Montella la questione degli aumenti dei tickets per la mensa e per il trasporto degli alunni della scuola dell’obbligo. Dopo la nota di alcuni giorni fa in merito alla questione del consigliere di opposizione di ‘Montella Per la Democrazia’ Anna Dello Buono, nella giornata di ieri sono state le mamme a
muoversi. E lo hanno fatto consegnando una lettera aperta al sindaco Ferruccio Capone e al dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo ‘G. Palatucci’. Nella lettera le mamme, Orsola Molinari, Nadia Montorio, Antonella Pascale, Assunta D’Agostino, Emanuela Scrima, Ida Marinari, in rappresentanza di circa 60 genitori delle scuole materne che l’hanno controfirmata, prendendo «atto che la Giunta Comunale ha, improvvisamente e senza preavviso alcuno, aumentato i tickets di mensa e trasporto scolastico» dal 1 febbraio 2015, hanno voluto poi specificare in maniera dettagliata a quanto ammontano secondo loro i rincari previsti: l’aumento non è affatto di «piccola entità – si legge nella lettera – come sostengono gli amministratori comunali», poiché in media «per una famiglia con almeno due figli in età scolare» vi è un aggravio mensile di «circa 30 euro che, moltiplicati per i restanti mesi dell’anno scolastico diventano almeno 150 euro annuali». Visto e «considerato che i servizi di mensa e di trasporto sono a domanda individuale necessari e obbligatori nella scuola dell’obbligo in quanto facenti parte del curriculum scolastico e come tali indispensabili », la lettera entra nel merito specifico dei calcoli, centesimi alla mano: «Il costo di un pasto da corrispondere da parte del Comune alla ditta appaltante non è aumentato nell’anno in corso, bensì diminuito rispetto a quello precedente». E infatti – si continua nella lettera - esso «ammonta a 2,92 euro +IVA», mentre l’anno precedente «ammontava a 2,98 + IVA». Le mamme quindi denunciano «il modo sbrigativo con cui in ben due occasioni (un incontro con il sindaco e un altro con il vicesindaco Ziviello)» sono state trattate «senza avere alcuna possibilità di intavolare un dialogo costruttivo e addivenire a una soluzione possibile in merito». La lettera si conclude chiedendo «con forza» che la decisione presa dall’amministrazione comunale di Montella «sia riconsiderata e la delibera del 13 gennaio 2015 revocata», perché «non è giusto che gli aumenti gravino sempre sugli stessi contribuenti», su coloro che «pagano e che sono facili da individuare per fare cassa: questa non è una politica fiscale giusta ed equa». Abbiamo incontrato le mamme in questione, le quali hanno specificato a voce che «siamo in contatto da una decina di giorni con il sindaco: ci sono anche bambini in difficoltà che non potevano già prima pagare questi costi». Le mamme infatti dicono di volersi organizzare anche in questo senso, perché se c’è qualcuno che non può permettersi il pagamento di questi tickets, loro e tutti i genitori che rappresentano «sono sempre stati disponibili al confronto con le scuole». Il ragionamento è semplice: se il costo per pasto è diminuito, e tenendo conto che «all’inizio dell’anno eravamo anche d’accordo con un aumento in cambio di un servizio di migliore qualità », perché aumentarlo «durante l’anno scolastico, non concordandolo all’inizio dello stesso, anzi apprendendolo con sorpresa senza preavviso al ritiro dei tickets del mese di febbraio?» Per loro a questo punto, non si vede perché «non considerare le scuole materne private », «dove il costo è più o meno lo stesso? Noi non abbiamo nulla contro la scuola pubblica, sia chiaro. Poniamo solo un ragionamento da valutare insieme». Adesso le combattive mamme si aspettano una risposta dall’amministrazione comunale. Le circa 60 firme infatti sono state raccolte «in soli due giorni: facciamo un appello anche ai genitori delle scuole elementari e medie affinché si uniscano alla nostra azione». Staremo a vedere se l’amministrazione terrà conto di questa mossa, riconsiderando le decisioni prese. da IL CORRIERE Giancarlo Manzi
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