La risposta dell’amministrazione comunale di Montella in merito alla questione degli aumenti dei ticket di mensa e trasporto, non si fa attendere sollevata dal consigliere Anna Dello Buono prima, e poi dalla lettera che nella giornata di mercoledì sei mamme, in
rappresentanza di circa 60 genitori delle scuole materne, avevano presentato al protocollo del comune di Montella e all’attenzione del preside dell’Istituto Comprensivo ‘G. Palatucci di Montella’. Risposta dura e coincisa, che inquadra chiaramente quella che secondo la giunta guidata da Ferruccio Capone, ha, senza mezzi termini, una «cabina di regia occulta (ma non troppo)», individuata nell’ «autoproclamatasi Autorità del Bene». Impossibile non leggere sotto le righe un riferimento diretto al consigliere Anna Dello Buono, indicata poi nel prosieguo del comunicato con l’acronimo ADB. Ma ce n’è, in prima battuta, anche per le mamme: «È davvero stucchevole la protesta di stampo politico messa in campo dalle madri o più probabilmente da una cabina di regia occulta (ma non troppo) che ha adescato, strumentalizzato e utilizzato persone in buona fede, mortificandone la dignità, per i propri interessi utilitaristici e propagandistici di bassa lega». La protesta che avrebbe montato «l’ADB» per l’amministrazione «non aveva lo scopo di tutelare gli interessi complessivi delle famiglie e dell’intera comunità », bensì soltanto «sollevare un polverone come dichiarato sin da principio dai genitori nei due incontri nei quali il sindaco Capone e il vicesindaco Ziviello hanno dettagliato e specificato, numeri alla mano, la decisione assunta». In discussione ci sono i calcoli presentati dalla Dello Buono, che parlavano di un aumento di circa 20/30 euro per 6 mesi sulle famiglie con due figli, definiti ‘numeri al lotto’: «Evidentemente non è molto ferrata nel far di conto», poiché i calcoli «propinati sono funzionali solo a una crescita mediatica esponenziale giornaliera e adattati ad uso e consumo della propaganda politica». Nel documento l’amministrazione difende il suo operato: «La realtà è ben altra: ci sono stati solamente dei piccoli ed inevitabili ritocchi su prezzi invariati da 4 anni, resi necessari da un’attenta e oculata politica di bilancio portata avanti da chi non ha mai fatto sfaceli di conti pubblici, utilizzi milionari impropri o continui mutui a lungo termine per governare la cittadina». L’amministrazione quindi rivendica che i prezzi praticati sono tra i più bassi della provincia, spiegando che «il Comune sostiene il 35% del costo complessivo per la mensa e addirittura l’85% per il trasporto (mediamente 1150 euro l’anno per bambino) per complessivi circa 120.000 euro, garantendo l’esenzione per numerose famiglie in difficoltà. Nei confronti di quella configurata come la «cara associazione ADB», la giunta dichiara che «parlare di aumenti di 30 euro mensili è falso oltre che intellettualmente disonesto, visto che gli aumenti non sono stati praticati «su tutte le tariffe» e non sono come quelli descritti «nella sinistra lettera di stampo politico agli atti». L’invito sarcastico è quello di «ripassare le tabelline », per evitare «ulteriori brutte figure». Poi un ragionamento di opportunità politica: «Aver spostato la questione sul piano politico da parte dell’ADB è stato un gesto di estrema viltà». Si accusa quindi la Dello Buono di aver «montato ad arte» il tutto, chiedendosi se «realmente la protesta sia stata condivisa nei metodi e nei contenuti da tutti i genitori che l’hanno sottoscritta: erano informati davvero tutti o si è sfruttata la loro buona fede nel voler solamente far presente un piccolo disagio all’amministrazione?». Alla fine un invito: «Siamo sempre disponibile al dialogo con tutti, con modi e metodi garbati e leali, abbandonando però gli usi e le strumentalizzazioni politiche delle questioni, soprattutto quelle più scorrette, fuori dalla Casa Comunale in cui si dovrebbe discutere di questioni ben più onerose e di rilievo per la comunità ».
da IL CORRIERE Giancarlo Manzi
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