Il Santuario di Santa Filomena costituiva una “statio” di devozione per la Fede dei nostri Antenati impegnati a condurre le greggi dagli stazzi dei verdi pianori montani dell’Irpinia ai pascoli dell’antica Provincia di Terra di Lavoro. Una “oasi di pace” lungo la via Regia nel territorio di Mugnano del Cardinale , per vivificare lo Spirito, prima di avventurarsi nelle fatiche della
Campania felix : “ Settembre , andiamo!…E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri…(Gabriele D’Annunzio) “ così nei versi il Poeta .
Per decenni i pastori, con le loro migrazioni stagionali, si sono distinti tra i più semplici devoti della Santa : “Il pastore consacrò l’armento a Filomena e libero sel vide dal pestifero morbo, che fiera strage ne facea per lo addietro”. E’ ipotizzabile, dunque, che per la prodigiosa diffusione della devozione per la Santa di Mugnano , si sia verificato , in parte, qualcosa del tutto simile a quanto già accaduto molti secoli prima per il Primo Annuncio del Messaggio Cristiano. Anche allora molto avevano contribuito i pastori nelle migrazioni stagionali a far risuonare, di ritorno nei luoghi natii, la Lieta Notizia della Salvezza.
Il Cristianesimo primitivo, infatti, si è diffuso gradualmente dai popolosi centri delle città fino alle più remote campagne e su tra i nostri monti nelle zone interne .Qualcosa di simile è avvenuto anche per la pietà popolare.
Non è un caso, dunque, se per decenni il nome più diffuso dato dai genitori alle fanciulle sarà proprio quello della Vergine e Martire FILOMENA: “la destra di Dio operava prodigi a favore di quanti ricorrevano alla intercessione potente di Santa Filomena, il grido di gioia dei figli di Partenope arrivava fino alle lontane Province del Regno, gli abitatori di quelle terre accorrevano numerosi al venerato sepolcro”. La stessa invocazione dei devoti : “Oh! Cara Santa Filomena mia, prega per me Gesù e Giuseppe e Maria” è tuttora ampiamente diffusa, persino nella forma ridottissima “Santa Filomena mia”, quante volte l’abbiamo sentita sussurrare dai nonni e genitori e sussurrata noi stessi con dolcezza e fiducia !
Gli Storici della Chiesa ravvisano nel culto dei martiri l’espressione più significativa della pietà cattolica dei primi secoli (Joseph Lortz). Questa specificità è dovuta essenzialmente all’alta stima del martirio cristiano in quanto lo stesso si innesta perfettamente nella Dottrina della Comunione dei Santi e della Mediazione Salvifica. Il Culto dei Martiri sarà uno dei Fondamentali nella Venerazione dei Santi. Atti dei Martiri, Letteratura Cristiana, graffiti nelle catacombe, raccontano ancora oggi dell’influsso rilevante del martirio sulla vita spirituale dei credenti in GESU’ CRISTO a partire già dal II° secolo.
E’ significativo come il Martire sia “il Testimone” con la sua morte violenta, non di una sconfitta ma di una vittoria su tutto ciò che si oppone all’avvento del Regno di Dio nel Mondo. Pertanto persino i poveri resti mortali degli stessi saranno oggetto di una speciale cura , custoditi in luoghi esclusivi per la sepoltura, a Roma sono le “catacombe”.
Una nuova èra segnata dalla libertà religiosa inizia con l’Editto di Milano del 313. Ormai i tempi sono maturi perché la Chiesa sia libera e riconosciuta nella Personalità Giuridica. Aumenta dopo quella data notevolmente la venerazione della Memoria di questi Campioni della Santità . Tutta la Comunità si ritrova compatta per la celebrazione del Sacrificio Eucaristico sui tumuli dei fedeli che hanno offerto l’estrema testimonianza del proprio sangue per il Nazareno Risorto . E’ noto come il sangue dei Martiri sia il seme che germoglia di nuovi Cristiani (Tertulliano) perché dopo la morte le ossa di questi eroici Testimoni della Fede, visitate, profetizzano della loro stessa virtù e della Gloria di Dio (Siracide) come le ossa dell’antico Giuseppe.
