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Comunicato del Partito Socialista

partitosocialistaSOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO…….

 Il 27 aprile del 2007 la Giunta Comunale, guidata dall’allora Sindaco Salvatore Vestuto, deliberava l’istituzione in via sperimentale del senso unico di marcia su Via Don Minzoni, Piazza Bartoli, Via Michelangelo Cianciulli. Fu quella una iniziativa proposta dagli assessori socialisti, partendo da una analisi del Piano Urbanistico Comunale realizzato per conto della Polizia Municipale dal compianto brigadiere Carfagno. Quella iniziativa non era fine a sé stessa, partiva dalla considerazione che Montella cominciava ad essere non più vivibile per la congestione del traffico nelle vie principali del paese e quindi dalla volontà di trovare un rimedio a tale situazione in maniera definitiva. L’assessore Ciociola con la collaborazione della Polizia Municipale mise in atto tutta una serie di misure a tale fine:

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Complesso Monumentale De Lo Monte

Montella (AV) - Il Complesso Monumentale De Lo Monte

Complesso de lo monteL'abitato di Montella, in provincia di Avellino, è sovrastato dai resti del Castello del Monte, eretto sulla cima dell'omonimo colle. Lo spettacolo che si presenta al visitatore del Monte è unico: il castello ed il convento sono completamente immersi in castagneti. La frequentazione di questo splendido luogo, stando agli esiti delle campagne di scavo archeologico è datata ai secoli VI-VIII.

Il complesso de lo Monte. I Restauri.

Gli interventi di restauro del complesso de lo Monte furono avviati già all'indomani del sisma del 23.11.1980. Gli eventi tellurici avevano provocato seri danni strutturali soprattutto alla Chiesa e al Convento: è dal  quel momento che questo importante sito, per la quasi totalità, risulta negato alla pubblica fruizione.
La splendida chiesa, che oggi si presenta in forme barocche, è stata riaperta al pubblico già alla fine degli anni '80 del XX sec.; il restauro fu curato e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La chiesa, il cui primo impianto si può far risalire al XVI sec., conserva opere d'arte di grande valore artistico quali ad esempio le ancone lignee (XVI sec.) arricchite da bassorilievi policromi in legno (XVII sec.). All'interno della Chiesa si conserva una tavola in legno dipinta ad olio datata agli inizi del XVI sec.; ciò confermerebbe l'esistenza della Chiesa di Santa Maria de lo Monte, detta anche Santa Maria de la Neve, già in un periodo precedente. Il pavimento maiolicato, così come gli stalli lignei del coro e l'organo sono tutte opere datate al XVIII sec.facciata de lo monte

I successivi interventi di restauro hanno interessato il Convento sul quale si è intervenuti in prima istanza con fondi del Ministero dei lavori Pubblici (Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania) che ha curato gli aspetti strutturali ed una parte delle rifiniture del convento, mentre il restauro delle superfici architettoniche decorate, degli arredi sopravvissuti alle distruzioni (infissi, porte e arredi lignei) così come il restauro degli elementi lapidei e delle decorazioni architettoniche in genere, sono stati oggetto di finanziamento della Regione Campania affidati alla Soprintendenza per i BAPPSAE (oggi BAP - Beni Architettonici e Paesaggistici) per le Province di Salerno e Avellino.

Il restauro del convento è costituito, tra l'altro, nel restauro del chiostro. Questo conserva un ciclo di affreschi recanti storie francescane; ma importante, nel chiostro, è stato il restauro degli elementi lapidei. Questi conferiscono al complesso architettonico una elegante spazialità determinata dalla composizione verticale costituita da sottili archi che sorreggono i matronei e che scaricano su esili colonne. Il riferimento formale al chiostro di San francesco a Folloni è più evidente.

