C’era una volta il bando vocale… c’è ancora il bando, ma non per le emergenze, ammesso che di emergenza si tratti, visto le dichiarazioni più o meno ufficiali che si sono susseguite in poco più di 24 ore. Ma procediamo con ordine e partiamo dalle modalità adottate per mettere al corrente la popolazione del divieto di l’utilizzo delle acque alimentari e di tutte le acque potabili per motivi igienico-sanitari.
Oltre alla dovuta pubblicazione dell’ordinanza all’albo pretorio del Comune, la notizia è stata resa nota attraverso un sito web locale, come se tutti i cittadini di Montella siano nelle condizioni di usare internet e si preoccupino di informarsi, quotidianamente, sul portale di montella.eu. È mai possibile che il Sindaco emetta una ordinanza e che non si è preoccupi di dare una adeguata e tempestiva divulgazione della stessa?
Il giustificato allarmismo tra la popolazione, ai limiti della esasperazione, è stato inevitabile, considerata la delicatezza della questione e la mancanza di notizie certe e inequivocabili.
Di fronte allo stato di agitazione e di smarrimento generale, il sindaco ha ben pensato di intervenire, ricorrendo sempre al sito web, con un nuovo comunicato che ha reso la questione alquanto contradditoria. Infatti con l’ultima dichiarazione si scopre che l’alterazione dei valori microbiologici dell’acqua è dovuta al blocco dell’impianto di immissione del cloro, per una mancanza di energia elettrica e che, in fondo, non ci sono stati pericolo di inquinamento batteriologico.
Ciò è palesemente in contrasto con l’ordinanza del Sindaco, perché essa attesta “lo stato di emergenza sanitaria e di igiene pubblica” e perché finalizzata alla “eliminazione dei gravi pericoli che minacciano I'incolumità pubblica e la sicurezza urbana”. Acrobazie dialettiche che costringono l’Alto Calore nella giornata di sabato a chiarire che nella notte del 28 agosto un evento atmosferico “ha determinato il trasporto di materiali e detriti, investendo le opere di captazione delle sorgenti” e “che non vi è alcuno stato di emergenza sanitaria”.
È noto che le sorgenti Scorzella, Troncone, ecc. sono superficiali e quindi soggette a facili intorpidimenti, tant’è che da sempre Sinistra Ecologia Libertà, e prima ancora i Democratici di Sinistra, ha chiesto il loro rilascio nel fiume Calore suggerendo, nel contempo, di far fronte al fabbisogno idrico di Montella attraverso l’approvvigionamento dalle sorgenti di Pollentina e Bagno della Regina. Non ci risulta che il Sindaco e la sua amministrazione comunale abbiano intrapreso azioni politiche in questo senso, in modo da evitare inconvenienti quali quelli che stiamo vivendo in questi giorni.
La questione è, palesemente, di incapacità di amministrare la cosa pubblica sia dell’attuale Amministrazione Comunale sia dell’Alto Calore, come testimoniato dalla gravissima situazione economica in cui tale ente versa.
Il problema non è, e non l’ho è mai stato, che il Comune di Montella ha aderito all’Alto Calore, in ottemperanza, tra l’altro, a specifiche disposizioni legislative. Il vero problema è come gli enti vengono gestiti e amministrati e come essi sono in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini
Il Comune di Montella, amministrato dal Sindaco Capone, e l’Alto Calore sono due esempi perfetti a suffragio di tale concetto.
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