Ma nessuna virtù può rimanere a lungo nascosta. E’ quanto si scorge nella vicenda del sacro corpo di Santa Filomena: “ è opera riconosciuta del braccio dell’Altissimo l’aver sottratto dal nascondimento quei resti mortali affinché l’eroicità della stessa venisse svelata alle Genti, dal villaggio di Mugnano, dove la Provvidenza le ha poste a profetare, non solo delle virtù di Lei ma della Gloria di Dio”.
Una precisazione. Il presente scritto trae ispirazione dalla viva predicazione , nei giorni di apparecchio alla Festività della Santa Vergine e Martire, di due esponenti del Clero del secolo XIX. Entrambe le fonti, Panegirici ed Inno cennato, nella loro originalità , siamo a pochi anni dalla traslazione delle reliquie e dalla diffusione del culto di Santa Filomena, costituiscono documenti éditi nella Napoli Capitale del Regno , che oggi per la prima volta, dopo tanti anni, perché non restassero più a lungo coperti dal velo della dimenticanza, rivedono la luce del sole!
La prima fonte da noi ampiamente visionata è Il panegirico del Rev.mo Padre Carlo Tempesti di Pisa, detto nell’occasione di un devoto Triduo in onore di Santa Filomena, nella Real Villa di Portici nel 1835: “ Questa mirabile Taumaturga dei giorni nostri è dal Signore donata per convertire i peccatori, per infervorare i giusti, per ricolmare di grazie tutt’i suoi veri devoti, ma Oh felice Regno delle Due Sicilie che possiedi il venerabile corpo di Santa Filomena, poteva certamente donarlo il vicario di Cristo ad un’ altro Regno, ma per tratto d’ineffabile provvidenza ha voluto oltre tanti protettori e protettrici darci questa gloriosa vergine e martire rinomatissima, ne devi essere molto grato. Di ciò persuaso sua Maestà: il ben amato Re Ferdinando II con la sua degnissima devota consorte la Regina Maria Cristina, con edificante pietà più volte visitò l’insigne Santuario di Mugnano. O Taumaturga ammirabile vergine e martire amabilissima Santa Filomena, proteggete sempre l’ottimo Monarca felicemente regnante, la sua Real Consorte, la Regina Madre, e tutta l’Augusta Borbonica Famiglia e tutti e fedelissimi Sudditi. Ottenete quelle grazie, le quali desiderano, proteggete questi felici devoti i quali hanno prevenuto questo solenne giorno a voi consacrato , con un devoto triduo da me terminato con analoghi discorsi morali, liberate le loro famiglie da ogni male ed otteneteli dal Signore ogni bene. Deh! Degnate proteggere ancora me quantunque sia l’infimo de’ vostri servi e devoti, ed il più spregevole dei vostri encomiatori che con l’incolto mio stile ho estenuate le vostre virtù impareggiabili. Ed ottenete a tutti dalla Triade Augustissima l’aumento della fede, speranza e carità, ed il gran dono indispensabile per salvarci l’anima qual è la santa perseveranza nelle opere buone, onde fedeli e costanti nel servire ed amare Dio, unico sommo ed incommutabile Bene in questo vivere inquieto e di affanni pieno e così meritiamo amarLo e goderLo nella vera Vita vittoriosa ed immortale”.
