Il bacino acquifero di Montella un patrimonio da preservare di Graziano Casalini
Il bacino acquifero di Montella un patrimonio da preservare - Montella ha avuto la fortuna di avere sul proprio territorio uno dei bacini acquiferi più grandi e importanti d'Italia con sorgenti montane di acque purissime sufficienti ad alimentare l'approvvigionamento idrico di molti comuni irpini, fino ad integrare anche gli acquedotti di grandi città e dell'acquedotto Pugliese. Ad oggi per numerose ragioni, la situazione locale e nazionale della gestione della risorsa acqua, che per un referendum doveva diventare pubblica, lascia a desiderare. Dove è in mano pubblica a carattere consortile, come nel caso della Società Alto Calore abbiamo serie difficoltà economiche e gestionali dovute a mio avviso principalmente dal dover mantenere perfettamente funzionanti i siti di captazione, gli impianti di potabilizzazione, le vecchie ed obsolete reti distributive, la purificazione delle acque bianche e nere reflue.
Quando anche una delle suddette cose non rispondono ai requisiti ottimali per cui sono state progettate, si cade in incresciosi disservizi, con soventi, prolungate interruzioni della distribuzione e cosa ancor più grave, quando la mancata depurazione inquina o rischia di inquinare la falda e il grande fiume sotterraneo alimentato dalle numerosi inghiottitoi carsici esistenti nella zona. Le società pubbliche per l'acqua, a mio avviso hanno un difetto gestionale dovuto all'interferenza dei partiti politici, che cercano ognuno di nominare dirigenti di loro gradimento, spesso risultati non all'altezza dei compiti ad alto livello richiesti. In alcuni casi per ovviare a questo problema e a problemi economici dovuti ai grandi investimenti necessari, si sono costituite società miste pubbliche-private.
In altri casi si è disatteso il risultato del referendum, affidando ad alcune S.p.A. tutti i problemi gestionali dell'intero pacchetto acqua e anche di altri settori, quali la raccolta dei rifiuti, le reti di distribuzione del gas etc. Di conseguenza è logico che gli investitori privati, mettendo a disposizione i loro capitali, esigano dei lauti ritorni in interessi che nessuno potrà controllare. Gli scopi della gestione pubblica dovrebbero essere quelli di garantire degli ottimi servizi, con utili contenuti sufficienti a reperire le risorse necessarie, alla costruzione di nuovi impianti, al mantenimento, la manutenzione e la conduzione di tutto l'esistente. A mio avviso la situazione economica è il fattore più importante e oltretutto riguarda principalmente le tariffe da applicare agli utenti, che il sistema pubblico dovrebbe mantenere su livelli accettabili ed è per questo che i cittadini al referendum del 2011 preferirono il pubblico al privato. Alcune delle nostre amministrazioni, cercano di costituire delle società miste con prevalenza di capitali pubblici, sperando così di poter migliorare servizi e tariffe, non sappiamo se questa sarà una buona soluzione, sappiamo però che per dei comparti così complessi oltre ai capitali, servono bravissimi e onesti manager dirigenziali, staff tecnici di alto livello e strutture all'avanguardia. Parlando ora della situazione dell'approvvigionamento idrico e della depurazione delle acque reflue a Montella, l'attuale Amministrazione Comunale, con a capo il Sindaco Rino Rizieri Buonopane, che ricopre la carica di Presidente della Provincia di Avellino, dovrebbe, quale doppio azionista della Società Alto Calore, far sentire in seno alla stessa e con più determinazione quelle che sono le rimostranze dei cittadini montellesi, riguardo ai sempre più frequenti disservizi in merito.
Bisogna dare atto che l'Amministrazione si sta impegnando attualmente nel rifacimento della vecchia rete fognaria, che infine dovrebbe separare le acque bianche da quelle nere, cosa inesistente fino ad oggi. Tutto questo grande lavoro, però prevede a valle un impianto di depurazione moderno e soprattutto ben funzionante. So che la depurazione delle acque a Montella, come nei comuni limitrofi è carente. E allora perché, per evitare il danneggiamento e l'inquinamento irreparabile delle importantissime falde e sorgenti non si pensa ad un grande nuovo depuratore consortile che possa servire alcuni comuni del comprensorio Alto Irpino. Nella mia zona in Toscana è stata realizzato un impianto del genere, e numerose centrali atte a ottenere la potabilità delle acque in prevalenza provenienti esclusivamente dai pozzi artesiani perforati in zone particolari quasi sempre vicine alle rive del fiume Arno, nei pressi di alcune valli percorse da piccoli torrenti o in prossimità di alcuni invasi artificiali creati nel dopoguerra per l'escavazione di sabbie e ghiaie impiegate per la risistemazione del patrimonio edilizio. Le vostre acque sono pure alle sorgenti e non avrebbero bisogno di potabilizzazioni, salvo che per l'immissione di cloro per evitare inquinamenti batterici dovuti ad un sistema di condutture vecchie e obsolete.
Montella, trovandosi al centro di questo importante bacino acquifero, non dovrebbe essere penalizzata per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico, con continue interruzioni di fornitura e anzi gli utenti paesani, penso avrebbero diritto a delle tariffe agevolate. Mi scuso nuovamente per la mia intromissione nelle problematiche montellesi, questa volta la cosa mi interessava più di altre volte, perché dopo lunghissime ricerche all'Archivio Storico Comunale di Empoli, ASCE, sto preparando sull'argomento una pubblicazione sulla storia di duecento anni dell'acquedotto comunale del mio paese: Empoli, vi allego le foto di alcuni importanti impianti.
Un cordialissimo saluto ai visitatori del sito e alla redazione di Montella.eu
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