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Capuozzo

 2011-01-28_08-17-39Dalla storia di un eroe il recupero della coscienza civica
Il volume di Picariello gode di una prefazione firmata da Toni Capuozzo, figlio del brigadiere citato nelll'opera

Sant'Angelo dei Lombardi- La memoria  un metodo. è quanto ha affermato Angelo Picariello nel prodromo della presentazione del suo libro Capuozzo accontenta questo ragazzo. La vita di Giovanni Palatucci, presso l'auditorium dell'istituto comprensivo V. Criscuoli di Sant'Angelo.
 
Nel giorno della memoria, il presidio del libro dell'Alta Irpinia di concerto con la scuola hanno promosso un interessante panegirico sulla vita di Giovanni Palatucci, giudicatogiusto fra le nazioni. 
A raccontare la grandezza dell'eroe irpino, un giornalista originario di Avellino, che come lui stesso afferma soffre di irpinitudine, ed  una delle più¹ prestigiose firme de L'avvenire”. La prefazione del libro gode della firma di un altro giornalista campano, Toni Capuozzo, figlio del brigadiere menzionato nel libro di Picariello. 
Celebriamo la giornata della memoria e anche i 150 anni dell’unità d’Italia, anche se questo è un momento difficile per il nostro Paese” afferma la dirigente scolastica Rosanna Repole. “Recuperare la memoria serve ai ragazzi per acquisire coscienza civica e sociale”. Nelle parole dell’autore, non solo il valore e le gesta eroiche di un personaggio come Palatucci, ma soprattutto l’influenza e la cultura irpina che ha dettato le sue azioni. 
“Palatucci ha portato con sé le sue radici irpine: al convento di san Francesco a Folloni di Montella ci sono le tombe dei suoi parenti. Sua nonna aveva donato ben tre figli alla causa francescana, e lui ha tentato di salvare tantissimi ebrei sulla scia degli insegnamenti del messaggio francescano. Si può fare del bene per spirito missionario, ma anche per indignazione. Trovarsi di fronte a una grave ingiustizia può scatenare due comportamenti: voltarsi dall’altra parte oppure reagire. Palatucci era una persona semplice, che ha seguito semplicemente l’istinto”. 
Il titolo del libro racchiude il racconto dell’ultimo capitolo, e pone l’accento proprio sulla testimonianza che l’eroe irpino ha lasciato. “Nell’ultimo capitolo che descrive la partenza per Dachau in un vagone piombato, il Brigadiere Capuozzo è chiamato ad assolvere all’ultimo desiderio di Palatucci, quello di avvisare una madre che il proprio figlio sta per essere deportato. Il commissario di polizia ormai esautorato,continua a fare il suo dovere. Lui è andato oltre il comandamento evangelico: ha amato il prossimo suo più di se stesso. Non ha lasciato memoriali, ma a parlare di lui sono le testimonianze dei sopravvissuti. Fu arrestato e portato nel campo di concentramento di Dachau, e morì a soli 36 anni, a pochi giorni dalla liberazione. Oggi celebrare il giorno della memoria vuol dire ammettere che i fatti sono successi, e serve a individuare i pericoli qualora ci fossero focolai di violenza. Il germe della violenza si genera per motivi diversi, ma è sempre necessario porre un freno a monte, prima che diventi moda o regime. Quello che è accaduto può sempre tornare”.
Elisa Forte

 

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