Caro Renato compagno della Scuola Media "re Vàscia la Serra" ed amico, quant'era bella allora Via Don Minzoni, fiancheggiata dai meravigliosi muri "fascisti" a faccia a vista, che delimitavano una distesa magnifica di campi e la bellissima altura delle Vestee!...Ti ricordi c'era un magnifico castagneto dalla parte re ...Santo Prièto? Mondo
cancellato! Dall'ingordo cemento armato! Ma tu coi piedi per terra e con la testa sul collo, non nelle nuvole come me...mi riprenderai senz'altro: "Ma secondo te la gente doveva stare ancora nei pagliai!?". Hai ragione! Ma che ci vuoi fare! E' il contrasto tra l'ieri e l'oggi...quell'ieri che quasi mai accetta l'oggi e non viceversa perchè l'oggi, in genere se ne strafrega...dell'ieri, come pure della storia! Ma veniamo a noi! Tu, pure a proposito della luce ballerina, hai ragione! "Disappunto, querele a che servono!?" Hai raggiunto uno stadio di agnosticismo più alto del mio! Hai capito la grande e semplice verità: che siamo in Italia, e ci dobbiamo stà! Come ha detto una simpatica sindacalista oggi da Gilletti: "E' frutto di una ordinaria italianità"...lo riferiva ovviamente ad altro, figurati se si riferiva al blak-out di San Simeone! Troppo importanti!Manco fosse scoppiata una bomba atomica! Ma forse qua la cosa non è chiara, per colpa mia; io ti voglio dire semplicemente che questo Ente Nazionale Energia Elettrica, più noto in sigla (non so se statale, parastatale, privatizzato, liberalizzato, monopolista o oligopolista...con tutti gli imbrogli bipartisan che ci sono stati nell'ultimo ventennio! Vallo a capire 'sto minestrone italiano!...) non ci rende il servizio regolare che ci deve assicurare! Io ti pago per avere un buon servizio: è ovvio, ma se tu non me lo rendi, chi protegge me piccolo utente a fronte del mostro possente inadempiente? Quale, dove il difensore civico? Chi te lo dà? Il Comune, l'Amministrazione? Non è la prima volta che lo denunziamo pubblicamente, quindi dovrebbe sapere del tilt assurdo che si verifica puntualmente solo qui, che il "difetto" è qua in uno spazio ben delimitato e circoscritto, e sempre quello! Ed è intervenuta l'Amministrazione? Non lo so. Fatto sta che non abbiamo sortito alcun risultato buono perchè da anni il fenomeno si ripete tranquillamente, come fosse niente, nella generale sonnacchiosa neghittosità! E mi spiego pure il perché della difficoltà di intervento perentorio da parte di un Comune che vuol mantenere buoni rapporti diplomatici con Enti così poderosi ed importanti con i quali deve continuamente avere a che fare e interagire:.... eventuali pressanti richieste di elettrificazione di determinati settori del paese...Tutto questo si capisce, e si capisce pure che non siamo nel regno della perfezione, ma in quello terreno per cui il difetto, l'errore è naturale ed umano, però non si capisce come e perché non si eviti l'errore e non si ripari il difetto quando questo si conosce bene dov'è! Io non sono tenuto da incompetente a sapere qual è! Lo devono sapere gli installatori, impiantisti dell'Enel e lo devono riparare perché è un loro dovere. Mi pare troppo ovvio. Mio diritto e dovere è segnalarlo con precisione: riguarda ripeto, parte (!) del mio palazzo e parte (!) di altri palazzi vicini, per cui quando succede lo strano blak-out puntualmente m'affaccio e vedo uno spettacolo "chiaroscurale": qualche raro fortunato appartamento illuminato e gli altri immersi nella più tetra oscurità (ci sarebbe da ridere, ma c'è troppo poca voglia! Se mai di altro!...). Ora che voglio dire? Che non ci sono scusanti: I responsabili del servizio sanno il difetto dov'è e finora non hanno provveduto a ripararlo in modo definitivo. Punto e basta. Se sbagliare è umano, perseverare nell'errore e nella trascuratezza è diabolico, tanto più che è un preciso indeclinabile dovere quello dell'Enel di assicurare la regolarità del servizio. Il settore critico esposto al "corto" si trova circoscritto tra "parte" (ripeto l'assurdo) dei palazzi