Oggi l'amico Totore mi ha chiamato, per fare una sortita, che da Sassetano, come diceva l'antico poeta, già cominciavano a cadere abbastanza veloci, le ombre della sera. Non tenevo proprio capo di uscire, ma sa', l'amico ha insistito e mi son lasciato convincere, anche perchè
la pigrizia a volte diventa quasi piacevole...Certi amici, per sfruculiare, mi dicono a volte: ma perchè non fai 'no romanzo? Eh, penso io, che ne lo fai? Eppoi costa fatica malamente, mica ti spunta bello bello come un fiore di cardone! "Ma scusa, lo vendi e fai soldi!" attacca quello, "Povero fesso" gli dico amicalmente, "non te la piglià, e che, mica so' Moravia che a 22 anni già scrisse un capolavoro, anche se dimenticato: "Gli Indifferenti"! E qua mi ricordo un buon amico che non c'è più, con il quale mi beccavo più volte per riscontrare alla fine che quasi sempre aveva sua ragione, mi diceva: "Scrivi e scrivi tu! Pure che sei 'no Pataterno, se non tieni dietro un calcione atomico...e mo' pubblichi e vendi! Se proprio ti viene questo sfizio, devi pubblicà a tue spese, e fai fa' i soldi alle case editrici avventuriere e vampire che proliferano come la gramégna... ti devi fa' un mutuo...ricordati, ed è pane che levi alla famiglia! Eppoi, non sei già conosciuto a 30 anni come scrittore...spera tu il successo alla vecchiaia!". Ma mo' come so' arrivato qua?
Ah...Salvatore, Totore che m'ha chiamato, la pigrizia che ho dovuto sacrificare all'amicizia, mi fa provare spesso piatti per me sconosciuti, carne e verdura, insomma mi fa deliziare a gustare la culinaria a "pilo e pénna", e mo' mi dà la squisita borragine da me sconosciuta prima ( scusate, se ce la fate, non so se una o due "g"... troppa fatica il vocabolario...chè oggi mi sò deliziato con i Dialoghi di Luciano e sò un pò esausto) e mo' mi chiama per darmi un bel piatto cupo di jelatìna...di cui è maestro ...ecc. ecc. Insomma l'ho accompagnato al Ponte della Lavannàra, voleva vedere se e quanto s'era ingrossato il fiume, il nostro "jùmo"! Effettivamente s'era sì ingrossato, ma non quanto io mi aspettassi, la verità. Salvatore è restato perplesso un po', quasi contrariato della mia delusione che nn ho saputo nascondere...ho cercato di spiegarmi, niente, non ha volute sapere ragioni! Innanzi tutto gli ho fatto un pò una lavata di capo, da vecchio cacciatore "subitopentito": "Totò, gli spettacoli della natura si vedono di giòrno!" Vabbuò, facciamo di necessità virtù..e lo accompagno nei punti migliori di osservazione, prima a ridosso della Pelata, cioè la Cascata, e qua Salvatore ha avuto un fremito di paura di fronte a quelle acque livide e tumultuanti che si riversavano con fragore giù tra vortici impressionanti: ha detto più volte: "Guarda che se ci vai dentro qua non ne esci più..", l'ha detto più volte al che ho ritenuto meglio girare i tacchi, anche perchè sentivo un tremito sotto i piedi..."Salvatò" gli ho detto, "non ti dico che non è una bella piena, ma tu non hai visto quelle che ho visto io!". "Eggià, tu ne vedi una sempre più grande!". Veramente me ne ricordo una, una cinquantina d'anni fa, che faceva tremare letteralmente il Ponte, ed arrivava a metà arcata: mastodontica! E noi irresponsabili a deliziarci a sentirci percorrere da quel brivido di tremore mettendo le mani sulla spalletta! Ma non contenti di questo, allora, mezzo secolo fa, io e un amico (non ne faccio il nome, perchè coi montellesi non si sa mai, ti può pure dire: "Ma chi t'ha dato il permesso di "mentovarmi"?") andammo pure al ponte di Raogliàno, sul Sorbitello: ancora più impressionante e sussultante, perchè lì, se ci fate caso, il letto si restringe, la corrente si inforra diventando spaventosamente vorticosa e profonda: color nero, tetro! Poi, sempre a quell'epoca, ci facemmo una passata di tutti gli altri ponti, fino ad arrivare allo..."jùmo". Era semplicemente spaventoso dove il Sorbitello piombava con la violenza della maggior pendenza nel Calore: qui le due correnti sembravano azzuffarsi in un catastrofico impatto di due treni superveloci che non finissero mai di scontrarsi!...Schizzi di "zàngo" color "sàngo" ci arrivavano in faccia! E noi, da fessi, eppure erano vent'anni! ridevamo come "criature"! A questo punto una... "Punto" gialla a folle velocità ci ha sibilato sfiorandoci salendo verso il Salvatore, non passano due minuti che ridiscende all'impazzata spaventando Salvatore. "Ma questo non ha fatto manco a tempo a girare...Possibile!". "Salvato' senti a me! Questo teneva qualche appuntamento co' qualche "muchàcha" che non s'è fatta trovà...perciò s'è 'ngrifato...e non ci vede più!"