Altra fonte notevole , seconda in odine temporale rispetto alla prima, è il panegirico di Santa Filomena detto nel Santuario di Mugnano il giorno 20 agosto 1848 dal Rev.mo Padre Giuseppe Gaetano Montuori Parroco della Chiesa di San Liborio alla Carità in Napoli: “ La orazione mia si volge a te o Mugnano, e vanne pur superba ti dice, esulta nel tuo Signore o terra prediletta dal Cielo. Tu che di ogni altra terra invece avesti la ventura di accogliere fra le tue mura il più sacro, il più venerando, il più augusto deposito, deh non mostrarti indegna di un tanto favore. Se questo sepolcro col suo muto, ma eloquente linguaggio ricorda ai tuoi figli le virtù di una eroina, che nel bollore di freschissima età, seppe cingersi il capo di un duplice serto, tu cura che essi ne imitassero la purità, la costanza il fervido affetto al Redentore, ed avrai la seconda ventura di vederli all’amplesso di Dio, compagni della gloria, che godesi nell’Empireo la tua Filomena. E tu anima grande, cui Dio si degnò di affidare il patrocinio dei cittadini di questa terra avventurosa, deh non obliare il sublime incarico, al quale fosti prescelta. Se vedrai che il mondo quale impetuoso torrente vorrà strascinarli perduti nell’oceano infernale che le passioni vorranno ribellarsi contro la lor ragione, che il tentatore nemico vorrà sedurli con massime pervertitrici, deh accorri a lor difesa a mercé il tuo priego, siano pure le vergini, modeste le matrone, siano prudenti i genitori, obbedienti i figli, zelanti i ministri del Santuario, e Mugnano colla innocenza de’ suoi costumi attesti che il tuo sepolcro visitato profetizzò delle tue virtù, profetizzò della gloria di Dio”.
Abbiamo citato per esteso alcuni momenti significativi delle Orazioni, perorazione ed epilogo, affinché venissero fuori quella profonda religiosità e sincera devozione che le pervade entrambe. Come vedremo più avanti , il culto liturgico di Santa Filomena ha veramente del prodigioso, in pochi anni assurge ad un carattere di vera universalità , a tal punto che la Vergine e Martire di Mugnano diventerà , la Santa Compatrona del Regno , seconda solamente all’ Immacolata Concezione di Maria Santissima Madre di Dio. Procediamo con ordine nel riferire gli eventi.
La meravigliosa vicenda del venerabile corpo di Santa Filomena inizia nel cuore della Cristianità, la Roma custode di quella Tradizione Apostolica che presiede all’agape tutte le Chiese (Rom I,1 San Ignazio di Antiochia, Lettere ) “Urbi et Orbi”, nella catacomba di Priscilla, dove i cristiani si erano rifugiati , per lungo tempo durante la persecuzione dei Gentili, sulla via Salaria. In questo sacro luogo le Autorità della Santa Sede nel corso di alcuni scavi rinvengono le ossa di una giovane martire: è il 25 maggio del 1802. All’interno della sepoltura giace un corpo dall’età apparente di circa tredici- quattordici anni e accanto ad esso vi è un vasetto contenente il sangue della fanciulla ivi sepolta . Tre mattonelle o tegole di terracotta lunghe circa m. 1,74 ne costituiscono la semplice pietra tombale . Sulle stesse è impressa, chiaramente leggibile , l’iscrizione: LUMENA- PAX TE- CUM FI. Oltre alla menzionata iscrizione risultavano evidenti alcuni segni decorativi che formano una corona al nome, una palma simbolo evidente del martirio, le frecce, la lancia, l’ancora, il flagello, il giglio.
Risultava alquanto agevole dedurre , a questo punto, per la singolarità del luogo del ritrovamento , il nome di colei che nella giovane vita stroncata prematuramente, mostrava di aver seguito tanto eroicamente le tracce luminose del SALVATORE: “ Io sono la luce del Mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre ma avrà il lume della Vita Eterna!”
Dire il nome PHILUMENA è dire “Amante della Luce” ma più propriamente è dire LUMENA che vuol significare ILLUMINATA, per la rinascita dal lume del Santo Vangelo. Così si disse allora, così si dice oggi e si dirà ancora in futuro, per sempre !
