Un escavatore brucia nel cantiere
Questa notte ha preso fuoco un escavatore in cantiere. Non si conoscono ancora le cause dell'incendio. Mentre le polemiche intorno ai lavori continuano ad imperversare. Soprattutto fra i commercianti e i residenti di via Francesco Cassano costretti a gincane tortuose per non distruggere le auto. Un grande lavoro nel mantenere la calma, lo sta compiendo la polizia municipale guidata dal comandante Gerardo Iannella. In seguito all'indagine portata avanti proprio da Iannella, ora si sta valutando se chiudere il antiere. Tutto è iniziato con una signora che mercoledì scorso ha segnalato come la sua cantina fosse stata invasa dal
fango. Le analisi condotte dall'Arpac e dalla polizia municipale, hanno rilevato che lo sversamento di fanghi proveniva dal cantiere della ditta che sta lavorando al depuratore.
La terra miscelata ad acqua ha otturato l'impianto di sollevamento di Viale San Francesco e una condotta del sistema fognario, causando poi sversamenti e problemi ai terreni agricoli attigui.
La ditta ieri ha terminato i lavori sulla condotta. Il rup, dopo essersi dimesso, non è stato ancora sostituito. Mentre il primo cittadino di Montella chiede chiarimenti in tempi brevi. Intorno a quei lavori costati dieci milioni di euro, aleggia ancora lo spettro della tragedia di Raffaele Musto, schiacciato da una frana mentre lavorava in cantiere. Un tragico episodio per il quale la Procura della Repubblica ha disposto le indagini, emettendo cinque avvisi di garanzia per omicidio colposo.
Ora, dopo l'incendio dell'escavatore, la tensione in paese è alle stelle.
DA OTTOPAGINE
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