US Avellino-Portici: 5 a 0… Prima partita della stagione calcistica 1945-46 Quando i lupi irpini difendevano onorevolmente i colori pugliesi . Rivisitazione di un Corriere dell’Irpinia di 70 anni fa L’Italia repubblicana di 70 anni fa che muoveva i primi passi con la stesura della Carta Costituzionale, oggi è comunemente ricordata dalle forze politiche che si contendono il voto in questa infuocata campagna referendaria . Un ‘Italia del ’46 ,che aveva voglia di liberarsi dalle angosce della guerra impegnandosi duramente nella ricostruzione, ma anche
cercando momenti di svago e ritornando ad affollare i campi di calcio. Anche l’Irpinia non fu da meno, con una squadra di degno rispetto, l’US Avellino, che fece vedere i lupi… pardon… i sorci verdi ai suoi avversari della Campania, nella stagione calcistica 1946-47.
Sì , perché a causa di uno strano atlante geografico disegnato dalla Lega interregionale SUD , la squadra irpina, iscritta al girone B della serie C, fu “arruolata” come squadra pugliese di una Puglia “Sannitico-irpina-“ come la definì il giornalista sportivo Fausto Grimaldi nell’articolo d’epoca che oggi riproponiamo, pubblicato il 2 novembre 1946 sul Corriere dell’Irpinia, al suo 23esimo anno di vita ed il cui direttore responsabile era Agostino Colombo.
Un articolo il cui titolo a grandi caratteri ben risaltava sulla prima pagina di quell’unico foglio in cui era stampato quel giornale, il cui prezzo di vendita era di lire 5 . Pagine e costi non dissimili da ben più note testate di allora, vista la carenza di carta nell’Italia uscita mal ridotta dalla seconda guerra mondiale. A confermare tutto ciò il titolo di testa che pubblicizzava il Prestito Nazionale per la Ricostruzione, un operazione di rifinanziamento delle casse pubbliche che l’allora Governo de Gasperi lanciò con l’avvallo di tutte le forze politiche del patto antifascista per poter avere a disposizione denaro da utilizzare per far ripartire il paese, in bilico tra sommosse di piazza e la bancarotta.
Clamorosa affermazione dell’US Avellino nella prima partita della stagione calcistica 1946-47
Chi ben comincia…
“…Pochi giorni fa vi è stato un incontro di atletica tra le rappresentative “pugliese” e campana , risoltosi con la vittoria netta ed inequivocabile dei” pugliesi “ Quello di domenica scorsa è stato il primo incontro di calcio tra una squadra …pugliese, la nostra e una squadra campana e si è risolto con la vittoria strepitosa della squadra …pugliese….Noi cominciamo a sentire l’orgoglio di appartenere al girone pugliese e quindi ogni qualvolta ci incontriamo con le squadre campane noi sentiamo la responsabilità di difendere il buon nome sportivo di una nuova regione d’Italia , la Puglia sannitica-irpina ( secondo il volere della Lega –calcio- Sud)…”
I toni euforici con i quali il giornalista del Corriere dell’Irpinia parla di questo buon inizio di campionato del “lupi pugliesi irpino-sannitici” proseguono nella descrizione delle fasi della partita, del risultato clamoroso e nello stilare una graduatoria dei migliori in campo, tirando un po’ per la giacchetta l’allenatore Antonio Vojak che verrà poi nel corso del campionato sostituito da Alfonso Ricciardi, un avellinese D.O.C.
“…Domenica è stata la volta del Portici il quale si è portato un sacco ricolmo di cinque palloni avellinesi che avranno tutto il loro peso nel corso della disputa del girone eliminatorio della Coppa del Sud.