...E così dicendo vediamo una macchina fermarsi vicino al ponte vecchio, ci dirigiamo pure noi. Vediamo una persona che in atto professionale filma con uno di quegli aggeggi ultramoderni, che incorporano tutto in uno: Televisione, Radio (una volta si chiamava così), telefono, ricetrasmittente e quante più ce n'hai...Le tenebre son quasi scese, ed esaltano bellissimi flash che una bambina col papà si diverte a sciabolare...Mi sento chiamà: "Ué, ma tu sì Pèppo!". E' il Direttore del Giornale "onlàin" Montella EU: Vittorio Sica, che vuol fare un servizio sulla piena..."Ma Vittò, potevi venire un po' più tardi, così registravi solo il tumulto dell'acqua!"... Salvatore gli fa notare il... "giallo". Il Sorbitello ridotto un rigagnolo mentre io me l'aspettavo, dall'esperienza mezzosecolare, spaventosamente e limacciosamente gonfio, come quando lo vidi dal ponte di Raogliano e poi da quello della "Chjàzza" un mare di tempo fa. Salvatore pensa ad una deviazione naturale d'acqua. Vuole andare a tutti i costi a vedere, gli faccio notare che a quest'ora e con questa visibilità non può vedere altro che un...tubo, ma lui insiste ed io sto per cedere perchè sono un debole...o meglio ho un debole per l'insistenza, ma interviene provvidenziale l'amico Vittorio chiedendomi se ne valesse la pena di vedere qualche altro tratto...Bontà sua mi considera un "ciceròne". Certo qualche bagnetto glaciale a Chiuppìto facendo disperar mamma, a la chetichella me lo venivo a fare con l'amico.....(!) cupe cupe per evitare: Sotto l'Angelo, Trav. Colucci, Caraonàro, Rialboro, Madonna della Libera, Cerevenàle, Chiuppito...(la memoria m'ajùt'ancora! A la fàcci...). Conosco un punto critico del fiume...dico a Vittorio che gli facciamo strada (o se preferite, da lepre)...scendiamo per Santo Vito e ci fermiano dove d'estate fermarsi può essere mortale per i gas pestiferi che si sprigionano da un collettore fognario che chiamano depuratore...Ebbene qui si vede, nonostante la penombra, tra il lusco e il brusco (noi diciamo più egregiamente: "tra lùm'è lùstro") l'effetto devastante della massima portata d'acqua, che fortunatamente è decresciuta; in quel tratto rettilineo, ho fatto notare al Direttor Vittorio che noi stavamo sul tetto di una caverna scavata dalla potenza perforante del fiume! Gli amici sono rimasti impressionati quando l'hanno constatato da un'altra angolazione...E così ci siamo spinti più innanzi ed ho avuto il piacere di vincere (con me stesso) una scommessa: ero convinto che il Lacinolo, a differenza del Sorbitello "menàsse pesante"...e così era! Dalla cupa chiostra montana di Bagnoli-Cruci d'Acerno ne raccoglieva che ne raccoglieva acqua! Mi ricordo anni '80 (quanti ne sono, trenta o quaranta?), qua portavo i bambini a vedere come si tuffavano dal ponticello gruppi festosi di giovani di Montella, perchè pur d'estate l'acqua là sotto era bella 'nfùta! Ed allora ho azzardato una tesi: che la precipitazione pluviale avesse interessato più il bacino fluviale dell'Acellica, tributario del Calore, piuttosto che quello del Sorbitello... di qui il meschino flusso di quest'ultimo...Ma Salvatore insisteva ancora, a notte fatta, che non era convinto perchè secondo lui c'era stata una deviazione all'altessa di Lao, come anni fa che portò un fiume d'acqua a Sorbo (lo ricordo bene!)...ma almeno (e meno male!), s'era convinto che di notte non era cosa di andare...Se ne parla domani, se vòle Dìo! Anzi lassafà....! Io ho azzardato un'altra spiegazione: che si fosse aperta qualche voragine lungo il corso del Sorbitello dovuta forse proprio al violento e possente impatto dell'acqua...Una cosa è certa che siamo rimasti tutti d'accordo almeno su questo: nel restare sbalorditi di questa differenza di "comportamento" fra il Sorbitello, che tradizionalmente ha fatto sempre paura, e il Calore e l'altro suo affluente, il Lacinolo, che invece non avevano tradito le aspettative. E così ci siamo salutati da buon'amici sperando in una prossima alluvione meno sperequata fra Sorbitello e Calore.
Giuseppe Marano
Commenti offerti da CComment