Il restauro architettonico ha interessato tutti gli spazi vitali del convento: dai locali adibiti ai servizi (forno, cucine, refettorio, dispense, lavanderia, essiccatoio di castagne e depositi vari) e quelli adibiti alla vita giornaliera dei monaci (celle, matronei, archivio, passeggiate all'aperto, orti e cisterne). Anche gli arredi sopravvissuti alle distruzioni del sisma del 1980 sono stati restaurati come le porte di accesso alle celle, che conservano ancora sull'architrave i cartigli (anche essi restaurati) recanti i numeri delle celle stesse. Gli infissi esterni e gli altri arredi (mensole, armadi, scaffali, ecc.) presenti all'interno del convento sono stati restaurati ed oggi costituiscono una innegabile attrattiva del complesso monumentale.

I restauri più recenti hanno interessato il Castello ed il Parco archeologico medievale. L'intervento è costituito sopratutto nella messa in sicurezza dei ruderi al fine di rendere fruibile l'intero parco. Il restauro è stato finanziato con i fondi del Piano Operativo Regionale della Campania 2000-2006; il Castello de lo Monte è stato inserito nell' Itinerario Turistico Culturale Valle dell'Ofanto. L'intero restauro è stato finalizzato, come si è detto, alla fruizione complessiva dell'intero complesso monumentale comprendente la Chiesa, il Convento ed il Castello con il parco archeologico.
Questo costituisce un innegabile valore aggiunto per il territorio irpino e soprattutto un elemento di attrazione di un'area interna della Campania aspetto non trascurabile sotto il profilo culturale, ma anche economico ed occupazionale di questi territori. Oltre alla messa in sicurezza dei ruderi si è operata anche la protezione dei percorsi e dei salti di quota determinatisi per effetto degli scavi archeologici che sono stati condotti durante le operazioni di restauro.
La copertura della torre centrale assicura da una parte la protezione dei resti delle antiche pavimentazioni venute alla luce durante i lavori di restauro e dall'altra l'utilizzazione degli spazi interni della torre stessa che oggi si presenta, almeno dal punto di vista formale, con la stessa spazialità originaria. La nevera e i terrazzamenti (rasole) sono elementi fondamentali di questo spettacolare sito.


Cenni Storici

internoIl complesso del monte di Montella è stato oggetto di ricerche archeologiche e di complessi interventi di restauro volti anche a recupero della Chiesa e del Convento di Santa Maria del Monte ( o della Neve) e degli impianti strutturati entro l'area murata che dal  XIII-XIV sec. configurò il sito diversamente dal passato: fra questi il cosiddetto Cisternone e gli acquedotti costruiti per l'alimentazione idrica e l'ornamento del parco voluto da Carlo II d' Angiò, quindi frequentato dai principi della casa di Taranto fino al 1373.

Nel dicembre 1293 il sovrano angioino aveva requisito l'area del Monte per farne un luogo di delizie e svaghi, fra i quali, secondo il costume dell'epoca, va annoverata la caccia che veniva praticata nelle foreste del massiccio del Terminio. Così, le strutture del villaggio fortificato del IX secolo, danneggiate dal terremoto del 989 e individuate nel corso dei lunghi scavi diretti dall' Università di Napoli Federico II (1980-92) e dalla Seconda Università di Napoli (2005-08), vennero coperte da imponenti terrazzamenti (detti rasole) sostruiti da muri di conci calcarei e attraversati da due acquedotti con vasche utili anche ai fini della diramazione delle condotte; l'intervento comportò anche la sistemazione della strada d'accesso al castello e la costruzione del muro di recinzione che gli scavi hanno mostrato insistere sui resti della struttura fortificata del IX secolo.

