“Un Sistema Territoriale Operativo dell’Alta Irpinia a 22 comuni in un raggio di cento chilometri di distanza da Montella a Monteverde non si può fare”. Un perentorio Ferruccio Capone, sindaco di Montella illustra tutte le ragioni che argomentano la teoria esposta in seno all’assemblea provinciale dell’Ato Rifiuti, quanto a quella del Progetto
Pilota a Calitri. “Il nodo rifiuti è stato sollevato al tavolo del progetto per le aree interne dallo stesso presidente De Mita, e c’è stata una discussione piuttosto accesa che mi ha riguardato in prima persona ma le questioni sono chiare: è vero che non possiamo derogare dal vincolo della città dell’Alta Irpinia, ma è altrettanto vero che Comuni come Montella e Lioni hanno escluso dal protocollo d’intesa la gestione dei rifiuti” chiarisce Capone.
“Uno Sto come suggerito da Bianchino, che include i sei comuni della Terminio Cervialto ai 16 della montana di Calitri non può funzionare e va contro i principi indicati dalla legge regionale. Ci sono distanze troppo impegnative fra un comune e l’altro e si aumenterebbero i costi, abbassando l’efficacia a cui si ambisce. L’ottavo Sto è una necessità”.
A detta di Ferruccio Capone, l’abbandono dell’aula da parte dei sindaci per impedire la votazione dell’assemblea è stato funzionale all’apertura di un ragionamento globale dei comuni di tutta la provincia. Consapevole del fatto che in sei comuni e una soglia di 15mila abitanti non sarebbe immaginabile costituire un Sistema, il sindaco di Montella suggerisce un rientro nell’orbita della Terminio Cervialto di tutti quei comuni inclusi in altri sub ambiti ma periferici rispetto al centro.
“Anche negli altri sei Sto qualcuno chiede di rientrare in una collocazione diversa. Per questo immagino un ottavo Sto con Montemarano, Volturara, Chiusano, Salza e qualche altro che adesso è inserito altrove. Pensare un raggio di intervento più funzionale non deve essere visto come un intralcio al progetto pilota, anche perché i rifiuti sono solo un quinto dei settori, e sono stati aggiunti rispetto ai tre fondamentali, quindi non è una priorità”.
Altra motivazione elencata da Capone per l’istituzione di un ottavo Sistema Territoriale è la convezione siglata dal Comune di Montella con Irpiniambiente, che solo un anno fa, nel 2014, ha inaugurato un impianto di trattamento del secco. “Io voglio restare con la società pubblica” puntualizza. “I servizi di interesse pubblico per me vano gestiti da società pubbliche. Montella sarebbe baricentrico, e l’impianto sarebbe utilizzabile per un’orbita ampia di comuni, anche se gli appalti restano una prerogativa dell’Ato. Altra questione da risolvere, è quella dei sistemi di gestione dei singoli Sto: bisogna unificare i metodi e i sistemi, per evitare disparità di costi da un sub ambito all’altro, e l’adozione di criteri” conclude.
DA "OTTOPAGINE"
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