La partita: il Portici ha adottato il mezzo sistema e ha mostrato un gioco effervescente ma sconclusionato.Noi siamo stati più concreti anche se la nostra squadra risentiva della mancanza di Bartolini, onorevolmente sostituito da Preziuso e di Capolino malamente sostituito da Gioletti. Un Avellino che ha subìto per molto tempo l’iniziativa avversaria ed è riuscito solo su azioni di contropiede a portare lo scompiglio nella difesa avversaria in cui giganteggiava Morsia e Palombella. Della nostra squadra i migliori sono stati Tanelli, Gennari, Buccioli,De Caprio e Zanzoretto. Tanelli, ha su tutti impressionato, per la sua capacità di tirare in rete. …Buon il gioco di spola di Gennari e Buccioli che han dovuto tappare le falle nella mediana… Domani (3 novembre 1946) i nostri si recheranno a San Giuseppe Vesuviano per un’altra partita di Coppa Sud e come “pugliesi” alle falde del Vesuvio tenteremo di strappare qualche punticino…”.
Ad onor di cronaca l’Avellino quell’anno si classificò terzo nel suo girone potendo così ripetere l’anno seguente un altro campionato onorevolmente disputato. Vennero poi , tempi bui per la squadra , ma questa è un’altra storia…
Nello stesso articolo troviamo la scheda dell’eroe della prima vittoriosa partita “repubblicana “ dell’Avellino: il centro attacco di origine lombarda, “un ragazzo imberbe “Franco Tanelli che aveva preso il posto quell’anno di un Bertè “volato via sotto l’ira popolare”
Ma chi era Franco Tanelli? Leggiamo ciò che dice di lui il giornalista sportivo irpino F.Grimaldi: “Giovanissimo, nato a Lodi il 9 febbraio 1925, ha tutto il carattere serio di un lombardo ed ha vissuto le vicende tristi della nostra Patria , che però non hanno intaccato la bontà e la calma che traspare dal suo simpatico volto. A 14 anni fu scovato dal povero Grignani, incluso nellla squadra allievi del Fanfulla con la quale giocò nellla stagione calcistica 1939-40 come centro-attacco. L’anno seguente in prestito al Codogno all’età di 15 anni prendeva parte al campionato di prima divisione. Nel 1941-42 partecipò col Fanfulla al Campionato Nazionale riserve e nel 1942-43 , passato mezzo-sinistro giocò negli allievi della società milanese. Dopo l’8 settembre per evitare di essere o arruolato forzatamente o inviato in Germania al lavoro coatto, riuscì a farsi assumere in un industria lodigiana. Negli anni 1944-45 e 45-46, fu ceduto in prestito dal Milan alla SAICS di Lodi disputando due campionati in 1a divisione e nell’ultimo ha segnato 29 reti. La sua capacità di cogliere l’attimo fuggente la si è vista domenica scorsa in cui ,nonostante un infortunio ad una mano, è riuscito a segnare ben tre goal. Oggi è affidato all’allenatore Vojack e siamo sicuri che Tanelli non è una promessa ma una luminosa realtà.”
Storie di Vojack e di Tanelli emblematiche di ciò che aveva passato l’Italia: il primo, l’allenatore ed ex giocatore della Juve , di Pola, di origini slave, a causa delle leggi fasciste era stato costretto , per continuare a giocare a farsi cambiare il cognome nell’italianissimo Vogliani, il secondo invece era andato a lavorare per un’industria bellica del Nord pur di non vestire la divisa di Salò.
Che Fausto Grimaldi avesse doti preveggenti , lo dimostrò quando il giovane e” imberbe” Tanelli, in quel campionato 46-47, segnò per l’Avellino ben trenta reti. Ricordiamo anche che Grimaldi fu coluì che suggerì in un derby con il Benevento la nostra attuale casacca bianco-verde.
Ci auguriamo che altri giovani calciatori dell’U.S. Avellino abbiano la capacità e la fortuna di cogliere “l’attimo fuggente”, prendendo esempio dalla modestia e dala capacità di sacrificio di loro predecessori , come Franco Tanelli , che nei campi di calcio aiutarono a ricostruire la nostra Italia , 70 anni fa.
Antonio Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
14 novembre 2016
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