Fra il XIII e XIV secolo vennero rinnovate la magnas turris del XII secolo e l'edificio coevo, a ridosso del muro di cinta settentrionale, che aveva assunto dignità di residenza già a seguito di una ristrutturazione duecentesca. Migliorato nell'assetto per iniziativa dei d'Aquino, feudatari di Montella, succeduti ai de Tivilla, questo palatium costituì da allora, con il torrione, uno dei poli di residenza signorile.
La costruzione della magna turris e, nel Duecento, la rinnovazione del palatinum si resero necessarie perchè, in seguito alla conquista normanna, il sito aveva assunto un'importante funzione di guardia lungo l'itinerario che, attraverso l'Alta Irpinia, metteva in collegamento la Puglia con il Salento.
La magna turris, nonostante la preminenza assunta dal palatium nelle funzioni residenziali nel corso del XIV secolo, venne utilizzata con continuità fino alle soglie del XVI secolo, comunque non oltre il periodo d'impiego dell'edificio palaziale, risultato inadatto alla residenza dei Cavaniglia alla metà del XV secolo, tanto che essi si spostarono nel centro abitato di Montella. L'ultimo ospite illustre del castello potrebbe essere stato Alfonso il Magnanimo, per il quale il conte Garçia Cavaniglia organizzò nel 1445 una memorabile caccia nell'area del Terminio.

Nella seconda metà del Quattrocento il casale del Monte, cresciuto nel corso del medioevo intorno alla fortificazione, subì un graduale processo di spopolamento. Nel 1469 i suoi abitanti erano diminuiti rispetto ai tempi di Alfonso d'Aragona e agli inizi del XVI secolo il castello fu definitivamente abbandonato in seguito alla spedizione di Lautrec del 1528. Nell'Inventario dei Censi di San Francesco, redatto nel 1532, il castello o rocchetta, che era sempre comparso al primo posto nell'elenco dei casali montellesi, non è riportato a testimonianza del suo definitivo abbandono; mentre nel 1544 viene descritto come diruto in un atto del notaio Paolo Gargano, parzialmente trascritto in uno strumento rogato il 2 marzo 1604 da Salvatore Prudente.vista aerea - complesso de lo monte

Alla fine del XVI secolo nella parte bassa dell'area murata venne costruito il convento di Santa Maria del Monte, che ospitò prima i frati minori, poi i riformati. Le fasi dal XVI secolo in avanti riguardano l'impego del sito da parte dei religiosi (durato fino al primo quarto del Novecento), degli sfollati durante la Seconda guerra mondiale e di individui isolati fino all'inizio delle ricerche e ai restauri condotti in conseguenza di queste.
Le ricerche archeologiche hanno evidenziato le più antiche fasi d'impiego a partire dal VI-VII secolo, allorchè, in rapporto al più generale fenomeno di destrutturazione dell'assetto organizzativo del territorio, con progressivo abbandono del fondovalle, si sviluppò il primo insediamento montellese sulle pendici del Monte, ove la popolazione aveva trovato riparo nei frangenti della guerra greco-gotica e dell'occupazione longobarda del territorio meridionale. A questa fase, caratterizzata dall'uso agricolo dell'area, si riferisce qualche capanna in legno su basamento in muratura a secco.

 

 



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Processione San Giovanni

24 GIUGNO PROCESSIONE DI

 SAN GIOVANNI

Foto di Jim Serratore

 San_Giovanni-07

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ISOLA PEDONALE

piazzabartoliISTITUZIONE ISOLA PEDONALE, SENSO UNICO E ZONA PEDONALE IN PIAZZA BARTOLI E M. CIANCIULLI

VISTE le direttive impartite dall’Amministrazione Comunale con deliberazione della Giunta Comunale N. 138 del 25/06/2010, circa l’istituzione di isola pedonale e senso unico in Piazza Bartoli e M. Cianciulli e 2° tratto isola pedonale e primo tratto senso unico e zona pedonale nei giorni festivi, prefestivi, sabato e domenica in via temporanea e sperimentale durante il periodo estivo compreso tra giugno – settembre 2010,

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Lite sul Santissimo Savatore"

Sergio Pizza – consigliere comunale de

“IL PATTO UDC-PDL”

A seguito delle vicende succedutesi dalla seduta del consiglio comunale del 3 giugno scorso si rende doveroso riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’argomento posto all’ordine del giorno proposto dai consiglieri comunali di opposizione che, inverosimilmente,  è stato completamente disatteso dal Sindaco e dai suoi consiglieri cercando di spostare la discussione sulla “falsa” colonnina antistante la Chiesa Madre che niente ha che a vedere con le preesistenti opere di protezione e di basamento della statua del SS. Salvatore. 

