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La migrazione dei popoli (di Graziano Casalini)

Casilini 26 02 2019 migrazioneSpett.le Redazione, una riflessione, sullo spostamento di intere popolazioni. La terra è di tutti. L'uomo, la creatura più intelligente del pianeta, da sempre, con i miseri mezzi disponibili si è spostato, da una zona all'altra, da un continente all'altro alla ricerca di aree dove era più facile vivere.

 

Per il clima, per le risorse faunistiche, agricole, forestali e marine, ma anche per conoscere, conquistare, occupare territori e mari inesplorati. Tutto questo fino dalla comparsa dell'uomo sulla terra. Oggi i motivi delle migrazioni di intere popolazioni, sono sempre legati alla ricerca di trovare un posto nel mondo dove la sicurezza e il tenore di vita siano migliori. Le guerre fra popolazioni, lo sfruttramento esasperato di interi continenti con sistemi economici, concentrati nelle mani di pochi, i cambiamenti climatici, la disperazione di queste masse umane, provocano enormi spostamenti verso i paesi più sviluppati e in grado di garantire quello che nei loro paesi, non è in alcun modo possibile. Ogni paese, città, comunità di questa terra ha sicuramente storie di migrazioni e di immigrazioni forzate. L'Italia in un recente passato, e attualmente, è stata ed è al centro di questi due fenomeni. Senza andare troppo indietro negli anni, ricordiamo, che milioni di italiani da tutte le regioni sono emigrati in quasi tutte le nazioni del mondo, principalmente per motivi di lavoro, e la sono rimasti, diventando cittadini di quelle comunità che li avevano accolti, integrandosi e contribuendo al loro sviluppo. I nostri migranti, partivano dalle zone più povere del paese, non erano perseguitati per ragioni di guerre, politiche o religiose, ma erano semplicemente migranti economici. L'Italia, per la sua posizione geografica, è, una porta d'Europa aperta sul Mediterraneo. Le popolazione povere, africane, medio orientali, asiatiche, anche a rischio di morire, cercano di raggiungere i nostri paesi. E' un obbligo morale salvare in mare e dare accoglienza a queste decine, centinaia di migliaia di persone, non sono milioni, come gli italiani, che in tempi passati abbandonarono il nostro paese. Ci sono nazioni africane e medio orientali che accolgono milioni di profughi dai paesi vicini, senza che la comunità internazionale se né preoccupi più di tanto. C'è la paura che queste masse di migranti danneggino la nostra opulenta società e alcune forze politiche strumentalizzano e puntano tutto su questo sentimento popolare per i loro scopi elettorali. L'Italia non dovrebbe essere da sola a sopportare il peso dell'immigrazione in atto, perché è insertita a pieno titolo nella comunità Europea, e perché la meta dei migranti è quasi sempre in altri paesi della comunità stessa. Quindi accogliere, con regole precise stringenti, e contemporaneamente fare la voce grossa e saper trattare con i partener dell'unione puntualizzando il loro ruolo nella responsabilità comune del fenomeno. Da parte nostra, come cittadini, bisogna cercare di non cadere in facili teorie populiste a sfondo raziale e peggio ancora antireligiose. Importante non dimenticare che in quasi tutte le nostre famiglie, in passato, ci sono stati componenti, costretti, anche contro la propria volontà ad emigrare. Cosa che succede anche oggi, con tanti giovani in cerca di realizzarsi nel mondo del lavoro, della ricerca scientifica, delle grandi professioni. I migranti non meritevoli del nostro aiuto e della nostra assistenza, perchè malavitosi o sorpresi a deliquere, a mio avviso dovrebbero essere denunciati, in Italia e nei loro paesi di provenienza, esplulsi e rimpatriati. Coloro che si integreranno nella nostra società rispettando tutte le regole civili, dovranno avere gli stessi diritti di noi italiani. Quelli che vorranno solo transitare attraverso l'Italia per raggiungere altre nazioni europee, previa la stipula di accordi particolari, dovranno essere accontentati nelle loro richieste. Credo di essere nel giusto a pensare all'immigrazione in questi termini, e spero che molti visitatori del sito Montella.eu condividano. Un cordiale rinnovato saluto a tutti e a Voi della Redazione,

Graziano Casalini

 

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