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La sfida del Puc

Palmieri Salvatore FOTOCorriere dell'Irpinia- Prossimo impegno per l’amministrazione di maggioranza guidata dal sindaco Ferruccio Capone, il Piano urbanistico comunale. «Contiamo sull’apporto di un gruppo molto qualificato - dice subito l’assessore all’Urbanistica Salvatore Palmieri - capeggiato dal professore Enrico Sicignano, e composto dagli architetti Vittorio De Vito e Enrico Petracca. Siamo nella fase preliminare, il Puc sarà

 presentato il sei e sette ottobre nel centro sociale, prima alla cittadinanza e poi alle categorie, agli ordini professionali, alle associazioni. Abbiamo preferito fare due sedute per ricevere tutte le indicazioni e le proposte dalla collettività e dagli addetti ai lavori. Ci dovranno dare suggerimenti per pianificare assieme i prossimi dieci anni della città di Montella».
Parliamo della filosofia di questo Puc.
«E’ un piano che parte da Montella ma che inevitabilmente tiene conto del territorio circostante, che dialoga con gli altri Comuni vicini, che cerca di pensare uno sviluppo infrastrutturale che inglobi le comunità limitrofe. Ora siamo in fase preliminare, poi il piano esecutivo contiamo di adottarlo, speriamo, per fine anno. Intanto ci presentiamo alla collettività e ci mettiamo a discutere con tutti per migliorare il piano, con tutti i suggerimenti e le proposte che ci vorranno dare, dagli enti di servizi agli ordini professionali ai partiti ma soprattutto dai cittadini».
Definisca il Puc sul quale state lavorando. Come interagirà con le esigenze abitative e con l’ambiente?
«Credo sia uno strumento all’avanguardia. Lo dico anche in quanto architetto. Con tutta l’amministrazione, miriamo a proporre uno strumento ampiamente condiviso, che valorizzi l’ambiente, che non sia ispirato allo sfruttamento del territorio e che non generi nuovi mostri nel senso di cementificazioni come pure si va ventilando.
Noi mireremo alla salvaguardia dell’ambiente, alla valorizzazione delle strutture esistenti e delle risorse, e alla creazione di infrastrutture primarie e secondarie, diversamente non si avrà economia. Questo Puc è il modo con cui pensare con oculatezza a come interagire nel proprio contesto, non sfruttando il suolo in termini edificatori, ma valorizzandolo, creando risorse, economie. Con il Puc stiamo mirando a tutto questo».
Lo sviluppo, stiamo dicendo. E il Pip che ruolo avrà?
«Certo, l’area Pip entra a pieno titolo, parte è già edificata ma di fatto non ci sono stati grandi segnali di sviluppo. Come tutti i Pip anche questo non ha funzionato rispetto alle aspettative. Non c’è stato indotto, né decollo in termini industriali o artigianali. L’obiettivo è valorizzare e far crescere le aziende già insediate, poi favorire i nuovi laddove c’è la necessità, ma sono allo stesso tempo le infrastrutture che vanno valorizzate».
Ci dica quali.
«Abbiamo previsto per il tratto da Cassano verso Montella il raddoppio della Ss 164, prevediamo ancora piste ciclabili, con grande attenzione agli standard urbanistici: il territorio cioè va munito di parcheggi, aree verdi, luoghi di incontro, anche nell’ambito del centro urbano. Il nostro Puc intende recuperare i buchi, i vuoti urbani e gli angoli non sfruttati del paese per valorizzarli, riqualificarsi, restituirli alla fruizione della persona».
Sarà un Puc rispettoso dell’uomo prima di tutto?
«Certamente. Un Puc che non prevede colate di cemento, ma pieno rispetto dell’ambiente. Uno strumento urbanistico che definisca il valore del commercio, inteso come punto vendita a diretto contatto con il cliente, penso alle botteghe, ai piccoli negozi, all’artigianato. Dico ai commercianti che non ci saranno i grandi centri. Niente sfregi. Tutto con un pallino, il mio in particolare».
Quale?
«Penso alla cittadella scolastica, una scommessa antica, la mia, per chi mi conosce e conosce la storia del mio impegno. Vorrei vedere nel futuro di Montella la città scolastica, non il campus, non il polo, ma una cittadella, appunto, con residenze, aree attrezzate, e vita e attività extrascolastiche dodici mesi l’anno, oltre alle attività didattiche in senso stretto. Un luogo di formazione, di cultura e di socialità. Questo vedo in questo progetto».
E l’opposizione?
«A parte gli amici socialisti che ci hanno chiesto le copie del preliminare pubblicato sul sito, dico che nessuno si deve preoccupare: stiamo parlando di atti pubblici, chiari, trasparenti, e per questo mi aspetto non una strumentalizzazione - pur capendo che ci avviamo alle elezioni amministrative per scadenza del mandato - ma un contributo reale e leale».  

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