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“Faccendieri in Comune”, archiviazione per Brandi - dal Quotidiano del Sud del 9 aprile 2016

MONTELLA Niente processo dopo la querela di Capone e dei consiglieri di maggioranza . Michele Brandi non calunniò il sindaco Ferruccio Capone e gli altri componenti della maggioranza di Montella. E’ la conclusione a cui è giunta la Procura di Cosenza, che a novembre aveva chiesto al Gip del Tribunale calabrese Francesco Luigi Branda l’archiviazione della querela sporta dagli amministratori della cittadina altirpina proprio su quanto era stato scritto nella comunicazione dell’ex componente di

maggioranza in occasione del consiglio comunale del 31 luglio 2015 e successivamente riportata dal nostro quotidiano del 3 agosto successivo. In due pagine di motivazioni, il magistrato del Tribunale di Cosenza ha accolto la richiesta della Procura, a cui si è aggiunta una articolata memoria difensiva presentata dal legale di Michele Brandi, l’avvocato Irma Mazzei del foro di Roma. Sotto accusa nell’ambito della querela sporta dal sindaco e dagli amministratori montellesi, in particolare una frase, quella in cui si fa riferimento a «faccendieri» che avrebbero ormai ingerito su ogni decisione da parte dell’amministrazione comunale. Motivo per cui era venuto meno il patto elettorale con il gruppo di Montellalibera. Proprio nella memoria difensiva era stato sottolineato da parte dell’avvocato Mazzei che il consigliere comunale «stesse semplicemente denunciando un modus operandi allo stesso sgradito, consegna una certezza – e non un dubbio – in ordine al fatto che le considerazioni oggetto della querela a tutti possano essere imputate fuorché ai querelanti, ad oggi sicuramente non esterni all’amministrazione». Scrive il Gip Branda:

« Si ritiene che la critica mossa dal Brandi, certamente collocata nel quadro del dibattito politico, rientri nella sfera di operatività della scriminante, essendo diretta ad evidenziare che i programmi concordati al momento della presentazione della lista avevano subito variazioni. In effetti, non è solo il Brandi a contestare questo cambio di indirizzo, ma anche il consigliere Palmieri, il quale nella stessa seduta consiliare ha evidenziato che alcuni elementi di spicco della lista vincitrice – dopo le elezioni – erano stati estromessi dallo staff che doveva accompagnare il sindaco in questa legislatura». In conclusione, per il Gip si tratta di una critica politica sicuramente dai toni aspri, ma pur sempre «una critica politica sicuramente consentita». Lo stesso Brandi ha commentato con soddisfazione l’esito del procedimento che si è concluso davanti ai magistrati calabresi e annuncia anche una nuova attività, quella volta a chiarire come mai i querelanti fossero rappresentati dall’ufficio legale del Comune di Montella. «Sono soddisfatto per l’epilogo di questo procedimento, che dimostra non solo l’infondatezza delle accuse nei miei confronti, sia nella querela che nell’opposizione all’archiviazione del Gip, atti dai quali traspare l’animosità del sindaco e degli assessori nei miei confronti».

>>>vedi Quotidiano del Sud del 9 aprile 2016

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