Le parole incise sulla lapide potrebbero essere state dettate dal genitore …PAX TECUM, sia a te pace o figlia… il quale ritenuto dal dolore aveva abbreviato FI…LUMENA. I geroglifici, si disse, erano indicativi del martirio dell’adolescente , e il giglio era posto per indicare che la martire si conservò vergine (Tempesti).
Certamente quanto è avvenuto col ritrovamento del corpo di Santa Filomena rientra nel misterioso disegno della Provvidenza Divina che avendo constatato come la stessa fosse vera amante della Luce del Santo Vangelo in un secolo di tenebre, per le sue virtù eroiche , per i prodigi che illuminarono le menti di molti Pagani pronti a ricevere il Battesimo Cristiano , potrebbe illuminare con il suo raggio di “Luce” anche il tempo presente e il tempo futuro.
Santa Filomena diede gloria a Dio consacrando la sua verginità, rinunziando ad essere imperatrice, fu innocente vittima del crudele Diocleziano che la chiamò ignorante, pazza e maga. E’ sorprendente come una ragazzina con il suo consapevole e libero “no” abbia vinto sulla prepotenza del tiranno! Le sue teologiche virtù erano rimaste sepolte nelle ceneri di una tomba per troppo tempo insieme alle sue ossa taumaturgiche. Nessuno ormai pensava più a Lei ,si ignorava persino l’etimologia del suo nome. Finalmente, dopo diciotto secoli di silenzio è spuntata la “ nuova aurora ” del giorno nel quale si dovevano manifestare al Mondo i meriti di questa vera amante della Luce del Vangelo!
Così il nome di Filomena non mai dimenticato era stabilito che ricevesse gli onori accanto al nome delle Sante Vergini e Martiri , Agata- Lucia-Apollonia-Orsola-Barbara-Cecilia-Anastasia-Restituta-Agnese-Perpetua-Felicita-Margherita-Caterina, di tutte le giovani che in ogni tempo illustrarono la Chiesa ed ora ne godono in Cielo i trionfi!
Successivamente al momento del ritrovamento , il Reverendissimo Sacerdote Francesco di Lucia(1772-1847) ottenne da S.S. Papa Pio VII il corpo di Santa Filomena. Il sacerdote nolano aveva accompagnato a Roma il vescovo di Potenza Monsignor Bartolomeo De Cesare. Monsignore Francesco di Lucia chiese ed ottenne da Monsignor Ponzetti, custode delle sacre reliquie, il dono delle stesse; trasferisce quel caro tesoro contenuto provvisoriamente in una cassetta di ebano , prima a Napoli e successivamente a Mugnano del Cardinale, Diocesi di Nola, nella Chiesa della Madonna delle Grazie. Monsignore di Lucia divenutone definitivamente custode nel 1805, si adopera immediatamente, fino all’anno 1824, a redigere una Relazione illustrativa cioè una biografia della Santa, interpretando quei “segni” che ne impreziosiscono l’iscrizione. Conclude : “Santa Filomena Vergine e Martire era restata vittima della persecuzione di Diocleziano nel IV secolo, colpita dalle frecce , gettata nel Tevere e decapitata”. Questa in breve la storia che emergeva chiaramente da una attenta lettura dei vari elementi decorativi .
Riferiamo della Rivelazione privata. Alcuni anni dopo questi avvenimenti , precisamente Il giorno del 3 agosto 1833, una religiosa domenicana di 34 anni Suor Maria Luisa di Gesù, al secolo Carmela Ascione, durante un Ritiro Spirituale a Napoli, ispirata dal Libro di Monsignor di Lucia e dopo alcune visioni di Santa Filomena, consigliata dal suo Direttore Spirituale, scrive un racconto breve circa le Rivelazioni . Il Libro della Religiosa ottiene l’Imprimatur del Santo Uffizio. Pur non mettendo in dubbio l’autenticità delle visioni, i Revisori non riscontravano negli atti nulla di contrario alla fede e alla morale, lo scritto ripercorreva semplicemente e sinceramente gli elementi comuni delle “passiones” delle Vergini Martiri dei primi secoli dell’Era Cristiana. Santa Filomena nella Rivelazione attestava personalmente : “Dio dispose che il mio deposito si fosse portato in Mugnano nel giorno 10, onde festeggiandosi il mio arrivo, si festeggiasse ancora il giorno del mio martirio, perché nel dì 10 agosto, venerdì un’ora dopo mezzogiorno, Diocleziano mi fece troncare la testa…Io sono figlia d’un Re della Grecia …”.
