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Da Montella a Barletta

Da Montella a Barletta, la solidarietà viaggia sull’Ofanto

Da Montella a Barletta, la solidarietà viaggia sull’Ofanto
Da Montella a Barletta, la solidarietà viaggia sull’Ofanto

La solidarietà viaggia sul fiume Ofanto che nasce a Montella, in provincia di Avellino e arriva al mare attraversando Barletta. E qui, in Puglia, che l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI), presieduta dal cavaliere Sebastiano Lavecchia, da anni, è impegnata a donare sorrisi a coloro a cui, la vita, non ha concesso altro che durezze. Un calendario, quello dell’associazione, è stato il mezzo attraverso il quale, l’Anmi e il suo vulcanico presidente, hanno raccolto fondi, grazie a sponsorizzazioni di aziende di Barletta e di Montella, da destinare alla beneficenza. Giovedì, in una sobria conferenza stampa svolta all’interno del centro polivalente AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Barletta, è stata presentata l’iniziativa di solidarietà che unisce due comunità che possono vantare molte medaglie d’oro al valor militare; due nomi su tutti: il carabiniere Filippo Bonavitacola di Montella e il sergente Giuseppe Carli di Barletta. Un carabiniere e un bersagliere che dimostrano come l’eroismo non porta divise e gli eroi morti sotto il tricolore sono patrimonio della Nazione e ispiratori per iniziative volte al benessere altrui.

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Alla manifestazione moderata da Giuseppe Dimiccoli, giornalista de “La gazzetta del Mezzogiorno” erano presenti il prefetto di Barletta Carlo Sessa, il capo del compartimento marittimo di Molfetta Enrico Cincotti, il comandante provinciale dei carabinieri il colonnello Antonio Bacile, il sindaco di Montella Ferruccio Capone, il sindaco di Barletta Nicola Maffei e il presidente dell’A.I.A.S. Vito Piazzolla. All’iniziativa hanno aderito la Marina Militare- Guardia Costiere, Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, i vigili del fuoco, la polizia municipale, l’associazione nazionale Magistrati – sottosezione di Trani, l’autorità portuale del Levante – Porto di Barletta, l’impresa portuale Impreposrt, La Gazzetta del Mezzogiorno e Teleregione. I fondi raccolti saranno destinati a tre borse di studio da 250 euro, ciascuna assegnati ad alunni delle classi elementari segnalati anonimamente dai loro insegnanti; un video proiettore richiesto dal reaparto radioterapia dell’ospedale di Barletta; un banco da 550 euro donato alla chiesa Sant’Andrea un contributo da 250 euro ciascuno per la missione brasiliana Sancta Helena, per gli atleti disabili dell’Asad di Barletta, per i ragazzi del centro polivalente Aias, per i ragazzi dell’Unitalsi di Barletta, al gruppo Anmi di Barletta; un contributo di 100 euro per Telethon. Inoltre offerto il pranzo di Natale per due famiglie indigenti, inoltre distribuzioni di panettoni e pasta fresca per le persone indigenti. Ma nel corso della presentazione sono emerse nuove emergenze sociali, come quella segnalata dal giornalista Dimiccoli e che racconta di una bambina di tre anni rimasta orfana del padre a causa di un incidente sul lavoro; è stato chiesto per la piiccola un contributo per comprarle un regalo di Natale. Un contributo è stato chiesto anche da Don Rino Caporusso per un monaco birmano di fede buddista convertito al cristianesimo. L’uomo, dopo sei anni di permanenza a Barletta, è tornato nel suo paese scoprendo che nel periodo della sua assenza lo tzunami gli aveva portato via la madre e distrutto tutte le sue proprietà. Domande di aiuto che, nel corso della manifestazione, hanno trovato risposte concrete. Inoltre, l’appuntamento di giovedì è stato anche l’occasione per presentare anche l’iniziativa dedicata ai più piccoli “Babbo Natale & Befana d’aMARE” prevista per mercoledì sei gennaio alle ore 10.30 sulla banchina numero 5 del porto di Barletta dove, con imbarcazioni delle forze dell’ordine, Babbo Natale e la Befana, distribuiranno regali ai più piccoli.
Ermanno Amede

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