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Di Mauro: I sindaci riprendano la mia battaglia sull'ofantina

BAGNOLI - Ha combattuto per anni contro quella che lui stesso considera l’Ofantina killer.  Antonio Di Mauro, ex sindaco di Bagnoli Irpino, ha deciso di interrompere un silenzio durato anni per rilanciare la discussione su una delle strade più pericolose di tutta l’Irpinia. 
Di Mauro è stato uno dei pochi a muoversi concretamente negli anni scorsi, padre di un’iniziativa che voleva sensibilizzare enti ed associazioni “Spegnere la notte”. La sua idea nacque a seguito di un incidente stradale, avvenuto il 9 ottobre del 2005, dove morirono tre giovani di 17, 18 e 21 anni tutti di Bagnoli Irpino. Tre giovani vite spezzate.

L’ex primo cittadino si rese anche protagonista di una raccolta di firme per la chiusura dei locali notturni a mezzanotte in estate e alle due in inverno. Una misura che nelle intenzioni di Di Mauro avrebbe consentito maggiori controlli sulle strade da parte delle Forze dell'Ordine. Vi furono poi altre iniziative come una delibera comunale indirizzata a tutte le forze parlamentari per aprire il dialogo su una problematica di attualità e drammaticità; venne fatto inoltre un convegno al quale tra gli altri parteciparono i senatori Nicola Mancino, Angelo Flammia, l'on. Franco D'Ercole e i rappresentanti delle istituzioni locali.
«Assodato che esistono carenze strutturali su quella strada maledetta - afferma Di Mauro - ritengo che si debba intervenire lungo due direzioni precise. Da un lato, l’Anas dovrebbe portare il limite di velocità a 70 o 80 chilometri orari e installare degli autovelox lungo tutta l’Ofantina bis. Soprattutto tra Lioni e Montella ci sono alcuni punti pericolosissimi. In secondo luogo bisognerebbe  individuare un percorso alternativo per il transito di camion pesanti nel tratto che va da Parolise ad Avellino».
Proposte che lui stesso fece alla Prefettura qualche anno fa ma che non vennero prese in considerazione. «Proposte  che gli attuali  amministratori dovrebbero rilanciare in vista  dell’incontro con il Prefetto Umberto Guidato - continua Di Mauro - Purtroppo in questi anni gli incidenti mortali sono aumentati e nulla è stato fatto di concreto finora. Sia ben chiaro, la mia non vuole essere una polemica, ma solo un modo costruttivo per cercare di arrivare alla soluzione del problema». DAL CORRIERE DELL'IRPINIA

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