Questo libro è il sunto della bibliografia, dei documenti e delle testimonianze che, come appassionato di storia locale, ho raccolto in diversi anni. Il libro si prefigge di risvegliare l’interesse per la storia di Montella, portando poi il lettore ad approfondire gli argomenti che più l’hanno incuriosito. Per la mia generazione non era difficile incontrare Antonio Ciociola che ci raccontava di leggende medioevali o Carmine Palatucci con cui si discuteva delle origini celtiche degli irpini o i tanti reduci di guerra che ormai anziani erano abili oratori delle loro avventure, al fresco della “teglia”. E per questo era più facile appassionarsi alla storia e alle leggende locali e sentirsi più legati alla nostra terra. Montella ha vissuto in modo diretto gli avvenimenti principali della storia del meridione d’Italia, qui
i romani costruirono un grande centro amministrativo, i longobardi e i normanni ne fecero un centro difensivo, i Francesi e gli spagnoli ne hanno condizionato persino il dialetto. Ma a dare alla storia di Montella fascino e mistero contribuiscono le mitiche tribù irpine, le tradizioni di origini celtiche in uso ancora oggi e certamente il più recente fenomeno del brigantaggio di cui si tramandano le gesta in un misto di realtà e leggenda. Ed infatti in questo libro sono riportate assieme le storie e le leggende locali, condividendo appieno l’insegnamento di Don Ferdinando Palatucci:
“La leggenda è poesia di un popolo, che sente con passione i suoi ideali e ne manifesta l’intensità della vita e dello spirito. L’anima di un popolo si esprime nelle sue leggende più e meglio che nella sua storia”.
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