A Bassano una via e una targa per lo “Schindler di Fiume”
In quartiere San Fortunato L'Associazione Nazionale di Polizia di Stato dedica una targa a Giovanni Palatucci , eroico questore della città adriatica,morto in un lager nazista dopo aver salvato 5000 ebrei.
Prima di una fiction tv a lui dedicata, per la maggioranza degli italiani era un illustre sconosciuto.
Esattamente come Giorgio Perlasca, l'altro “Schindler italiano” la cui memorabile storia era rimasta nascosta per decenni.
Ma Giovanni Palatucci - ultimo questore della città di Fiume sotto l'Italia, nato a Montella (Av) nel 1909 e morto nel campo
di concentramento di Dachau nel 1945 - si è ritagliato con merito una pagina nella Storia.
Responsabile prima dell'ufficio stranieri e poi nominato a capo della questura della città adriatica, Palatucci - dal 1939, con l'avvento delle leggi razziali fasciste e fino al 1944, quando venne arrestato dal tenente colonnello delle SS Herbert Kappler - riuscì a salvare la vita a circa 5000 ebrei, destinati prima alla Gestapo e poi ai campi di deportazione tedeschi.
Nel 1943, pur avendo appreso dei rischi che correva nei confronti dei nazisti, rimase al suo posto per distruggere gli archivi contenenti le informazioni sugli ebrei fiumani e per continuare a salvare più persone possibili.
Rinchiuso nel carcere di Trieste dopo il suo arresto, fu quindi trasferito al lager di Dachau dove morì, a soli 36 anni, a soli due mesi dalla Liberazione.
Un sacrificio per il quale è stato insignito dallo Stato italiano della medaglia d'oro al merito civile, nominato da Israele “Giusto tra le Nazioni” e proclamato “Servo di Dio” dalla Chiesa Cattolica.
Da ieri, il nome di Giovanni Palatucci è legato anche alla città di Bassano del Grappa. Al suo nome è stata intitolata una via in quartiere San Fortunato, laterale alla strada Santo Fortunato e Lazzaro. Nell'occasione - con una partecipata e sentita cerimonia svoltasi ieri pomeriggio - è stata inoltre scoperta una targa marmorea dedicata all'eroico funzionario di polizia.
La cerimonia - alla presenza, fra gli altri, del sindaco di Bassano Cimatti e di Romano d'Ezzelino Olivo, del prefetto di Vicenza Fallica e dell'assessore provinciale Martini - è stata promossa e organizzata dalla sezione di Bassano del Grappa dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato, presieduta dal cav. Sergio Gobbo.
La nuova targa, sulla quale è stata anche deposta una corona d'alloro, è stata benedetta dall'arciprete abate di Bassano mons. Renato Tomasi.
La commemorazione ufficiale è stata invece affidata alla prof.ssa Silvezia Marangoni, che ha presentato la figura dell'impavido martire della libertà, il cui esempio dovrà essere sempre tramandato a futura memoria.
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