E' molto più facile conoscere la storia passata delle campane del SS. Salvatore, che ottenere le dovute informazioni sui fatti recenti; difatti, un ricorrente "chiacchiericcio" ha destato un serio e diffuso allarme nel paese, senza che chi di dovere chiarisse una volta per tutte che cosa si è combinato da qualche
anno a questa parte alla storica campana del Santuario. Ancora una volta questioni che riguardano tutti i cittadini, vengono gestite da un cerchia ristretta che, sotto il titolo formale di "Consiglio di Amministrazione del Santuario del SS. Salvatore" si arroga il potere di fare e disfare con una mentalità padronale. L'arroganza, in questo caso, si associa all'irresponsabilità se, come è stato affermato, i danni provocati alla campana sono gravi, irreversibili e, in ogni caso, comportano spese già fatte e da farsi, nel silenzio più assoluto di tutti gli amministratori, a cominciare dal signor Rettore.
Domenica 20, in orario pomeridiano si è risentito il suono della campana ... non era quello di una volta, e il silenzio sul "fatto e il da farsi" si protrae senza ragione. Ma non tace la storia, quella che ci è stata tramandata dagli amministratori del passato: leggano "lor signori" e traggano i dovuti insegnamenti.
Si era nel 1783 e l'amministratore del tempo, il signor Nicola Verzella si rivolse ai Marinelli di Agnone che, sul Santuario, fusero due campane: una grande di quintali 17,82 ed una piccola di poco superiore a 7 quintali. La campana grande ora è sulla torre della Chiesa di Santa Maria del Piano, dove fu portata nel 1799, al tempo della Repubblica Partenopea, per timore che potesse essere requisita dai Francesi per scopi militari!
Nel 1845 la campana piccola si ruppe e l'amministratore del tempo Gioacchino Natellis si rivolse a Feliciano Tarantino di sant'Angelo dei Lombardi che il 18 luglio 1848, aggiungendo altro metallo a quello della piccola, fuse una campana di 22 cantaia, pari a quintali 19,60. Il 21 luglio 1849, alle ore venti la nuova campana fece sentire la sua voce... ma purtroppo avendo adottato un martello non proporzionato al peso della campana la stessa si lesionò.
Fu necessario rivolgersi ad Ercole e Alessandro Marinelli di Agnone che nello stesso anno fusero la campana che fu benedetta il 9 ottobre 1849 ed è quella che tuttora si trova sulla torre campanaria, manomessa da alcuni irresponsabili! Tralasciamo le iscrizioni su di essa riportate; sono state trascritte più volte e ricordiamo a chi ha corta memoria che quella campana ha una sua storia fatta di ricordi, di racconti, di miracoli tramandati di generazioni in generazioni, sono il patrimonio indisponibile di una comunità di cristiani che ne rivendicano la conservazione nel tempo. Naturalmente, ciò è patrimonio di chi è nato e vissuto ai piedi di quella montagna e con il latte materno ne ha assimilato il canto solenne e vuole che quei rintocchi scuotano la valle, varchino i monti, giungano nei paesi lontani, parlino dell'amore dei Montellesi per il Salvatore.
Nella sua storia centenaria il Santuario ha avuto amministratori straordinari per attaccamento, impegno e dedizione come si può rilevare dalle note che seguono relative alle spese per la campana grande fusa sul Santuario nel 1783!
