Situazione della secca/morte del Fiume calore al 21 e 22 agosto 2017 / salvataggio di trote fario
Qualcuno parlava di Aria,Terra, Acqua e Fuoco... Qui non ci facciamo mancare niente: FUOCO nei boschi e fumo nell' ARIA, mancanza di ACQUA e inquinamento della stessa che porta colibatteri nella TERRA e nelle sue falde acquifere. Come abbiamo già visto per la CASCATA della LAVANDAIA ai primi di luglio, ORA, 21 agosto17, a monte della CASCATA della MADONNELLA, ormai INATTIVA da tre giorni, la SECCArisale il FiumeCALORE Irpino e a tratti si osserva deflusso subaereo e deflusso in falda dove le alluvioni ciottolose risultano rialzate oltre l'attualeLivelloFluviale di
scorrimento.
Nelle pozze le TROTE FARIO, i GAMBERETTI di Fiume e la VITA dell'interoECOSISTEMA aspettano la imminente FINE. L' ECOSISTEMA per ricostituirsi, con la migrazione da monte a valle delle varie specie, avrà bisogno di 5-10anni. Attualmente, per eccesso di CAPTAZIONI, il TRATTO terminale del RAJO dellaSCORZELLA è già SECCO dal Ponte del FASCIO fino alla cosìddetta JONTA, confluenza col RAJO dell' ACCELLICA ancora attivo fino a 100-200m dalla CASCATA della MADONNELLA, con rivolo che entra nell' "URIO" (da me impropriamente definito del Salvatore che è più a valle) ben visibile nel filmato.
Il CAPUT FLUMINIS , ormai da giugno, è a BARUSO della PIANA di MONTELLA, dove un DEPURATORE inattivo SVERSA LIQUAMI di FOGNA direttamente nel CALORE e nelle acque di FALDA in subalvea e in profondità. A Valle, verso CASSANO, tutto inquinato ed in EUTROFIZZAZIONE inguardabile e da attraversare con MASCHERA antigas : Puzza insopportabile a partire dal famoso PONTE della LAVANDAIA recente e rotabile, dove hanno fatto lavori di raccordo delle TUBAZIONI del NUOVO DEPURATORE di STRATOLA che attende la MESSA in FUNZIONE. Senza un intervento straordinario per SOMMA URGENZA potranno esserci anche tempi lunghi che Il sistema fluviale subaereo e profondo, con falde acquifere, non si può permettere. SITUAZIONE da STATO di CALAMITA' IDRICA, SORGENTIZIA e IGIENICO SANITARIA non proclamata, anche se l'insieme è stato accertato e reso pubblico già a fine giugno 2017 e con tutte le preannunciate modalità evolutive. SITUAZIONE INQUIETANTE...!!? Il mitico FIUME CALORE Irpino (( Ormai TORRENTE temporaneo in Alta VALLE - a proposito: sull'ultimo numero de "Il MONTE" Carlo CIOCIOLA ha voluto un mio articolo sul FIUMEche diventaTORRENTE)) NASCE A BARUSO di MONTELLA e CERRETE di BAGNOLI Irpino alimentato da due depuratori niente o poco funzionanti. In parole povere è alimentato dai liquami dei montellesi e dei bagnolesi e non solo , visti i tanti turisti del momento vacanziero. Questo nel "SANTUARIO n.1 dell'ACQUA d'ITALIA" (secondo EnzoBOSCHI via Twitter, MAI e poi MAI) nemmeno nell'immaginario più cupo, sarebbe stato ipotizzato o ipotizzabile, ma la realtà, troppo spesso, supera la fantasia. In Italia, purtroppo, ne abbiamo viste di tanti colori, a prescindere da mafie e camorre. Qui, a MONTELLA/Cassano, originano L'AQPugliese e l'Acquedotto ALTO CALORE che dissetano, e non solo, circa 6-7 milioni di abitanti meridionali ed in particolare, con la sommatoria delle acque di Caposele, gli abitanti dell'arida PUGLIA. Da quanto detto si capisce che QUESTO TERRITORIO dell'AltaValle del CALORE ( Montella, Cassano e Bagnoli ) non può essere lasciato solo a salvaguardare la sempre più preziosa risorsa ACQUA/falde acquifere (Specialmente ora al tempo del SURRISCALDAMENTO GLOBALE e delle crisi idriche/idrogeologiche di fiumi,falde acquifere e sorgenti connesse). Aiuti di STATO e interREGIONALI devono per forza maggiore essere orientati e mirati alla GESTIONE del TERRITORIO con infrastrutture, opere di regimazione idraulica d'ingegneria naturalistica, briglie comprese: tutte opere tese al RIMPINGUAMENTO. Urgono: invaso dell'ACERA/Macèra, piccoli invasi di ritenuta e piccoli invasi a perdere per lo più in area montana, pozzi rovesci orientati e ben mirati, Vasche e/o Vasconi (con scarsissimo o per niente uso di cemento armato) connessi ad abbeveratoi per gli armenti. Il tutto nella logica di mantenere a monte più acqua possibile in momenti di PIENA (che andrebbe a MARE ) e anche di MORBIDA di TORRENTI e FIUMI che come il Calore ha già alcune opere di derivazione che potrebbero da subito adibite a tali scopi di RIMPINUAMENTO di falde acquifere conosciute e studiate nella loro giacitura ed evoluzione nel tempo e nello spazio sotterraneo. Senza lasciare perdere perfino la possibilità di rendere irrigui i pascoli montani e dove possibile anche alcuni castagneti al bisogno. Tutto in coniugazione con opere e agìti di prevenzione e salvaguardia da fonti di inquinamento potenziali, sia in aree eminentemente carsiche, che in aree fratturate e/o alluvionali.
Stamane, 22 agosto, le trote, nella pozza residuale del filmato di ieri, erano assenti: sono state colazione per cinghiali, aironi e altri animali. Alla base della CASCATA della MADONNELLA , invece, nell'acqua residuale, ancora alimentata dalle perdite della falda acquifera di subalvea nel riempimento ciottoloso a monte della cascata, almeno 200
TROTE FARIO sono scappate nelle tane non appena ci hanno visto arrivare dall'alto della gradonatura/rapida. Un centinaio sono state salvate stamane e, dalla base del Monte Salvatore, velocemente sono state trasportate al Varo della SPINA nell'acqua limpida e ossigenata proveniente dal RAJO dell' ACCELLICA/ValloneCUPO. Dopo qualche momento di assuefazione e recupero di energie hanno cominciato lentamente a nuotare controcorrente nel Nuovo Habitat. Il solito Gégè MARANO ha fatto il lavoro più gravoso assieme ad altri volontari per la salvezza delle TROTE e dei GAMBERI di Fiume da qualche decennio immessi nel CALORE. Precedentemente si trovavano perlopiù nel LACINOLO proveniente da Vadda d'ACERA, e da Mezzane, attraverso il Vallone dell'ANNUNZIATA che ospita il famoso Pozzo dei PRETI/Forra, in prossimità delle PARITE, sede di primo insediamento dei montellesi migranti dal beneventano sannitico. Nel pomeriggio cercheremo di salvare altre vite proprio nel mentre il fuoco continua a interessare i versanti del Mini Massiccio circoscritto dalla strada per Acerno-Pitinite-MezzaneW-Macèra-Parite-Castagne dei Preti-Trucini-CastellaPiana, con il solo Salvatore, per ora, ancora intatto assieme alle Castagne dei Preti soggetti alla sola siccità che ha indotto i cerri in difesa e in secca prematura delle foglie.
Angelo CAPONE
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