di via Verteglia e Michelangelo Buonarroti, e il Casale di San Simeone. Non ci sono scusanti per il mancato intervento riparatore-risolutore del problema! E' tollerabile umanamente che dobbiamo vivere le notti sistematicamente nell'incubo che sul più bello (!) la luce se ne va a farsi...benedire? Gli attenti giuristi a questo punto non mancano di suggerirci all'orecchio: "Ma quanto sì fèssa! Questo è un danno esistenziale! Quando ti muovi?! Li devi sternàre!". Sì, ma che significa? Che io mi devo sobbarcare la fatica morale, ed economica soprattutto, di fare causa all'Ente, per fare che? Per avere un rimborso di che? Magari di una bolletta? E quanto mi costerà l'avvocato? Il vizio assurdo è tutto qui: io devo pagare in più, e salatamente, per vedermi riconosciuto un sacrosanto diritto per il quale già pago perchè mi sia assicurato! Eppoi, ammesso e non concesso che vinca la causa, la mia sarebbe una soddisfazione stupida: non credo che la magistratura arrivi o possa arrivare a tanto da imporre all'Ente in parola di porre in atto il rimedio strutturale che eviti una volta per tutte l'increscioso ripetersi del blak-out. C'è qui un'ingiustizia di base, direi sistemica: l'assenza e il mancato intervento di un organo preposto a tutelare i diritti e le giuste rivendicazioni dei cittadini, soli, se non inermi, di fronte a questi "potentati"! E questo succede sul piano dell'azione diciamo così privata: se cioè io singolo mi sento offeso, leso nel mio diritto alla tranquillità d'uso della corrente, e mi voglio rivalere verso l'ente erogatore. Ma un momento! Ci scordiamo forse che l'energia elettrica è una risorsa-servizio primario irrinunciabile per la vita di tutti noi? Come l'acqua. E questa fornitura, non si configura come pubblico servizio? Ed allora non si può certo invocare furbescamente e con cavillosità leguleia la imponderabile casualità del fatto: che la corrente se ne va "a bello genio". Lo si potrebbe ammettere per logica solo se si verificasse per tutto il paese, ma non quando avviene puntualmente elettivamente, anzi con discriminazione selettiva maligna, mirata a colpire sempre lo stesso designato settore di utenza urbana! E quindi, ben sapendo l'Ente in questione, (e chi meglio di lui!?) che c'è e dove è, questo punto debole e dolente, certamente non può invocare l'esimente o l'attenuante della casualità fatale! Invece è incuria e/o negligenza grave, che a mio giudizio (e non solo mio che sono un "quisque de populo", come diceva un amico letterato) integra un reato! L'interruzione di pubblico servizio! Tutto qua. E ti pare poco? Ma chi si muove? Non è un caso che nei sondaggi demoscopici (che richiamano perduti scrutamenti nel cosmo stellare) la magistratura è l'istituzione che riscuote la più ampia fiducia della gente, nonostante la ventennale offensiva denigratoria e delegittimante del Cavaliere; inutile fare il paragone con la politica ridotta nella considerazione generale... ai piedi di Pilato (la sostengono solo i professionisti beneficiati di apparato)...Con questo che voglio dire? Voglio dire che se si trova un magistrato della tempra dipietrina, giustizia la si può fare! Eccome! L'unico potere che lo stato, provvidenzialmente ha dotato di autonomia e indipendenza per suggerimento del grande Montesquieu, che non dovrebbe avere legacci di impedimento o di remore che altri invece hanno per interessenza politico-burocratica, è la magistratura che ha dimostrato di saperlo esercitare questo potere con portata storica come tutto il mondo civile ci riconosce, spazzando via il Castello kafkiano dei partiti della prima repubblica che ibernavano lo stato (ricordate il Fattore K?). Per dire che questi "poteri forti", non temono il potere amministrativo-burocratico-politico perché ne sono l'emanazione consustanziata (è di questo giorni il caso del super boiardo di stato con un corollario nutrito di alti ed altri incarichi...Chi ce li ha dati? Io, noi?). E non è un caso che lo stesso potere politico