Spett.le Redazione Montella Eu, visitando quasi giornalmente il Centro Commerciale COOP Empoli, anche come ex dipendente Coop in pensione, ho come abitudine o vizio professionale di porre l’attenzione sull’evoluzione dei prezzi, in particolare dei generi alimentari di largo consumo e di tutti quei prodotti stagionali che periodicamente vengono proposti in vendita. Oggi durante il mio consueto giro all’interno del Supermercato mi sono soffermato davanti ad alcune ceste di castagne marroni
provenienza Italia, con sopra un bel cartello in cui veniva evidenziato il prezzo di Euro 7,90 al Kg. Ho subito pensato, che il prezzo anche se effettivamente molto alto, poteva sembrare giusto per due importanti ragioni. La prima, perché, la Cooperativa Unicoop Firenze risulta essere la catena della distribuzione più conveniente in Italia, la seconda, perché conosco un po’ la situazione in cui versano i castagneti a Montella e in Toscana. Mi sono interessato anche di fare un confronto del prezzo presso alcuni importanti negozi ortofrutticoli sempre di Empoli, e ho riscontrato una differenza di uno, due euro in più al Kg. Quindi il prezzo di vendita al pubblico di castagne e marroni, a me risulta quasi raddoppiato rispetto alla passata stagione 2012. Si capisce benissimo, che essendo diminuita di molto la produzione e rimanendo anche invariata la richiesta, questo ha provocato quasi automaticamente un ingiustificato e a mio avviso, anche speculativo, aumento del prezzo. Le castagne e i marroni, in particolare quelli con i marchi IGP e DOP provengono principalmente da piccoli paesi di montagna come è Montella, che basano quasi tutta la loro economia su questo antico, prezioso e nutriente frutto. Il problema dell’insetto cinipide che ha infestato i castagneti, non deve essere a giustificazione di un ulteriore abbandono della montagna, ma bensì un stimolo a impegnarsi in tutti i modi possibili per riportare a livelli ottimali la produzione che il mercato richiederebbe. Sui prezzi, onde evitare speculazioni, che poi danneggerebbero la vendita e il consumo, non so come, ma i produttori associati, i Comuni, gli Enti per la tutela dei prodotti IGP e DOP dovrebbero costituire un organismo forte e capace di poter controllare ed eventualmente stabilire un certo limite massimo dei prezzi al dettaglio. Questo settore da cui la popolazione di Montella ha da secoli e per molte generazioni, tratto, prima sostentamento e poi ricchezza, deve ritornare alla sua massima produttività, innanzitutto per conservare e mantenere, come hanno fatto le vecchie generazioni, il secolare patrimonio inestimabile dei castagneti, e anche per non fare entrare in maniera dirompente la concorrenza di altri Stati. Vogliamo la castagna di Montella IGP, anche se qui in Toscana non arriva quasi mai, a causa delle varie IGP e DOP locali. Un cordiale saluto a chi mi legge in Redazione e ai Gentilissimi Visitatori. Graziano Casalini
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