I bambini dell’Istituto Comprensivo “G. Palatucci” di Montella e Cassano Irpino sperimentano l’empatia e per un’ora si mettono nei panni di un bambino autistico . A chiusura del mese di sensibilizzazione e consapevolezza dell’autismo, l’Istituto Comprensivo “G. Palatucci” di Montella, con la collaborazione della referente di zona dell’Associazione “Noi, un sorriso e gli autismi”, Addolorata Gambone, delle educatrici professionali del Consorzio dei Servizi Sociali “Alta Irpinia”, d.ssa Clementina Scandone e d.ssa Michela Frascione, e
dei volontari della Misericordia di Montella, ha organizzato ieri mattina un’ultima giornata di sensibilizzazione sul tema dell’autismo, presso il plesso di Cassano Irpino, con la finalità di indurre una migliore comprensione di questa condizione e di conseguenza una migliore accoglienza ed inclusione scolastica.
L’istituto “in blu” per l’autismo
La scommessa è stata quest’anno quella di provare a mettere gli alunni dell’istituto nei panni di un bambino autistico, sperimentando alcune delle condizioni di vita ordinarie di chi è affetto da questo disturbo del neurosviluppo. In particolare, allo scopo di rendere più chiaro agli alunni dell’istituto la condizione dei propri coetanei con disturbo autistico, gli studenti delle classi quinte della scuola primaria sono stati coinvolti in una serie di giochi e stimolazioni sensoriali, con l’obiettivo di far sperimentare loro personalmente le possibili difficoltà che incontrano i loro amici con autismo nella vita quotidiana e in particolare nella partecipazione alla vita scolastica.
Scrivere ciò che la maestra sta dettando mentre qualcuno ti fa il solletico, qualcuno ti punta una torcia, qualcun’altro ti fa sentire della musica o ti offre un dolcetto. Provare a concentrarsi sul compito richiesto dalla maestra mentre arrivano stimoli, distrazioni, disturbi.
Un vero incubo per chiunque, ma la condizione pressoché normale per un autistico! Gli studenti dell’istituto sono apparsi curiosi e interessati ed emotivamente ed empaticamente coinvolti e dopo i racconti e gli esempi proposti dalle esperte e dalla referente dell’associazione, hanno posto domande precise e pertinenti sulle specificità sensoriali della persona con autismo, mostrandosi premurosi e sensibili rispetto alla possibilità di ricercare modalità d’interazione più congeniali ai loro compagni con autismo.
L’obiettivo dell’esperimento era proprio questo. Avvicinare i bambini a quella consapevolezza dell’autismo che, purtroppo, manca a molti adulti. Non sono mancati genitori preoccupati da questo innovativo esperimento!
La piena inclusione è un obiettivo che ogni Stato di diritto dovrebbe garantire a chiunque si trovi in una condizione di difficoltà e non può prescindere dall’educazione alle differenze che deve partire dalla scuola primaria.
Le famiglie, in particolare, che sono costrette a fare i conti con una molteplicità di ostacoli al pieno godimento dei diritti dei loro figli, dovrebbero essere alleggerite da questo peso attraverso la collaborazione della scuola e della cittadinanza dei luoghi di residenza, chiamate ad attuare delle buone prassi, anche partendo da piccole iniziative come quella messa in campo dall’Istituto Palatucci, che potrà essere riprodotta in ogni altro istituto irpino e non solo.
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