Altro elemento notevole. Con la traslazione del venerabile corpo di Santa Filomena da Roma a Napoli i prodigi si susseguono in maniera impressionante. Clamoroso ciò che avviene nel ricomporne le venerate ossa “si formò una amabile e popputa fanciulla distesa e dormiente, dopo la vestizione le ossa da piccole nel corso di pochi anni crebbero , il volto, s’inturgidì il petto muliebre, e come si vede al presente è una donna di alta statura , onde fu di uopo allungare l’urna, sfondare il muro, più come prima distesa si sollevò ed al presente è quasi a sedere , la prodigiosa crescita dei neri capelli, più la variazione del volto!”.
Davanti al volto dell’acclamata Taumaturga ormai divenuta così familiare per tutti , nell’ innocenza della fanciullezza mai violata , le varie generazioni di devoti hanno impetrato un rapporto esclusivo , intimo, con la stessa. Ecco allora i segni che si sono voluti leggere dalle possibili cangianti mutazioni delle espressioni del volto: “ la Santa si mostra ricoperta di verginale rossore e ridente a chi la mira con devozione ed in grazia di Dio, diventa pallida e “volta” il volto, cioè gira lo sguardo dall’altra parte , a chi la guarda indevoto e con occhio lascivo ed in peccato mortale!”.
Altra particolarità. Un antico vaso di vetro posto accanto al corpo di Santa Filomena Vergine e Martire ne conserva il prezioso sangue versato per testimoniare la Fede: “sembra un complesso di piccole pietre preziose, e comparisce sangue nelle mani de’ buoni sacerdoti, e in quelle degli indegni e sacrileghi diventa cenere!”.
Come già riferito, molti miracoli si erano verificati durante il trasporto del sacro corpo dalla popolosa Partenope alla città di Mugnano del Cardinale, Provincia di Terra di lavoro, Distretto di Santa Maria di Capua.
Questa amena località dell’Irpinia , adagiata su una verdeggiante collina lungo la detta Via Regia che si snoda nella Puglia fino al mare Adriatico “quattro leghe discosto da Napoli” sarà in perpetuo sempre ricordata e lodata per il suo Alto Ufficio di Custode delle Memorie di Santa Filomena. La data del 10 agosto 1805 rimarrà impressa nelle menti dei posteri perché fu allora che ricevette tra le sue mura il tesoro del corpo della Santa Taumaturga e farà memoria del sacro transito di Lei, ricordandone anche la nascita della stessa il 10 gennaio. Così era stabilito, che dovesse accogliere le sacre ossa perché non restassero dimenticate più a lungo, ed insieme ad esse ne custodisse l’omaggio e la riconoscenza di tutti i popoli della Terra.
La Cappella eletta a scrigno del corpo di Santa Filomena diventa più sontuosa e splendida , in poco tempo è un Santuario rinomatissimo: “simile a quello di Montevergine, dell’Incoronata, della Madonna del Sacro Velo di Foggia, di San Nicola di Bari e della sacrosanta Basilica del Gloriosissimo San Michele Arcangelo sul Gargano”.
Devoti fervorosi di ogni ceto sociale , nobili e plebei e Vescovi e Principi vengono in massa a venerare questa Proteggitrice Benemerita. Il nome di Santa Filomena dall’ Italia si diffonde per la fama dei miracoli in Germania, nella Francia, nella Spagna, nel Portogallo: “e per tutte le quattro parti del nostro globo terraqueo sublunare che la riconosce come una fonte perenne di grazie singolari e la ravvisa vera amante della Evangelica Luce”. Dobbiamo tenere presente che le fonti alle quali ci stiamo riferendo nel presente scritto , sono relative al secolo XIX, altri sviluppi si avranno nel secolo successivo.
