni vicino allo zero.
AGRITURISMO
L’agriturismo è un settore afflitto da crisi strutturale (come del resto tutto il settore turistico), dove ormai si può operare per brevi periodi all’anno contando su clienti affezionati ma per piccole vacanze, spesso last minute.
La costituzione di Agrinsieme Viterbo, è avvenuta nel luglio 2013.
Da allora i cambiamenti introdotti dai processi economici dei mercati e dalla riorganizzazione dello Stato nei territori, hanno confermato le ragioni della scelta del 2013: dare vita ad una aggregazione delle Associazioni Sindacali agricole e del mondo della cooperazione e, proporre una sigla unitaria della rappresentanza degli interessi dell’agricoltura.
La dimensione globale dei mercati costringe le imprese a confrontarsi con aggregazioni sempre più competitive ed efficienti. Le politiche pubbliche, d’altro canto, sono sempre più indirizzate ad accorpare territori e strutture amministrative (riordino delle CCIAA, superamento delle Province, accorpamento dei consorzi di bonifica, riforma delle comunità montane), nell’ottica della semplificazione delle procedure e della riduzione dei costi.
Questi processi inducono le Associazioni di rappresentanza ad attivare percorsi unitari, capaci di coordinare le politiche per lo sviluppo dei territori e di far nascere partenariati funzionali alla realizzazione di queste politiche.
I risultati che abbiamo ottenuto con Agrinsieme Viterbo in questi anni sono numerosi e siamo soddisfatti del bilancio dell’attività svolta.
A livello politico-sindacale, con la battaglia dello scorso anno contro l’IMU sui terreni agricoli abbiamo ottenuto l’esenzione totale per i terreni delle zone svantaggiate, ma, anche l’esenzione per i terreni dei Comuni di pianura di Tarquinia e Montalto di Castro, seppur limitatamente agli imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti.
Il TAR del Lazio ha rinviato alla Suprema Corte i Decreti Ministeriali attuativi dell’IMU per valutarne la costituzionalità.
Abbiamo apprezzato alcune misure della manovra finanziaria e della legge di bilancio 2017:
esenzione dell’IRPEF per le imprese agricole per il triennio 2017-2019;
esenzione totale dei contributi previdenziali per giovani CD e IAP per i primi tre anni di attività, riduzione del 66% al quarto anno ed al 50% per il quinto;
aumento delle percentuali di compensazione IVA nel comparto zootecnico applicabili alle cessioni di animali vivi della specie bovina e suina rispettivamente al 7,7% ed all’8%;
super ammortamento al 140% per l’acquisto di beni strumentali nuovi;
detrazioni fiscali per spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici (50% e 65%).
Nel percorso di riforma dei consorzi di bonifica della Regione Lazio, Agrinsieme Viterbo ha ottenuto la costituzione del quarto consorzio di bonifica per le province di Viterbo e Rieti.
Vogliamo, poi, sottolineare l’importanza della costituzione dell’Organizzazione di Produttori di olio extravergine denominata A.P.P.O., struttura che ha aggregato produttori e cooperative con la finalità di concentrare e commercializzare il prodotto con alti standard qualitativi, ottenuti grazie al piano operativo previsto dal Reg. UE 1308/2013.
In questo ultimo anno il rapporto con la Regione si è caratterizzato soprattutto per la definizione dei bandi del PSR 2014-2020.
Purtroppo, il confronto con la Regione non sta producendo i risultati sperati, ed abbiamo accumulato un ritardo enorme. I pochi bandi pubblicati sono stati prorogati molte volte e sono tuttora aperti, nonostante siano passati oramai 8 mesi. Le imprese trovano grandissime difficoltà ad attivare le misure previste dal PSR, stante le criticità dei criteri di selezione e degli strumenti informatici che non consentono una facile presentazione delle domande.
Proponiamo alla Regione un nuovo modello di concertazione all’interno del tavolo agroalimentare. Vorremmo un tavolo di partenariato dove il nostro contributo possa essere preso in esame già nella fase di predisposizione dei bandi.
La macchina burocratica della Regione Lazio, nonostante i propositi migliorativi, non risponde alle esigenze degli agricoltori. I pagamenti avvengono con ritardi insopportabili, mettendo le aziende in ulteriore difficoltà.
Agrinsieme Viterbo, si pone per l’anno 2017 alcuni obiettivi di progettualità sindacale, che vanno incontro alle esigenze degli agricoltori associati. Una azione sinergica di tutte le componenti per il miglioramento dell’attività sindacale. Ma anche una razionalizzazione dell’utilizzo delle strutture e delle risorse umane attraverso accorpamenti di sedi e servizi. In questa linea progettuale si pone l’ampliamento di Agrinsieme Viterbo alla provincia di Rieti, tenuto conto del fatto che 4 Associazioni su 5 di Agrinsieme hanno già la propria struttura organizzativa interprovinciale.
In particolare ci poniamo i seguenti obiettivi:
Confronto con la Regione sul PSR, per facilitare un miglior utilizzo delle risorse e delle opportunità offerte dai bandi, da parte delle imprese agricole e cooperative. Proposta della istituzione di un tavolo tecnico permanente;
Definizione di un piano di interventi condivisi per lo sviluppo dei prodotti dell’agricoltura viterbese da parte della Camera di Commercio, dei GAL e delle strutture partecipate (FLAG, ARSIAL, ecc.);
Individuazione di risorse adeguate per la promozione del Pecorino Romano DOP e definizione di efficaci politiche per lo sviluppo della filiera ovina laziale; riconoscimento di una nuova DOP/IGP per il formaggio di pecora a breve stagionatura;
Sostegno ai produttori per lo sviluppo commerciale, in particolare sui temi dell’internazionalizzazione;
Valorizzazione delle DOP e IGP della nostra provincia, con la costituzione dei consorzi di tutela;
Avviare una azione sulle criticità di alcune produzioni della provincia quali castagno, cereali, latte ecc. e sulle possibili colture ed allevamenti alternativi.
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