Ieri, venerdi 1° novembre, il PD di Montella ha eletto il nuovo Segretario cittadino: l'avvocato Diego Romaniello a cui faccio i miei più sinceri e personali auguri di buon lavoro. La strada da percorrere non sarà facile soprattutto in vista delle prossime amministrative ma le premesse apparentemente sono buone, considerato il fatto che il Segretario è sostenuto
nel Direttivo da una larga maggioranza che ruota tutta intorno agli attuali consiglieri comunali PD, Francesco Chieffo ed Emiliano Gambone. Inoltre può vantare il sostegno di ben oltre il 65% degli iscritti. I numeri teoricamente ci sono per fare bene.Ma tutto ciò potrebbe non bastare se i numeri sono usati male o peggio ancora come una clava, piuttosto che per ricercare la sintesi delle diverse posizioni e trasformarli in maggioranza politica. Utile questa per costruire progetti condivisi alla base delle vittorie elettorali.
Il percorso è pieno di incognite che il Segretario e il Direttivo devono prima chiarire a se stessi e poi agli elettori.
Il Partito a tutti i livelli, sta registrando un forte aumento degli iscritti che in alcuni paesi rapportati agli elettori appare a tutti sproporzionato. Non sono poche le situazioni di ricorsi e sospensioni delle primarie locali. E Montella non è rimasta immune da questo fenomeno. Si è passati dalle già tante 90 tessere dello scorso anno a poco più di 150 di domenica scorsa (primarie provinciali). Per arrivare nell'arco di una settimana a 198 iscritti, di cui oltre 40 tesserati nella sola giornata di ieri (primarie di circolo), e che a conti fatti sono risultati tutti ad appannaggio del neoeletto Segretario, sfidando anche le leggi della statistica.
Il clima in rete è attuale e caldo, e per dare un idea degli stati d'animo rimando ad uno dei tanti commenti di un iscritto al PD (http://mirkoboschetti.wordpress.com/2013/11/01/mi-fate-schifo/ ).
Anche IlCiriaco (quotidiano Irpino online) si è occupato del tema in Irpinia a causa del boom di iscritti in provincia che ha sforato la storica soglia dei 10.000. Le ha definite “truppe cammellate” o e “Illuminati” lanciando l'allarme: … cosa ne sarà del PD quando finirà l'illuminazione?
Sfortunatamente per noi gli elettori sono cosa diversa dagli iscritti e il loro consenso si conquista con la credibilità, le proposte e le risposte ai loro problemi. E qui nasce il secondo problema cruciale da affrontare: come costruire un programma alternativo condiviso che faccia presa su un elettorato mai attirato o coinvolto da battaglie politiche-amministrative recenti (mai condotte o mal condotte)?
Quando il PD cittadino aveva iniziato a prepararsi fu decapitato, dagli stessi consiglieri comunali del PD, del suo vertice un mese prima delle elezioni politiche perché fautore del successo Renziano a Montella. Né i consiglieri comunali del PD e tanto meno la reggenza sono riusciti a colmarne questo vuoto. Quindi bisogna fare presto su questo fronte.
Per ultimo, e non meno importante, è il futuro delle possibile alleanze che dalla relazione del Segretario si costruirebbero intorno alla proposta di “primarie di coalizione”. Perché rinunciare fin da subito a ricercare una soluzione politica condivisa che darebbe sicuramente più forza ad una potenziale coalizione?
Infatti mi chiedo, ma quanti possibili candidati di coalizione accetterebbero le primarie con un candidato PD pur sapendo di partire con un handicap di 200 voti (i suoi attuali iscritti)?
Il successo dipenderà dalle scelte che saranno fatte d'ora in avanti, tendendo conto che in una campagna elettorale ci si scontrerà con avversari che useranno strategie ed armi non convenzionali contro cui ben poco possono armi desuete ed anacronistiche, come appunto le truppe cammellate.
Fiducioso rafforzo il mio augurio al nuovo Segretario e Direttivo.
un iscritto
felice molinari
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