Appena è echeggiato nelle lontane Province del Cattolicissimo e prospero Regno delle Due Sicilie il grido dei prodigi operati da Santa Filomena , tutti sono accorsi al Venerato Sepolcro, si sono prostrati innanzi a quelle Sacre Ossa sciogliendo un inno di lode alla Gloria dell’ Eterno!
Dicevamo come accanto alle persone più semplici si siano ritrovati i potenti della Terra, i Pontefici, i Porporati, i Principi, i Re, tutti in segno di gratitudine ne arricchiscono magnificamente il sepolcro di doni preziosi, mai nessuno è ritornato dispiaciuto perché non esaudito : Santa Filomena ascolta tutti! Dicevamo del pastore, ma riferiamo anche del nocchiero che alla tempesta vide seguire un iride di pace e fu salvato dal naufragio, del soldato che la invocò nella furia della battaglia e riuscì a tornare a casa per abbracciare la consorte e i figli, della fanciulla in ansia per la vita del genitore , della madre palpitante per il figlio agonizzante, della giovane sposa trepidante per lo sposo, la invocano i ciechi e recuperano la vista, i muti e riprendono la favella, i sordi e riguadagnano l’udito , gli storpi e si sentono risollevati, un Ministro del Santuario, un Re e una Regina…
Santa Filomena è per tutti i suoi numerosissimi devoti un modello esemplare. “Aggiratevi pure per le chiese di Napoli ed osservate se una sola ve ne sia nella quale non si veneri una immagine di Filomena, interrogate pure i miei concittadini e chi mai fra essi non vi dirà che scelse a proteggitrice di sua famiglia Filomena? E che vuol dir tanto affetto per lei se non che Napoli ne sperimentò l’efficace patrocinio, se non che Napoli vide la destra di Dio impegnata nel glorificare se medesimo in Filomena , perché glorioso e mirabile Dio si palesa nei Santi Suoi?...Chi può dirvi quanti annosi impudichi, quanti instancabili bestemmiatori, quanti sfacciati scandalosi , sol perché in un momento di lume invocarono Filomena, ottennero da Dio il pentimento, il perdono ,la perseveranza?”(Montuori).
Quanto detto e tanto altro ancora non dirà mai abbastanza della luminosa presenza della Santa Vergine e Martire in mezzo a noi ancora oggi ! Testimonianza meravigliosa perché luminosa e illuminante per tutti coloro che sono alla ricerca del Bene Supremo della Verità nel dialogo sincero “RAGIONE e FEDE” . Una presenza quella di Santa Filomena certamente voluta negli Eterni Decreti : PHILUMENA è tale perché illuminata e amante della Luce del Vangelo , nel secolo III° per illuminare con la sua virtù e i prodigi ,le menti pagane, nel secolo XIX° et ultra , per manifestare alle Genti “la virtù di quella Invitta Eroina che Dio aveva già premiato nel Cielo”.
A MONTELLA I nostri Antenati vollero che una bellissima immagine di Santa Filomena, nello splendore della giovinezza più pura e con i segni del martirio sofferto per amore di Gesù Cristo , fosse collocata in una delle Cappelle laterali della Chiesa Collegiata di Santa Maria del Piano - Chiesa Madre, tra i Santi Patroni della Comunità per la venerazione in perpetuo.
“ Salve, candidi fiori dei martiri, che sulla soglia stessa della vita l’ira del persecutore travolse come il turbine le rose nascenti…Prime vittime offerte al Redentore, tenero gregge di agnelli immolati, giocate con la palma e la corona semplici e lieti dinanzi all’altare…”
Grazie.
Ettore Salvatore Di Benedetto
Ai martiri di oggi.
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