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Le tre figlie di Adriano Di Giacomo ringraziano il reparto guidato dal direttore Storti

Di Giacomo 02Sta completando il suo percorso riabilitativo, riemerso dall'inferno del covid, dopo essere stato ricoverato in ospeale per 32 giorni positivo al virus, con tutti i sintomi più feroci della malattia, Adriano Di Giacomo. Oggi Adriano è ricoverato nella struttura riabilitativa Villa dei Pini per poter tornare presto a casa, dove lo aspettano le sue tre adorate figlie e sua moglie. Elvira, Giorgia e Michela hanno voluto ringraziare i sanitari del reparto di terapia intensiva con una lettera, in cui raccontano la lotta al covid e il miracolo del loro papà strappato alla morte dall'equipè guidata dal primario Angelo Storti.

"Carissimi Dottori, Infermieri, Operatori e Volontari ci piace chiamarvi angeli - raccontano le tre figlie di Adriano -, perchè siete stati i protagonisti del nostro miracolo. Abbiamo trascorso 32 giorni, tra cui 18 giorni di paure, ansie aspettando una vostra telefonata che puntualmente arrivava sempre.
Tutto ha avuto inizio il 7 maggio quando papà è stato ricoverato in medicina d'urgenza avendo bisogno d'ossigeno, dopo pochi giorni è iniziato il grande incubo "La fame d'aria" il gran dilemma di questa brutta malattia.

Di Giacomo 01
Il ricordo del peggioramento, la chiamata che il nostro caro papà poco prima che venisse intubato, e l'inizio della nostra battaglia contro il vurus. Noi a casa isolate e positive e il nostro papà nell'area covid del Moscati. È rimasto in coma farmacologico per oltre 16 giorni dove si è reso necessario un intervento di tracheotomia. Abbiamo vissuto giorni davvero difficili, di terrore ,paura nel sentir squillare il telefono,che ci ha segnato tutti, nel nostro intimo. Abbiamo pregato affinchè il Signore desse la forza a voi, cari dottori, di combattare insieme a noi, insieme al nostro papà.
Oggi vogliamo dirvi grazie innanzitutto per la cura e l'affetto "fraterno" che avete avuto per il nostro caro papà . Grazie per la pazienza, la gentilezza, la premura e la vicinanza che avete riservato anche per noi Ricordando quelle parole " la situazione è grave" oppure quando ci confortavate dicendo "sopravviverà", oggi sorridiamo e ringraziamo il Signore che tutto si sia risolto.
Il Signore ve ne renda merito e vi faccia prosperare in ogni cosa. Continuate la vostra missione con il cuore e la straordinaria professionalità che vi distingue".

Da OTTOPAGINE

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Giovedì, 26 Dicembre 2024