trasversalmente inteso, sovente rivela una sindrome di insofferenza verso la magistratura sulla scia tracciata dal Cavaliere. La protesta dovrebbe poter venire forte, dal basso, e "gratuita", non è giusto che chi subisce un danno... ingiusto debba pagare ulteriormente per altrui colpe. Non esiste da noi (tendenzialmente abituati ad un ambiguo rapporto col potere, forse eredità borbonica) la cultura della Class Action e della denunzia per interruzione di pubblico servizio. Ma se pure vi fai ricorso, ti rema contro, scontato a priori, la plantigrada lentocrazia italica. Non c'è da fare! Prendi l'America (che non posso vedere perchè ha distrutto l'Italia sotto i bombardamenti terroristici, pur sapendo che non c'era un tedesco!) ha fatto una Class Action di recente (sintomaticamente non s'è saputo niente da noi! Stampa TV di regime!) contro multinazionali del tabacco alle quali ha dato 'na mazzata atomica...che non finiranno di leccarsi le ossa "ammatondàte"...fino a che campano! Giustizialista? Forcajòlo? Certo! Nei riguardi dei poteri forti, quando dei nostri diritti (pardon, se ce la fate) se ne strafòttono! Affetto da "pessimismo della ragione" (ricordo Giorgio Bocca!) sono preventivamente diffidente che si arrivi con chiarezza cartesiana ad inchiodare le precise responsabilità! Il potere a scopo autoconservativo, ha pre-visto tutto creando un sistema inattaccabile invulnerabile immune anche ai rigori della legge, con l'estensione multipla delle competenze. Per cui, se denunzi uno di questi signori per disservizio, questo ha buon gioco a dirti: "Ma ci vedi bene? Mira meglio! Non sono io il tuo bersaglio! La responsabilità è di quell'altro!". E così compagnia cantando...all'infinito: responsabilità di tutti e di nessuno! Fuga di specchi! Invece io mi ricordo Dante che mi ha insegnato: "Cosa fatta capo ha", e in un paese sano (non come l'Italia, lo dico con amarezza non compiacimento!) quella "capo", la giustizia, la trova! E gliela fa pagare! Non dico a morsi (come il Conte Ugolino pigliava a mòzzeca la "capo" del Vescovo Ruggieri - come vorrei...-) ma almeno...a livello decente. A questo punto vorrei fare una considerazione gratuita (come le altre d'altronde, rivolgendomi anche all'amico Giannone che mi ha dato, anche lui, l'onore di leggermi) tutta soggettiva beninteso, dall'alto (o dal basso) della mia esperienza: la nostra classe politica non solo è indifferente (parlo in generale) nei riguardi di questi tipi di problemi, ma anche miope, perchè non si rende conto dell'effetto nefasto e terribile che si sviluppa nell'animo nella gente quando questa vede un diritto impunemente vilipeso e calpestato da chi le dovrebbe garantire un servizio buono ed efficiente, come nel caso. La gente si guarda attorno e dice: "Io pago, eccome! Spremo i miei soldi dalle ossa con questa crisi, ma nessuno protegge i miei giusti diritti...e allora che faccio? Me li devo difendere e far valere io?". Di fronte al disservizio impunito, prima o poi si cerca giustizia da soli! Ci si sente costretti! Ma perchè, ripeto fino alla nausea, per far valere un mio sacrosanto diritto devo pagare pagare pagare? Non dovrebbe farsene carico lo Stato attraverso che dico un Difensore Civico statale...? Ma chi te lo dà? Assurdo nei tempi che corrono! Lasciamo adesso stare la classe politica, e parliamo di Stato, anche perchè essa ci tiene tanto a identificarsi con quest'ultimo! Trascurare di far rispettare le legittime attese ed esigenze dei cittadini, non è solo miopia, ma idiozia! E perchè? Perchè si radica sempre di più nel cittadino non l'idea, ma la convinzione di non essere tutelato nei suoi diritti, per cui l'inazione, la pigra neghittosità o strafottenza degli organi preposti a tutelarti, di chi di dovere, va a finire che ti "arma la mano". Questa è la genesi della giustizia fai-da-te, dell'effetto criminogeno sul cittadino che si sente impunemente "abusato".
Giuseppe Marano
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