Il dialetto irpino montellese di Graziano Casalini
Ogni nazione ha la sua lingua, ogni regione ha il suo dialetto, tutte le città e tutti i paesi hanno i loro dialetti. Le lingue e i dialetti sono il principio fondante di una comunità che possa definirsi davvero tale. Anticamente la lontananza e gli sporadici contatti fra gli insediamenti umani, hanno dato origine a modi e mezzi di esprimersi e di comunicare completamente diversi da continente a continente e all'interno di questi sempre più in basso fino ad arrivare alle piccole comunità paesane e rionali. La geomorfologia del nostro paese, l'Italia, ha favorito, molti anni fà, il nascere e lo svilupparsi dei dialetti, a volte vere e proprie lingue che le popolazioni locali hanno usato e usano anche oggi in
alcune zone dove le comunità sono rimaste integre, nonostante l'unità del paese. In questo modo i dialetti hanno un po' ritardato lo sviluppo della unica lingua comune, l'italiano. Poi il progresso, con la scuola, la stampa, la radio, la televisione, ed oggi il computer, ha dato man mano, la possibilità a tutti gli italiani di imparare a esprimersi correttamente nella stessa maniera, perché era necessario riuscire a comprendersi nonostante le diversità, su tutto il territorio nazionale, da Bolzano a Palermo. Non sto qui a ripetere come è nata la nostra lingua italiana, ma, voglio soffermarmi sul dialetto Irpino Montellese, derivante in molto dal più importante dialetto napoletano. Il dialetto tipico locale del paese di Montella, si sarà probabilmente sviluppato man mano che le popolazioni della zona si sono insediate nei pressi dell'attuale Complesso del Monte, e col passare degli anni più in basso verso il centro paesano dov'è ora la chiesa madre di S. Maria del Piano. Come appendice del dialetto napoletano, quello irpino montellese, usato dalla maggioranza dei paesani di una certa età, è unico e veramente particolare. Bello e divertente, in molti modi di dire e di esprimersi, quasi a divenire comico, come il napoletano di Massimo Troisi. Nel dialetto montellese ritroviamo moltissimi proverbi legati alle tradizioni e a tutte le problematiche umane che una piccola comunità, rimasta, molto probabilmente isolata nei secoli passati ha saputo sviluppare. Molti intellettuali montellesi e non, hanno scritto poesie e narrato storie divertentissime anche di personaggi realmente vissuti in passato, nei tanti rioni paesani, usando sempre e esclusivamente il dialetto. La rivista Il Monte, in alcuni numeri del 2004 - 2005 dedicava ampio spazio alla narrativa, alla poesia, ai proverbi, alle tradizioni, e addirittura a un vocabolario del dialetto montellese. Sui proverbi in dialetto montellese, venne riportata la tesi di luarea della ricercatrice Maria Cincotti, conseguita in Geografia Linguistica all'Università di Torino, la rivista li pubblica in diversi capitoli suddivisi per le numerose problematiche fisiche, del pensiero e delle azioni umane. A distanza di diversi anni, con i cambiamenti imposti dal progresso, a me sembra che il dialetto non sia più usato come una volta e che lentamente vada scomparendo. Se questo succedesse, con il dialetto si perderebbero anche le radici, le storie di lavoro e di vita sociale, che contraddistinguono la piccola, ma importante comunità montellese. Sta alle società culturali paesane, e a chi sta a cuore l'orgomento, il compito di prendere iniziative - come quella di anni fà della rivista IL Monte - anche con recite, spettacoli teatrali, pubblicazioni cartacee e sui social, coinvolgendo, anche, a livello didattico, le nuove generazioni, allo scopo di mantenere sempre vivo il modo di esprimersi e di comunicare in Irpino - montellese, un patrimonio culturale locale che non dovrebbe essere perduto. Auguri e Buon Anno ai visitatori e alla Redazione Montella.eu
Graziano Casalini
When you subscribe to the blog, we will send you an e-mail when there are new updates on the site so you wouldn't miss them.
Commenti