 

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Lettera aperta al Sindaco di Montella

Salvatore Cianciulli    Consigliere Comunale Capogruppo di Alternativa Riformista

 A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA……………………

Egregio Signor Sindaco,

Le avevamo chiesto di convocare il Consiglio Comunale per fare piena luce su una questione che francamente non doveva assumere rilevanza legale né politica, ma squisitamente di coerenza morale.

Se mi avesse dato la possibilità di esprimere il mio pensiero Le avrei manifestato la  solidarietà, mia personale e del gruppo che rappresento, contro la vigliaccheria di chi si nasconde dietro l’anonimato;

Non Le avrei chiesto,

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DISCARICA ABUSIVA A MONTELLA

montella giugno 2010 038

 UN ATTENTO VISITATORE DEL NOSTRO SITO CI HA INVIATO DELLE FOTO DI UNA DISCARICA A CIELO APERTO  - SCATTATE SULLA STRADA CHE CONDUCE AL SANTUARIO DEL S.SALVATORE LO SEGNALIAMO AGLI ORGANI DI COMPETENZA.

SEGNALATECI ALTRI ABUSI   ENTRA E VEDI ALTRE FOTO

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COMINICATO STAMPA Comune di Montella

 C O M U N E  di  M O N T E L L A

   P r o v i n c i a  d i  A v e l l i n o

SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO

S E R V I Z I O  A T T I V I T A’  P R O D U T T I V E  E  M A R K E T I N G

C O M U N I C A T O    S T A M P A

         Il Complesso monumentale di “San Francesco a Folloni” nella serata di sabato 19 giugno c.a. sarà palcoscenico naturale ed artistico di una manifestazione promossa dall’Ente Provinciale per il Turismo  di Avellino, rientrante nell’evento “Sentieri Barocchi”.Lo spettacolo è incentrato sulla contaminazione di classico e moderno, commistione fra tradizione e sperimentazione.        Il Barocco è il tema portante in cui l’elemento classico si integra con il fattore della modernità per “fare arte”  e si basa sull’utilizzo dei new media e delle nuove tecnologie: arte elettronica o arte digitale, definizioni meglio conosciute. Il Barocco, visto come categoria estetica universale che supera l’applicazione stilistica attuata nel seicento e nel settecento, si tende a considerarlo eccentrico, fantasioso, bizzarro, magniloquente e fuori misura.

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TORNEO INTERBAR

Interbar-2010E' terminato Domenica sera presso il campo della Villa De Marco di Montella il Torneo Interbar 2010 organizzato dall'AVellino Club "Adriano Lombardi"

Montella  ha visto la vittoria per questa edizione del Bar De LA Ville.

Sotto una cornice di pubblico straordinaria,il Bar De LA Ville di un

commosso Salvatore Scandone ha avuto la meglio sull'Insomnia di Ferrara.

L'incontro è terminato solo dopo i calci di rigore e ha visto ancora

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TERREMOTO

terremoto_180Terremoto in Campania ad Avellino in Irpinia di magnitudo 2.1
 Una scossa di terremoto è stata registrata dai sismografi dell'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) in Campania in provincia di Avellino nel distretto sismico dell'Irpinia.Il sisma si è verificato questa notte 15/06/2010 alle 05:38:53 ora italiana con magnitudo di 2.1 gradi Richter ad una profondità di 13.8 km.L'epicentro è stato individuato alle coordinate 40.82°N, 15.177°E a meno di 10 km dai comuni di Calabritto, Caposele, Lioni, Senerchia e Teora. Il sisma si sarebbe avvertito anche nei comuni di Andretta, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Castelfranci, Conza della Campania, Guardia lombardi Montella, Morra de Sanctis, Nusco, Rocca San Felice, Sant'Andrea di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi, Torelllla dei Lombardi, Villamaina, Acerno, Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Santomenna e Valva La protezione civile non ha ancora diramato un comunicato ufficiale ma non ci sono giunte notizie di danni a persone e cose.
Voi l'avete sentito? Sono graditi vostri commenti e testimonianze su Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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