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All' ALTO CALORE S. e all' AQPugliese CHIEDIAMO di PUBBLICARE, - almeno ogni 10 giorni a partire da febbraio scorso -, le PORTATE Sorgentizie reali di tutte le scaturigini captate: ACCELLICA ( Vallone della NEVE, Rajo Ferriere 1,2,3,4e5 ), Rajo della SCORZELLA ( Scorzella 1e2, Troncone e Tronconciello ) e, infine, Sorg. CANDRALONI in quota ("Verteglia"). Sarebbe bene, anzi utilissimo, al fine di avere certezze, invitare, e far assistere alle operazioni di Misura di tutte le Portate, Pubblici Ufficiali e Rappresentanti di Associazione Ambientaliste di sicura fede etc. Stesso discorso vale per AQP relativamente alla MONTELLESE IperSORGENTE Bagno dellaREGINA e delle sorgenti di Cassano (Pollentina,Peschiera e Prete). Quanto richiesto darebbe anche maggiore credibilità agli Enti che devono sentire il dovere di informare le popolazioni che custodiscono gli ACQUIFERI e
quindi le relative Sorgenti. Non basta e non serve darci la SOMMATORIA delle PORTATE che arriva ai RIPARTITORI/SERBATOI del " MONTE/Madonna della NEVE" o di "MONTE SORBO/PANNO". La misura di ognuna, compreso le cumulative al "Monte" e a "Sorbo/Panno", darebbero la possibilità di valutare le perdite lungo il tragitto cumulativo di (CELECA-SCORZELLA) fino a Monte SORBO.
E' ovvio che le perdite in "rete urbana" sono da valutare a parte e non è vero che non sempre si possono vedere a giorno, salvo nei calcari di sorbo/Serra/Laurini/Cisterna spesso affioranti, o nelle Alluvioni ciottolose con poca matrice. I dati delle perdite (che, a volte, sono denunziate al 40%, altre, al 70% ) sembra che siano date a seconda delle convenienze. La pubblicazione contestuale dei due Acquedotti sarebbe anche utile per valutare le diatribe che sembrano esserci tra i due gestori delle "NOSTRE" ACQUE. Si eviterebbe tanta Politica Politicante...
P.S.
Sul tracciato "Candraloni - Serbatoio di Serrapullo/Cava attiva", il cosìddetto Acquedotto Orientale, proprio sul crinale di sx idrografica del Tottente Tronconito-Sorbitello,sulla strada che scende da Pedagine alle Vitirala, c'è una fontana continua di circa 500ml al secondo che si perde inutilmente superando un abbevaratoio longitudinale metallico. Potrebbe essere ridotto a livello di un rubinetto di 50 ml/sec salvando capre e cavoli.
A proposito: nella Cava d'inerti Basile, con tubi di grosso diametro, ancora si vede emergenza di acqua proveniente da perdite sul tracciato acquedottistico, in alto sulla circa verticale del luogo.
Chi di competenza si attivi per avere pubblicate democraticamente le PORTATE sorgentizie richieste, nonché la risoluzione degli sprechi menzionati.
Grazie.
AngeloCAPONE
L'ultima foto, con l'Amico Pasquale Sturchio in entrata "LIBERA" alle opere di captazione della Sorgente Rajo delle Ferriere n.1, evidenzia come, già nei primi anni90, e ancor prima, lo stato di degrado fosse avanzato all'ACCELLICA e non solo. All'epoca ci fu una segnalazione ufficiale inevasa: non si fece niente di niente.
Per quanto riguarda LA CONDOTTA IN ETERNIT, che partirebbe da questi luoghi di capatazioni, c'è da dire che i rischi connessi all' asbesto sono legati all' inalazione delle polveri in atmosfera portate dal vento e da quelle polveri intorno ai luoghi dell'eternit in degrado e rilasciati nell'aria e quindi respirabili. Un operaio che tagliasse i tubi della condotta subirebbe rischi rilevanti. Così pure parti di tubi a giorno o quasi in degrado sarebbero un problema. In condotta, all'interno del tubo, invece, non ci sono particolari rischi, sia perché col tempo l'acqua crea una patina calcare protettrice, sia perché eventuali fratture/lesioni non hanno un contatto aereo. La rimozione di tali tubi creerebbe più problemi della loro permanenza in sede. Non a caso, a circa 80 anni dalla posa in opera, nelle aree servite dall'Acquedotto, in primis Montella, non si rilevano particolari percentuali fuori norma di persone affette da Mesotelioma e/o da tumori connessi all'acqua che avrebbe potuto trasportere fibre di amianto in condizioni di fratturazione/degradazione.
Si ritiene che l'eternit di cui bisogna aver paura particolarmente è quello che in tantissimi anni è stato utilizzato a vari livelli nelle costruzioni edili montellesi a partire dagli anni 50/60. Casi di correlazione e di incremento della patologica devono essere attribuiti a quanto costruito e ricostruito senza disuso e/o accorgimenti specifici. L'urgenza del rifacimento della condotta in eternit non è primaria.
E' primaria, invece, la ricerca di perdite significative nella rete urbana ( a tratti da rifare subito) che creano cali di pressione e consumi di acqua che si perdono nel sottosuolo, comunque verso falde acquifere che, però, allo stato attuale non risultano captate con pozzi destinati a consumi idropotabili per i montellesi e tanto meno per le popolazioni limitrofe ( Si può sempre ipotizzare una tale opportunità per l'uso in determinate aree vallive). Dopodiché si può anche pensare a destinare risorse importanti al doppiaggio, del tracciato in eternit suddetto, ma comunque dopo aver dato risorse ad altre priorità, come Invasi di ritenuta e a perdere, a valle e a monte, razionalizzazioni deflussi con briglie/viminate etc e RIMPINGUAMENTI (in periodi di piene e di magre che andrebbero a mare) mirati degli acquiferi che sono collegati alle nostre sorgenti, sia per distribuire più acqua nel tempo, sia per assicurare una maggiore durata di portate più significative sia per ridare al fiume acque per il D.M.Vitale. Ribadisco RIMPINGUAMENTI e non solo con le tecniche esposte e anche con pozzi rovesci mirati.
https://twitter.com/drangelocapone/status/921233580776333313
AngeloCAPONE
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