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Mario Buttiglio in ricordo del nonno materno Alfredo Ciociola . 6 luglio 1919 -6 luglio 2019 centenario dello scoprimento della lapide commemorativa.

Ciociola A Lapide 05 smollCarissimi amici, sono felice di sottoporre alla vostra lettura quanto declamava il mio Nonno Materno, Alfredo Ciociola, nelle vesti di Maggiore di Fanteria, in occasione dello scoprimento della Lapide ai Caduti in guerra, il 6 luglio 1919. Non sto qui, certo, ad encomiare la personalità di mio Nonno, il cui merito è stato quello di credere nell’Ideale della Patria e nella gratitudine incondizionata verso la propria terra natìa. Avvocato prima e Notaio poi, ha speso tutto se stesso per il bene della nostra Montella, portando a termine con successo diverse controversie. Nacque in Montella nel 1874 dai coniugi Giuseppe e Giuseppina Lo Schiavo e fu il 7° di nove figli. Dopo aver

conseguito brillantemente la Maturità Classica, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza presso la Regia Università di Napoli il 28 dicembre 1892 con matricola n. 8472 e nel luglio 1897 conseguì la laurea con il plauso della Commissione.
Il 31 Agosto 1895, regnante Umberto I, da militare di I^ Categ. (Sergente di Fanteria ) fu nominato Sottotenente di Complemento.
Ciociola A Lapide o3 3In questi anni si innamorò della Signorina Angelina Campagna, figlia dell’ Avv. Felice, nativo di Montella.
Nel novembre 1899 superò gli esami di Procuratore ed incominciò ad esercitarsi presso lo Studio dell’Avv. Di Pietro, che lo teneva in grande stima, ritenendolo capace di una splendida carriera.
Il 3 gennaio 1901 si sottopose presso la Corte d’Appello di Napoli agli esami come Aspirante alla carica notarile e ne conseguì la promozione.
Il 9 giugno dello stesso anno gli fu assegnata la sede di Cassano Irpino, distretto di S. Angelo dei Lombardi.
Il 2 giugno 1902 fu promosso Tenente, regnante Vittorio Emanuele III .
Il 21 gennaio dell’anno successivo coronò il suo sogno d’amore, sposando la sua “adorata Angelina”. Fu uomo colto ed ebbe una vena poetica, che gli permise di scrivere poesie, burle, discorsi per ogni avvenimento. La sua cultura si spaziava dalla Storia alla Letteratura, dalla Filosofia alla Critica letteraria, dalla Poesia alla Musica. Scrisse molto e si accinse anche a raccontare la “Storia di Montella dall’anno Mille“, che non riuscì a portare a termine per la sopraggiunta morte. Pubblicò numerosi articoli su diverse testate di giornali: “Grido degli umili “, “Grido“, “Tre Abruzzi“, “Gazzetta di Benevento“, “Il Mattino“, “La libertà “, “ Ora irpina “ e “L’eco del Terminio“, firmando gli articoli con i pseudonimi di Juffrè, Syrius, Angelicus. Fu Avvocato insigne e le sue sentenze, pubblicate, sono conservate presso molte famiglie di Montella .
Fu anche Priore della “Confraternita del SS. Rosario nelle Chiese dell’Annunziata e della Libera”. Quando presso la Chiesa della Libera furono fatti dei lavori in costruzione, tutti i giorni verso mezzogiorno, su di una carrozzella portò il pranzo a sacco agli operai.
Quando fu costruita la grande scalea presso il Santuario del SS. Salvatore,
fu il primo cittadino ad offrire il costo di uno scalino, che, oggi, occupa il 3° posto dopo quello del Comune e quello del Popolo di Montella, con la seguente iscrizione : “Ciociola Notar Alfredo“ .
Venne eletto Consigliere comunale e portò a conclusione la controversia sul nuovo impianto per la fornitura di energia elettrica.
Dal suo matrimonio nacquero due figlie: Giuseppina e Maria. Nella sua famiglia regnò sempre l’amore sia per il suo carattere gioviale e scherzoso e sia per la venerazione che ebbe sempre verso la sua consorte.
Mamma Angelina seppe essere dolce e severa nella conduzione della famiglia.
Alfredo fu di animo generoso e si prodigò sempre nel compiere opere di beneficenza. Gli anziani, che Ciociola A Lapide o3 2ebbero la fortuna di conoscerlo, hanno sempre affermato che fu un uomo onesto, buono ed altruista.
Quando nel 1915 vi fu la Dichiarazione di Guerra da parte dell’Italia, fu richiamato in servizio col grado di Tenente Aiutante Maggiore del 242° Battaglione di M. T. ed il 9 giugno fu trasferito col suo reparto in zona di guerra in Val Lagorina.
Nel 1916 fu nominato Capitano Comandante la 3^ Compagnia del 208° Battaglione di M. T. a Roccione di Lora (Monte Pasubio m. 2235) e prese parte col suo reparto alle azioni di guerra del 10 e 11 settembre contro Col Santo, meritando l’encomio del Comandante il Sotto settore, Colonnello Tensini.
Durante una notte vi fu una pesante nevicata e, rimasto seppellito sotto la propria tenda, contrasse una bronco polmonite e fu quindi richiamato dalla zona di guerra.
Dopo la degenza nell’ Ospedale della Croce Rossa di Schio, in quello di smistamento “La Marmora“ in Torino e nell’ Ospedale per Ufficiali “Hotel de Londres “ in Cava dei Tirreni, dichiarato inabile alle fatiche di guerra per malattia contratta in servizio e per causa di servizio, fu assegnato quale Capitano Aiutante Maggiore in 1^ al Comando del Distretto Militare di Avellino. Il 30 settembre 1917 fu promosso Maggiore.
La sua permanenza in Avellino durò circa tre anni. Il 4 agosto 1939, regnante Vittorio Emanuele III, fu dispensato dall’esercizio della Professione di Notaio sia per l’età sia anche a causa di una malattia, che lo costrinse a stare a letto.
Il 21 Luglio 1940 anch’egli lasciò questa terra per congiungersi alla sua adorata Angelina ed alla cara Giuseppina nel Regno dei Cieli.

 >LEGGI IL DISCORSO DI ALFREDO CIOCIOLA<

Discorso scritto e letto dal Notar Alfredo Ciociola,
Maggiore di Fanteria,
6 Luglio 1919
IN OCCASIONE DELLO
SCOPRIMENTO DELLA LAPIDE COMMEMORATIVA DEI
MONTELLESI, CADUTI NELL’ULTIMA GUERRA DI REDENZIONE
NAZIONALE.

Mario Buttiglio

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Lunedì, 25 Novembre 2024