Il sud nell'attuale momento della politica liquida di Graziano Casalini
I politici, stanno tutti i giorni a discutere, anche banalmente degli infiniti problemi dell'Italia. In ordine d'importanza e di attualità: il lavoro, le tasse, la giustizia, la scuola, il dissesto idrogeologico, l'immigrazione, il debito pubblico, le infrastrutture principali che cadono a pezzi, la delocalizzazione industriale, per arrivare fino all'acquisto o alla fusione delle più grandi aziende italiane, forse con il fine di eliminare una concorrenza scomoda sul mercato mondiale (vedi il caso ILVA). In tutto questo il sud Italia è quasi sempre fuori dall'attenzione di una classe politica impegnata giornalmente in campagne elettorali per mantenere ed eventualmente aumentare consensi, puntando alle problematiche che interessano maggiormente la pancia e gli interessi immediati dei cittadini, senza un minimo di seria programmazione a lungo termine di cui tutti potremmo beneficiare. Non si va più a votare con in mente un serio ideale, si cambia ogni volta schieramento, o si disertano le urne a secondo di come ci hanno educato, cioè a pensare solo e subito esclusivamente, al nostro tornaconto personale. Così non si andrà mai da nessuna parte, tutto e subito, in una situazione alquanto disastrata come quella del nostro paese, non va bene. Ci vorrà del tempo per riportare nei limiti accettabili la questione economica, congiuntura internazionale permettendo, e non serve affidarsi ogni volta a chi promette mare e monti, eppure, questo lo sappiamo tutti, ciò nonostante continuiamo a illuderci. In pochi anni, abbiamo messo in mano il paese a politici molto bravi, si, ma a mantenere i loro ben remunerati seggi. Dalla fine degli anni della DC, che ha governato l'Italia per molto tempo, si sono susseguiti e finiti brevemente governi guidati da partiti e uomini politici che avevano toccato e anche superato percentuali storiche di consensi, anche e sempre per quel maledetto "tutto e subito", uno dopo l'altro sono caduti dopo pochissimo tempo, quando sarebbero servite legislature più omogenee, non conflittuali e di lunga durata. Il più delle volte, quando una maggioranza va a governare, si da molto da fare, a modificare o addirittura cancellare le leggi approvate dal governo precedente a maggioranza diversa. Il numero eccessivo di governi che si sono susseguiti dagli anni 50 in poi, hanno contribuito per mille e più ragione ad accumulare un debito pubblico enorme, fra i più grandi del mondo. Tutti i governi recenti, hanno le mani legate sui problemi economici, e per non scontentare le varie lobby e le varie categorie di popolazione, continuano a fare leggi di stabilità con coperture fittizie contribuendo ad aumentare le percentuali del debito a suon di miliardi di euro. In queste condizioni, il futuro adesso poco considerato nelle decisioni, non potrà che essere il peggiore che si possa immaginare. Intanto, l'Italia senza l'unione politico-monetaria dell'Europa come grande potenza economica, tecnologica, industriale e agricola, non potrà primeggiare ma neppure competere con le grandi del mondo. La parte del paese che è rimasta più indietro, nonostante gli aiuti europei, è il nostro sud, molto spesso usato dai partiti politici come un vero e proprio serbatoio di voti. La, dove serpeggia la rassegnazione e l'abbandono, si propongono dei miseri contributi assistenzialistici, invece di investire nelle risorse umane, nelle tipicità agroalimentari e nelle bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio. E per finire vorrei dire qualcosa su alcuni punti che danneggiano l'economia più di quanto si possa immaginare. La corruzione molto diffusa, in particolare nella costruzione delle opere pubbliche, il fisco, definito come un nemico da parte della maggioranza degli imprenditori, i commerci della droga, una piaga, oggi prevalentemente in mano alle diverse mafie. Se i nostri governanti invece di lavorare quasi esclusivamente per mantenere le loro più che ottime posizioni rispetto alla massa dei cittadini, avessero una visuale più ampia sul futuro del paese forse le cose andrebbero da subito meglio. E aggiungo che avere trascurato il sud, per me, è stato uno dei più gravi errori in cui le classi politiche sono incorse. Un paese a due velocità, dove una parte è fra le più avanzate d'Europa, e l'altra è fra le più arretrate, non potrà che andare sempre male. Allora fino a che la politica non prenderà seriamente atto di tutti questi problemi, non usciremo mai dall'attuale poco piacevole situazione. Negli ultimi giorni, da una popolazione composta da molti anziani, stanno uscendo in tante piazze migliaia e migliaia di giovani, senza simboli politici a manifestare per un modo diverso e più etico di governare, e a favore di una politica rivolta alla salvaguardia dell'ambiente, per evitare gravissime situazioni causate dall'inquinamento e dai cambiamenti climatici. Sono loro quelli a cui sta a cuore il futuro, il partiti e i governi, non potranno e non dovranno non tenerne conto.
Graziano Casalini
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