Un “12” al Totocalcio! dal Libro dei ricordi di Mario Buttiglio
Nell’ammirare questa foto, un ricordo, prepotentemente, è affiorato alla mia mente! Siamo alla fine degli anni ’60 (questa volta non potrò essere preciso, ma forse è anche opportuno non esserlo più di tanto!) ed ero Titolare della Rappresentanza del Banco di Napoli in Montella. Era un lunedì e ricordo che era una bella giornata! Fra i tanti clienti, che, quotidianamente, effettuavano operazioni bancarie per le loro varie attività, si presentò il personaggio di questo mio ricordo! Era una persona di tutto riguardo, un bravo uomo, che, tranquillamente, attese il suo turno, anzi, dette la precedenza anche all’ultimo arrivato. Appena fummo soli, mi chiese di poter accedere nel retro per parlarmi in privato! Dopo un breve preambolo, mentre mi confidava il suo segreto, estrasse dal portafogli una “matrice di schedina di Totocalcio giocata”! Era vincente! Aveva un “12”! Mi spiegò che, un minuto prima della fine dell’ultima partita, era un bel “13”!
Un “13” favoloso!
A quei tempi, non si avevano, nell’immediato, molte notizie relative alle vincite! Ora, continuiamo il racconto! Il cliente, chiaramente, dovendo incassarne la vincita, pensò bene di servirsi della Banca anche per rimanere nell’anonimato! Più volte, infatti, si appellò a questo importante particolare: “Il segreto bancario”, che avrebbe protetto il suo anonimato! In quel momento condivisi la sua gioia, perché era proprio una gran bella persona, meritevole di tutto! In paese c’era una sola Ricevitoria gestita dal carissimo e indimenticabile Totore (Sì! In paese bastava dire: “Totore” per indicare la Ricevitoria o il Bazar con vari prodotti, ma, in particolare, quelli elettrici).
Ora, però, viene il bello!
Perché questa mia precisazione? Leggete quanto vado a scrivere circa il mio operato da Bancario! Per poter accettare quella matrice per poi presentarla all’incasso, era necessario che io ne conoscessi la relativa somma vincente per poter consegnare al Cliente la ricevuta, attestante l’operazione. Dovendo chiudere, momentaneamente, il locale della Banca, pregai il Cliente di ripassare più tardi, anche per cautelare il suo anonimato. Fui costretto, quindi, a recarmi presso la Ricevitoria, sita sulla Piazza Bartoli, a pochi passi dalla Rappresentanza. Totore, ne aveva già avuto notizia a mezzo telegramma, ma non ne aveva la più pallida idea di chi fosse il possessore! Dinanzi al suo negozio c’era, infatti, un cartello con la scritta della vincita del “12” pari a 70 milioni di lire! Entrando, lo salutai cordialmente e gli chiesi di mostrarmi il documento relativo alla vincita, in quanto, in Banca, un Signore aveva presentato per l’incasso “la matrice vincente” e, per potergli consegnare la relativa ricevuta, avevo bisogno di sapere l’esatto importo della vincita. All’istante incominciò a farmi gli auguri ad alta voce, complimentandosi con me! Più volte gli spiegai che non ero io il vincitore, ma inutilmente! Sul marciapiede, antistante, c’erano diverse persone, che nel sentire tutte quelle espressioni augurali, si avvicinarono e la notizia di una mia eventuale vincita si diffuse in un attimo in lungo e in largo! Nell’immediato, spiegai subito che non ero io il possessore, ma un Cliente della Banca e che ero legato al “Segreto Bancario”! Fu tutto inutile, perché nessuno ha mai creduto alla mia dichiarazione! Fu una mattinata di auguri e di inutili chiarimenti da parte mia! Quando la sera, a fine negoziato, ho incontrato i miei amici, pensavo di poter passeggiare tranquillamente e, invece…! Fui costretto a rincasare molto prima del solito! La cosa, purtroppo, è andata avanti per giorni e giorni, anzi per mesi e mesi! Poi nel ’72 mi trasferii in Avellino con i miei e credo che solo così la cosa cadde nell’oblio!
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