Di lamentele sulla inaccessibilità dell'archivio storico, sullo stato di abbandono in cui è tenuto, sul pericolo di vedere irrimediabilmente perduto tutta quella montagna di carte, sull'attività dei roditori e via dicendo, ne ho sentite tantissime da parte di amici e conoscenti specialmente in questi ultimi anni perché
trascorro lunghi periodi in paese.
Quest'anno desiderando fare una piccola ricerca per chiarirmi un quesito che mi assillava circa le realizzazioni della strada per Acerno e dell'acquedotto (attualmente dell'Ente di irrigazione) che la limita verso monte (cercavo gli atti di nascita delle due opere), ho seguito la normale prassi ed ho avuto accesso all'archivio.
L'archivio è conservato nel vecchio edificio scolastico di sorbo. Il primo impatto, per me che lo ricordavo come quando, bambino di cinque anni, fui ammesso a frequentare la prima elementare, è stato traumatico: certamente difetta la pulizia; d'altro canto è talmente poco frequentato che anche una ramazzata superficiale può sembrare di nessuna utilità. Ho avuto l'impressione di quando, ragazzotto, mi aggiravo per i vicoli di Napoli e ad ogni angolo, dietro ogni portone scoprivo una meraviglia che mi lasciava a bocca aperta. Infatti, man mano che seguendo la gentilissima responsabile (dottoressa Bruno) passavo nei corridoi per raggiungere l'aula dove erano catalogati i documenti di mio interesse, vedevo aule riempiti di scaffali enormi (alti fini al soffitto) addossati alle pareti e persino in mezzo alle aule, strapieni di plichi e perfettamente ordinati. Alzando gli occhi al soffitto ho visto pendere tante ragnatele e tanta infiltrazione di acqua. Dunque oltre alla pulizia e alla inevitabile derattizzazione, mi è parsa carente la manutenzione ordinaria.
Ho visto un tesoro inestimabile, nella brevissima consultazione ho letto cose straordinarie, nomi di personaggi che si sentivano nei racconti degli anziani, fatti, episodi ... un volo nel meraviglioso passato di un popolo che ha saputo fare cose mirabilissime. Un tesoro poco fruibile non è più un tesoro!
Mi son reso conto della necessità di conservarlo gelosamente, come mi son reso conto che allo stato è di assai difficile consultazione. Penso, però, che uno sforzo maggiore andrebbe fatto perché in quei documenti sta lo spirito e il sentimento popolare che ancora oggi si mostra per esempio con l'attaccamento alla campana del SS Salvatore.
Nell'epoca informatica che viviamo è facile immaginare che il loro trasferimento su supporto informatico potrebbe risolvere il problema sia dal punto di vista della fruibilità e sia dal punto di vista della conservazione fisica. E' ovvio che l'operazione potrebbe costare un centomila euro circa e che, in tempi di vacche magre, è difficile pensare di destinare risorse economiche a qualcosa che può assomigliare ad un lusso (ma lusso non è neanche un centesimo speso per la cultura) tantomeno in una regione come la nostra che è ormai propensa persino a tagliare l'assistenza ai malati; dunque quella spesa non potrà che essere a carico delle casse comunali e quindi dovrà essere ricostituita, magari attraverso una tariffa di consultazione, e deve pure essere contenuta al massimo.
Allo scopo sarebbe opportuno da una parte indire una manifestazione di interesse per contare realmente gli eventuali utenti (non vorrei che il numero fosse irrisorio) e dall'altra disporre della disponibilità volontaria di manodopera qualificata. Personalmente dichiaro sia il mio interesse alla consultazione onerosa che la mia disponibilità volontaria ad informatizzare l'archivio; mi metto in lista e aspetto gli altri.
Esporre quel tesoro e renderlo fruibile sarebbe opera saggia e meritoria; la parola passa ai montellesi di buona volontà.
Renato De Simone.
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