Montella: "noi giovani senza sede e senza voce" Pubblicato dal Quotidiano del sud
I disagi, i problemi,le attese dei ragazzi del forum - Il Forum dei giovani esprime i disagi e le difficoltà di una fascia importante della popolazione, spesso sottovalutata e inascoltata dalle amministrazioni comunali. «Questa amministrazione» racconta Carmine Dello Buono, vice coordinatore del Forum, «ci ha riservato una consigliera con delega alle politiche giovanili che lavora nel Gal ed ha buona dimestichezza con fondi e finanziamenti. È proprio grazie al comune, infatti, che siamo rientrati nel distretto numero 6, composto da 16 comuni di cui Lioni capofila, ma la sede rimane il nostro problema principale».
Era estate quando al Forum dei giovani di Montella è stato comunicato il cambio di sede con “destinazione da designare”. Siamo in inverno inoltrato e il Forum non solo è ancora peregrino, ma i suoi “bagagli”, pronti da traslocare, sono rimasti accantonati in un corridoio del centro sociale (ultima sede del forum), segnalati alla meno peggio da un nastro rosso e bianco che contribuisce a rendere l’area ancora meno dignitosa di quanto già non fosse in precedenza.
C’è da dire che da quando l’associazione è stata istradata sono state prese in esame diverse soluzioni: da palazzo Bruni Roccia fino ad un posto nella casa comunale. Ipotesi, quest’ultime, rimaste vaga promessa dell’amministrazione e penosa speranza per giovani.
«Speriamo che, tolti di mezzo i diversi contenziosi, ci possa essere affidato il posto promesso nella casa comunale. Non ci sarebbe luogo migliore di quello per garantire confronto e dialogo tra le diverse organizzazioni comunali» conclude il vice coordinatore.
«Più volte abbiamo incontrato il consigliere delegato ai giovani e al turismo avv. Angela Marano, l’unico delegato del Comune che ci incontra, che ci ha sempre rassicurato sulla sede, ma siamo a febbraio e la sede non è mai arrivata» racconta Alessandro membro ordinario del Forum, e incalza: «Ci sono molte associazioni “fantasma” che hanno uno spazio, mentre il nostro Forum, importante per il ruolo attivo che svolge nel paese tra eventi e progetti per i giovani, no. Senza sede tutto diventa più difficile e la collaborazione dell’amministrazione con il nostro Forum un rapporto di facciata.
Sicuramente i problemi di un comune sono tanti, ma pare che le difficoltà che riguardano i giovani passino sempre in secondo piano, mentre non dovrebbe affatto essere così».
«La mancanza del lavoro fa parte di questi» afferma un altro «i ragazzi non hanno un euro in tasca e vanno via. Il paese si svuota, l’economia stagna e la gente non esce e non si incontra sia perché non motivata da alcuna iniziativa, sia perché priva della compagnia per cui vale la pena uscire ed organizzare qualcosa: è un circolo vizioso.
L’ideale sarebbe di dare almeno un piccolo centro di aggregazione».
Oltre a lamentare la mancanza di un punto di ritrovo ludico-sportivo, i giovani reclamano anche un luogo che garantisca un’offerta culturale: «La biblioteca, sprovvista anche dei testi più noti, non è aggiornata né tantomeno fornita. L’ambiente è freddo e il luogo ostile: nessuno desidera passarci ore di studio. Oltre alla sala fatiscente, manca un punto ristoro (o un semplice distributore di acqua e caffè) e andare bagno significa mettersi la giacca ed uscire dall’edificio. I giorni di apertura al pubblico e i relativi orari, che non coincidono con quelli di riferimento sul sito ufficiale del comune, sono scomodi e disagevoli per qualsiasi studente che cerchi un punto di ritrovo stabile e sicuro per dedicarsi allo studio».
«Quello che vorremmo come associazione giovanile è una maggiore considerazione e una maggiore fiducia da parte dell’amministrazione, proprio perché rappresentiamo la fascia giovanile di questo territorio. Non aver mai ricevuto fondi né tanto meno essere stati considerati dalle amministrazioni nei loro bilanci o nei loro progetti è una questione di estrema superficialità. Ancora non si comprende che noi giovani siamo le energie e il futuro di questa terra» afferma ancora Alessandro, e aggiunge «abbiamo visto partire molti membri del nostro Forum in questi anni e tanti attualmente sono in partenza. Stanno letteralmente scappando e pare che a nessuno interessi realmente. Cercare di dare forza e supporto a questa fascia così debole della popolazione è fondamentale e non può che essere una scelta politica».
L’ultimo ragazzo, membro attivo del Forum, che ha lasciato questo paese con un volo di sola andata per Londra, raccontano i giovani, ha 21 anni.
Alla domanda su cosa l’amministrazione locale promette di fare per i giovani Carmine risponde:
«Abbiamo avuto dal Comune la promessa di corsi di formazione per determinate professioni. Ma credo che quello che serva ai giovani sia una maggiore consapevolezza del luogo che abitano e delle caratteristiche del territorio.
I settori su cui puntare sono il raccolto agroalimentare e il turismo esperienziale.
Ma se nessuno informa e mette a disposizione gli strumenti per formare questi giovani insieme alle giuste conoscenze, come si può mai pensare di trattenerli ed impiegarli come risorse per il territorio?»
Per Carmine radicare il turismo nel territorio significa disporre quest’ultimo all’accoglienza, per la quale non è possibile improvvisare, ma va fatta formazione «sulla flora, sulla fauna, sulle acque e soprattutto sul rispetto che, fino ad ora, non è mai stato prestato. Bisognerebbe analizzare e pensare alle potenzialità di tipo artistico, paesaggistico e agroalimentare senza dimenticare quelle religiose».
Roberta Bruno
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