Essere o non essere Europei.Essere o non essere Europei è tacito referendum imposto agli Europei.Appio Claudio, pur vecchio e ma l a n d a t o , s a l v ò Roma e l'Occidente dalle subdole offerte dei sofisti inviati da Pirro, già accettate dal senato. Non presentò piani contabili e non espose concrete convenienze, ma ricordò il prestigio di Roma e si appellò all'orgoglio dei
Romani. Europa invasa da correnti di pensiero, più insinuate e mirate che spontanee e naturali: cosa è essere repubblicani e democratici ed altra è assoggettarsi a chi si fa portatore di democrazia e di libertà, pur non definite; cosa è essere sostenitore di giustizia sociale ed altra è demolire proprie aziende e finire sotto capitale straniero e cose sono dignità e diritto di popoli associati in parità ed altre cose sono
rifiuto e trasgressione di norme, mettendo in forse unione, come si potrebbe desiderare da qualche
parte. L'Italia, proprio per non rispettare e far rispettare norme rischia di affogare in corruzione, criminalità, illegalità e miserie, col piacere di italiani che col tempo potranno rifarsi vedere.
Europa troppo grande per alcuni non s cor aggi maggior anz a , ma moltiplichi volontà e sforzi per
conquistare migliori risultati. Non basta tacciare di terrorismo e di brigatismo giovani e meno giovani spesso abbandonati a se stessi e lasciati crescere in disoccupazione, in precariato, in assistenzialismo, in cattivo esempio e volti a tanto peggio tanto meglio da ruberie, sprechi, vandalismi e sabotaggi. Politica economica e sociale ed interna disastrose: nessuno risponde e nessuno ne risponde, anzi si sprecano gli elogi.
Non ideali, sani principi e buoni propositi presentarono Europa, ma dazio e polizia, lontani da politica, che non avrebbe ignorato, anzi avrebbe eletto Roma capitale, ove nacque l'idea di unire in concordia popoli diversi con governi legittimi e buoni, e dichiarato latino lingua ufficiale, per onorare umanità e civiltà; Mazzini e la sua Giovane Europa, che entusiasmòGaribaldi, il quale, dimenticando Mentana, andò a Sedan a sostenere i Francesi; la Montessori, studiosa di sana crescita, e tanti altri. Stato soccorre con sollecitudine e competenza cittadini in difficoltà, come vuole già l'articolo 2 della Costituzione italiana. Remare contro è tradimento e negare solidarietà è incivile.
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