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'Premio Palatucci', tenutasi ieri alla Scuola Superiore di Polizia, a Roma,

'Palatucci Manganelli'Giovanni Palatucci è  un irpino come me. Non sapevo chi fosse l’ultimo Questore di Fiume. A farmi scoprire questo uomo giusto fu un amico, Goffredo Raimo''. Il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, in occasione della cerimonia di premiazione dell'VIII e IX edizione del 'Premio Palatucci', tenutasi ieri  alla Scuola Superiore di Polizia, a Roma, ha raccontato come ha conosciuto la figura e l'opera di Giovanni Palatucci, nato a Montella, in alta Irpinia,

il 31 maggio 1909, e morto all'età di 36 anni a Dachau, il 10 febbraio 1945, nel campo di sterminio dove era stato deportato il 22 ottobre 1944 'colpevole' di aver salvato migliaia di profughi ebrei sottratti alle persecuzioni naziste.

''Quindici anni fa, era il 1998 -ha detto il Capo della Polizia- la sera della vigilia di Natale passeggiavo per il corso di Avellino. Dall'altra parte del marciapiede c'era Carlo De Stefano (attuale sottosegretario all'Interno, ndr). Incrociai Goffredo Raimo, professore e giornalista. Mi portò a casa sua, perché voleva parlarmi. Ci andai con mia moglie e Raimo iniziò a parlarci di Palatucci: aveva fatto ricerche su questo giovane funzionario che si fece strada da solo e compì atti di eroismo quotidiano. Raimo -ha raccontato ancora il prefetto Manganelli- mi diede, in bozza, una copia del libro che di lì a poco avrebbe dato alle stampe. Erano fogli A4, il libro si stava strutturando pagina dopo pagina, presentando una storia straordinaria. Il libro si intitolava 'A Dachau per amore', e fece scoprire a migliaia di persone l'eroismo di Palatucci, il questore irpino che salvò migliaia di vite. In più circostanze -ha concluso Manganelli- ho poi scoperto altri 'legami' con Palatucci. La sua storia è quella di un uomo giusto, la sua memoria è consegnata alla coscienza dell'umanità. Un eroe del sistema di sicurezza italiano che ci fa ancora strada. Onoriamo la memoria di Giovanni Palatucci, un giovane che aveva scelto di servire lo Stato e di fronte a leggi infami e disumane del 1938, segui' la legge della propria coscienza, salvando migliaia di vite''.

Lo ha detto il presidente dell' Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, nel suo intervento alla cerimonia del 'Premio Palatucci', che si è tenuta  alla Scuola Superiore di Polizia, a Roma.''Palatucci fu un cattolico fervente che volle restare uomo -ha sottolineato il presidente dell'Ucei- e a prezzo della propria vita ha offerto un grande esempio di fratellanza e solidarieta'.
Dal 1953 Israele onora il suo nome e giustamente -ha concluso Gattegna- Palatucci è stato proclamato 'Giusto tra le Nazioni', perché  ha salvato migliaia di persone'' dalle deportazioni nazifasciste. ''Palatucci è stato un funzionario di Polizia che servito il Paese con coraggio e competenza. Ha avuto un alto senso di umanità, gestendo situazioni estreme''. Il sottosegretario all'Interno, Carlo De Stefano, ha ricordato così  Giovanni Palatucci, l'ultimo questore di Fiume, in occasione della cerimonia di premiazione dell'VIII e IX edizione del 'Premio Palatucci' che si è tenuta  alla Scuola Superiore di Polizia, a Roma. ''I suoi valori -ha aggiunto- quelli della solidarietà e del coraggio nella difesa dei diritti e della dignità delle persone, sono i valori che devono contrassegnare tutti gli operatori di Polizia''

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