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BIODIVERSITA' AUTOCTONE DEL TERRITORIO IRPINO E DI MONTELLA

Vacanze a Montella CasaliniSpett.le Redazione, per l'abbandono, nel vostro bel territorio Irpino e di Montella, del settore agricolo , vanno scomparendo definitivamente moltissime qualità di frutta autoctone, un tempo, sostentamento e ricchezza di tutte le famiglie del paese. Nelle Vostre zone c'è quanto di meglio si possa avere

dalla madre terra per l'attecchimento e la coltivazione delle piante da frutto. In una situazione di grave crisi, è un vero peccato lasciar perdere questa grande risorsa che la natura mette a disposizione di codeste popolazioni. I castagneti continuano a essere curati abbastanza bene, per il buon reddito che la raccolta delle castagne, fino ad oggi ha garantito, ma purtroppo è proliferato l'insetto cinipide e non si sa ancora quanto tempo passerà prima della completa e definitiva disinfestazione. Girando per le campagne intorno a Montella, si può notare come l'abbandono di tutte le piante da frutto è una vera e propria realtà. In queste condizioni si vedono: piante secolari di noce, interi campi di nocciuoli, meli di diverse qualità, dalle renette o capodiciuccio, alle cassanesi, alla rossa di Montella e Volturara, alla lemoncella e poi alle più famose pere mastantuono, e a i tanti tipi di aolecene, per non parlare di piccoli pasteni ,vigneti di viti di aglianico, che un giorno davano uno dei migliori vini italiani. La biodiversità del Vostro territorio, è da riconsiderare e rivalutare per evitare la scomparsa definitiva, di ciò che i Vostri antenati hanno creato e protetto con enormi sacrifici per centinaia e centinaia di anni. E chi dovrebbe prendersi cura per risolvere un problema così grande? se ci sarà la volontà, di certo e sicuramente, tutta la popolazione, ma non senza l'aiuto e l'organizzazione delle Istituzioni e Amministrazioni locali, ma anche dello Stato e dell'Unione Europea. Per molti Montellesi questa situazione sarà di difficile soluzione o dal risultato scontato, ma a chi come me ogni tanto visita il Vostro paese, viene da domandare, ma perché, non si fa niente per tutto questo ben di Dio, che a poco a poco va scomparendo? Un cordialissimo saluto a tutti i visitatori e alla Vostra Redazione. Graziano Casalini

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