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Raffaele Cianciulli, al caro Carlo

Raffaele CianciulliCaro Carlo,un nostro compaesano mi ha invitato a leggere la risposta che in data 2 luglio 2012 hai dato al tuo caro Vittorio, alla sua richiesta di una tua testimonianza sulla cerimonia di inaugurazione del monumento agli emigranti, che invece ti ha riportato a delle reminiscenze su alcune opere all'epoca realizzate in Montella,tra queste anche quella della strada che porta al Santuario del SS.Salvatore. Il caro Vittorio certamente non è uno sprovveduto avrà certamente lettio alcuni dei vari libri che nostri concittadini sapientemente anche con inoppugnabile documentazione hanno pubblicato, vedi tra gli altri quello di Don Ferdinando Palatucci per citarne qualcuno “ Montella di ieri e di oggi “ oppure “ Il Santuario del SS.Salvatore in Montella,tradizione e storia “,come anche quello recentemente

pubblicato di don Franco Celetta :” La via del SS.Salvatore -santiero-mulattiera – rotabile “ che ha portato a conoscenza a mò di paralipomeni della storia alcune documentazioni ed attestati,non conosciuti dai montellesi,come quella riferita alla partecipazione di tutti i cittadini di Montella alla costruzione, della strada grazie alla sensibilizzazione ed alle aspettative che mio padre seppe infondere. .Andando più indietro nel tempo al quale ti sei riportato,mio padre per realizzare il suo sogno,considerato la penuria dell'epoca, nonostante anche tutte le lettere circolari inviate a paesani   emigrati,non riusciva a reperire i fondi necessari per la costruzione della strada,propose al Podestà dell'epoca Dott.Costantino Gambone di attuare una specie di “ corvée “ in modo che i cittadini che non avevano la possibilità di offrire il proprio obolo,dovevano prestare tot giornate lavorative, proposta che venne recepita e presa a cuore, tanto che con la collaborazione dell'Ufficio di collocamento, si ebbero ventimila giornate lavorative e così si riuscì a portare a termine i lavori,altrimenti come già avvenuto per gli anni precedenti, la strada anche allora non sarebbe stata realizzata.. Questo è il modo che il popolo montellese ha contribuito alla realizzazione della strada, tutte le inesattezze e le appropriazioni indebite a cui ti riferisci,devono essere collocate in quella fascia, che giustamente come dice don Franco Celetta a pag.52 del citato libro: “ Forse bisognerebbe preoccuparsi di individuare una indennità a favore dei cittadini che devono sorbirsi tanti “ tromboni” che,a volte,sono anche dei perfetti incapaci.” Saprai certamente che la vera storia è quella tramandata da documenti ineccepibili, quelli pubblicati da don Franco Celetta,sono agli atti ,come l'attestato datato 31 maggio 1932 dell'allora Presidente della Congrega di Carità Dott.Giovanni Marano,che amministrava il Santuario,dal quale risulta che mio padre collaborò attivamente ai lavori di ampliamento del piazzale antistante ,delle fabbriche annesse , quello del Podestà Dott.Costantino Gambone datato 30 marzo 1934 che esternava a mio padre il compiacimento per l'opera che egli “ aveva propugnato e sorretto con entusiasmo e zelo vivificatore”e per ultimo il telegramma che il Podestà Bruni inviò in data 7 agosto 1936 a mio padre,impossibilitato per motivi di salute a partecipare all'inaugurazione della strada che dice : “ La tua strada benedetta riscuote vivissimi consensi al Salvatore pertanto dal monte tutti rivolgiamo voti per la tua guarigione.”.Questi sono alcuni degli atti che tramandano alla storia e stabiliscono chi sono i veri “ padri” della strada,certamente costruita nel modo come detto con la collaborazione di tutto il popolo montellese Non vanno, peraltro, dimenticate,, anche alcune delle altre opere che nell'interesse della popolazione montellese con abnegazione mio padre si dedicò,come la captazione delle acque dalle sorgenti della Celica e la progettazione del primo tronco dell'acquedotto dell'Alto Calore,e la progettazione della strada che da Montella porta a Serino attraverso l'alto piano di Verteglia, per cui il 25 luglio 1932 l'Associazione per lo sviluppo Economico per il Mezzogiorno e per il Turismo gli conferì la medaglia d'argento di primo grado per “ l'incremento efficace dato alle comunicazioni valorizzatrici dei demani,con il lodevole concorso del Comune di Volturara ”. Tanto dovevo ad onor del vero.

Raffaele Cianciulli

 

 

 

 

 

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