Esito per la campana grande
A Fortunato di Nenna per essere andato in Agnone a chiamare i campanari carlini 34. Per cantara 6 di stagno comprato in Salerno dal M.co Giuseppe Cianciullo a ducati 45 il cantaro, come dalla ricevuta del mercante Michele Martone ducati 270. Spesa fatta dal medesimo per cibari e cavalcatore, a campanari carlini 28 e grana 6 e mezzo. Pagato al M.co Arcangilo Lega di Atripalda per cantara 18 e rotoli 70 di rame, ducati 872, inclusovi ducati 12 per liquefare detta rame sotto bagno, come dalla poliza, dico ducati 872 e grana 20. Per cantara 2 e rotoli 2 di metallo pagato al medesimo, ducati 96 e grana 96, come dalla poliza. Palo di ferro cantara uno e rotoli sei a grana 19 il rotolo, ducati 20 e grana 14. Ferro per le grappe, ed altro bisognevole per ferrare la campana rotoli 84 a grana 14 il rotolo, come dalla ricevuta, ducati 11 e grana 76. Ferro per fare il martello, o sia il battaglio rotoli 72 a grana 19 il rotolo, ducati 13 e grana 68. Ferro filato comprato da Pietro Canterino delli Cesinali per fare la camicia alla forma della campana rotoli 30 ducati 13 e grana 20. A Pasquale Ficociello per due zappe per la calce, altra zappa, con altri ferri occorsi nella cappella carlini 30. A M.o Antonio Iantosca per 4 rotoli di ferro usato carlini 6. A Stefano Granese per rotoli 6 di ferro per l'anello della campana grana 84. Ferro a verzellette per la camicia della campana rotoli 13 carlini 26. Ferro per il manico rotoli 6 carlini 9. Basonetto di ferro rotoli tre carlini 4. A Michele Carfagno Cappasanta per il trasporto dello stagno comprato in Salerno carlini 15. A Pasquale Carfagno e Rosario Mandiello per trasporto anche dello stagno da Salerno carlini 37. A M.o Angilo Saggese per 4 giornate a fare il fosso ove si fondò la campana carlini 12. A Pasquale Fiorillo per cantara 15 di carboni ducati 5 e grana 25. Vino (Lino?) servito per detta campana carlini 7. Pafato a Felice Pizza Giullino per spese cibarie e letti per li campanari nel tempo stiedero nella sua osteria carlini 30 e grana 6. Porto di 2 some di rame d'Atripalda carlini 12. Spese a 10 somari ed uomini che andarono a prendere il metallo in Atripalda carlini 5. Regalo fatto al ramaio grana 35. Per cavalcatore, una per me e l'altra per il campanaro per andare in Atripalda carlini 14 e grana 6. Per altro viaggio fatto da me con cavalcatore ed uomo grana 50. A Lonardo Mandiello per mezzo tomolo di grano dato alle cavalcatore in Atripalda carlini 4. Spese fatte a campanari in Atripalda mentre assistevano alla fusione della rame pagate da Michele Cianciullo carlini 11 e grana 6. Pagato per un paio di presutti a D. Gaetano Lega rotoli 10 per .... carlini 16 e grana 8. A Giuseppe Salvio per essersi intromesso nel negozio della rame, casocavalli paia 2 rotoli 6, carlini 15. Al postaiolo Andrea Cianci con somaro per prendere il ferro carlini 3. Spese fatte in più volte ad uomini e somari per prendere il metallo carlini 8. A Giuseppe Ciociola per fattura di ferri per la camicia grana 30; .... del manico a Stefano ... gratis; A Giuseppe Campagna per rotoli 5 di .... avuti da Solofra anche gratis; regalo a campanari nel giorno di Natale grana 77; A 4 uomini e quattro cavalcatore trattenute in Atripalda perché non era pronto il metallo carlini 20; Regalo fatto a lavoranti di detto metallo carlini 10; pagato per 2 giornate di cavalcatura quando fui a ricevermi detto metallo grana 25; Spese cibarie a moltissime persone quando si dovè titar fuori dal fosso la testa della campana faticando un giorno ed una notte carlini 21 e grana 2; cibarie prestati ad undici segatori in due giorni per i legni a dover situare sopra da medesimi la campana grana 86; a Giuseppe Ciociola per fattura di ferri per la campana, e carboni carlini 15 e grana 4; a Giuseppe Scandone per essere andato in Atripalda per formare il martello o sia battaglio per le sole spese cibarie carlini 15 e grana 8; per accomodatura di detto martello nella bottega di Pasquale Ficociello alli soli aiutanti per uno grana 13; pagato a Felice di Nenna per la sua cavalcatura, quando fui in Atripalda a pagare una porzione di denaro grana 20; a Pasquale Cianci, suo figlio, e Carmine Pascale mandati da me in Atripalda a portare altro danaro, grana 96; pagato a M.o Armidoro e Francesco Marinelli campanari siccome dalla ricevuta per fattura di detta campana ducati 113; a Felice Pizza per la cavalcatura di detti campanari e spese e alloggio carlini 24; al medesimo per essere andato in Salerno carlini dodici; Cibarie prestati a fabricatori che fabricarono la fornace carlini 4. Totale ducati 1466 e grana 51.
Ecco come si agiva una volta!
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