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Ruba soldi a mia zia.......Assolto 70enne di Montella

LeggeUn 70enne di Montella, accusato di circonvenzione di incapace, è stato assolto con formula piena dal giudice del tribunale di Avellino. L’uomo era stato denunciato dal nipote della sua compagna perché proprio quest’ultima aveva versato una somma di cinquantamila euro sul conto corrente del 70enne.Da qui il processo, terminato con l’assoluzione. Per il giudice Tringali non c’è stata nessuna

circonvenzione, anzi, al contrario, ha ritenuto che i due sono legati da un profondo e vero amore. Ifatti si sono svolti nel 2011. La donna, che secondo l’accusa sarebbe stata raggirata, ha un lieve deficit mentale, ma questo non le impedisce di amare e provare un sentimento vero per un’altra persona. Ed è così che dopo la morte del padre, essendo rimasta sola, si innamora di un uomo che, oltre a ricambiare il suo amore, si prende cura di lei in tutto e per tutto.Dopo un periodo di tempo il nipote della donna viene a sapere che dal libretto postale della donna vengono prelevati 50mila euro. Decide di denunciare l’uomo, accusandolo di aver indotto la zia a versargli quel denaro. Il nipote segnalò il caso all’ufficio postale che – in via precauzionale – bloccò il libretto postale. Successivamente il denaro fu anche sequestrato in attesa del processo. Il 70enne, dunque, fu rinviato a giudizio e cominciò il procedimento a suo carico. Durante il processo sono stati escussi diversi testimoni, tra i quali il comandante dei carabinieri della locale stazione, la direttrice dell’ufficio postale, dove erano avvenuti i prelievi.

Durante l’istruttoria è stata sentita anche la parte offesa. La stessa donna ha raccontato al giudice l’intera vicenda. Ed ha confermato di aver compiuto le operazioni postali in assoluta consapevolezza e senza alcun condizionamento. La donna ha anche riferito al giudice che con l’imputato c’era una relazione seria e basata sul vero amore. Ha anche spiegato che è stata l’unica persona che, dopo la morte del padre, si è presa cura di lei.

Il giudice Tringali, quindi, al termine delle escussioni dei testi non ha potuto far altro che assolvere il settantenne per non aver commesso il fatto. L’uomo era difeso dall’avvocato Salvatore Vecchia. Adesso si attende la restituzione dei beni sequestrati ai due coniugi innamorati.

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