La rosa dell'amore (in ricordo di Diego Cavaniglia, Conte di Montella e della sua infelice sposa, Margherita Orsini.) poesia di Costantino Firinu-videopoesia di Giovanni Nufrio
La rosa dell'amore (in ricordo di Diego Cavaniglia, Conte di Montella e della sua infelice sposa, Margherita Orsini.) poesia di Costantino Firinu-videopoesia di Giovanni Nufrio
Questo filmato cattura un momento di gioia e spensieratezza negli anni '60 a Montella, un paese immerso nella neve. Girato da mio padre Giuseppe Sica nel giardino della vecchia pizzeria "Conca D'Oro", confinante con il Vico Ferri, il video ritrae una scena familiare e calorosa, nonostante il freddo invernale.
Protagonisti:
Angelo Moscariello con la moglie e i figli, Tonino e Maurizio, sono al centro dell'azione.
Si uniscono a loro Vittorio Sica e Lina, mia sorella.
Attività: I protagonisti si lanciano palle di neve in una vivace battaglia giocosa. Ridono e si rincorrono, immersi nella bellezza della neve che copre il giardino. I sorrisi e il divertimento sono palpabili, creando un'atmosfera di festa e allegria, tipica dei momenti familiari trascorsi all'aperto durante l'inverno.
Questo breve filmato è una testimonianza visiva di come la semplicità di una nevicata - il video su S.Salvatore è stato girato il 12 gennaio 2025 da Angelo Caprio
Il 25 e 26 gennaio, si terrà un weekend immersivo nel Parco Regionale dei Monti Picentini, a Montella (Avellino), organizzato da Terre di Mezzo. L'evento prevede due giorni di escursioni con pernottamento in rifugio, pasti in autogestione e, in caso di neve, ciaspolate. Le guide esperte accompagneranno i partecipanti attraverso paesaggi montuosi incontaminati. L'iniziativa è aperta a tutti, dai principianti agli escursionisti esperti, per scoprire uno degli angoli più suggestivi della Campania.
Montella S. Francesco a Folloni prima edizione del Presepe Vivente 5 Gennaio 2025 Organizzazione del Club Napoli San Francesco Montella AV.
Un intrigato, arcano, ridanciano racconto di Natale. Circa tre mesi fa, la Tim, gestrice della mia linea Internet, su sua iniziativa, mi instaurò la cosiddetta fibra veloce ( forse Pietro Mennea sui 200 metri piani era stato più veloce! ).
Siccome il nuovo cavo non si "inficava" nel vecchio condotto, dovettero realizzare un bypass, scavalcando l'inopinato ostacolo!
Come fu e come non fu, dopo alcuni giorni ricevetti di nuovo Internet che, nelle more, non avevo più captato!
Veloce, rispetto a prima? Non so dirlo, anche perchè non mi sono peritato di controllare conla registrazione di un cronometro!
Ma, adesso comincia la mia beffarda odissea!
A distanza di qualche giorno, compaiono due lucette rosse sul mio decoder ed Internet vola via nei recessi infiniti!
Chiamo il 187 : schiaccia uno, schiaccia due, schiaccia tre e...attenda in linea!
Nessuno ti ascolta, nessuno ti parla, insomma una impresa come scalare il K2 con i suoi 8.611 metri! Pur tuttavia, dopo decine e decine di richieste di intervento, l' armadietto condominiale, è stato aperto per ben sei volte da parte degli operatori della Tim!
Ma, sentite questa loro scoperta : trovavano il filo della fibra tranciato di netto!
" Qualcuno del condominio vi vuole male! " affermavano!
Mi interrogavo, da Sherlock Holmes investigatore, chi mai potesse essere l'attentatore,
passando ore e ore in rassegna ognuno di loro!
Nessun colpevole, anche perchè avevo circondato e stretto l'armadietto condominiale con tre cerchi di filo spinato ( usato nella prima guerra mondiale per contrastare l' avanzata del nemico), ma, purtroppo nessun effetto!
Il settimo ed ultimo intervento, da parte di un capace e solerte operatore, ha finalmente dipanato l' intricata matassa! Il filo sostituito era morsicchiato in più punti!
Chi era stato il truce sobillatore?
Non ve lo dico neanche sotto tortura!
Ma solo adesso ho capito tutto il valore pregnante del termine
ZOCCOLA!
"Un'immagine evocativa che fonde passato e presente: sopra, Vittorio Sica negli anni '70, concentrato, gestisce una diretta TV a Montella per Telemontella. È circondato da apparecchiature vintage, come telecamere a tubo catodico, cavi aggrovigliati e un mixer analogico, tipici dell’epoca. L’atmosfera è retrò, con colori caldi e sfumature nostalgiche, in una strada comunitaria piena di spettatori curiosi.
Sotto, Vittorio Sica nel 2024: lo stesso spirito, ma con tecnologia moderna. Ora dirige una diretta streaming per Montella.eu e Facebook, affiancato dai suoi collaboratori e amici Riccardo e Carmine, che da alcuni anni contribuiscono con entusiasmo e competenza al progetto. Riccardo, sempre accanto a Vittorio, gestisce parte della produzione, lavorando su un laptop ultramoderno e controllando i feed della diretta.
A Montella, in occasione dei controlli intensificati dalla Guardia di Finanza di Avellino per contrastare la detenzione e la vendita illecita di materiale esplosivo durante le festività di Capodanno, sono stati sequestrati oltre 37.000 artifizi pirotecnici. Tali prodotti, appartenenti alle categorie “F1” e “F2”, erano stoccati in modo non sicuro e vicino a materiali infiammabili, violando le norme previste dal Decreto Ministeriale del 9 agosto 2011.
Il sequestro ha riguardato batterie di petardi, fontane, candele magiche e altri articoli, con un contenuto esplosivo netto di 107 kg. Il titolare dell’attività è stato denunciato per violazione dell’articolo 678 del codice penale. L’intervento sottolinea l’impegno delle Fiamme Gialle nella tutela della sicurezza pubblica e nel contrasto alla diffusione di prodotti non conformi alle normative. La colpevolezza del responsabile sarà accertata solo con sentenza definitiva.
Auguri a Federico Cincotti per il conseguimento della laurea in master in Innovation & Technology Management, università la Cattolica di Milano . Congratulazioni al padre Salvatore e alla madre Paola Carfagno , alle nonne Giuseppina Volpe e Maria Teresa De Fundis , alle zie Maria, Doriana, Sandra, Maria Grazia e Marilicia
Natale di speranza a Lioni: i Sonora Junior Sax in concerto per i giovani La musica ci porta lontano, rende vive le emozioni, ci trasporta in un mondo di luce, di gioia! Questo concerto è un viaggio. È dedicato a chi cerca conforto, a chi vuole credere ancora nella magia del Natale, a chi si è perso ma può ancora ritrovarsi, a chi cerca risposte ai propri dubbi e alle proprie incertezze.
Domenica 22 dicembre 2024, alle ore 19, la splendida Chiesa Madre di Santa Maria Assunta a Lioni si animerà di note straordinarie. L'evento "Natale di speranza - Sonora in Christmas" non sarà un semplice concerto, ma un momento di profonda condivisione e sostegno ai giovani, un'occasione per accendere i riflettori sul disagio giovanile.
Protagonisti della serata sono i Sonora Junior Sax, un ensemble sorprendente. Ottanta giovanissimi sassofonisti irpini, guidati dal Maestro Domenico Luciano, hanno già conquistato palcoscenici prestigiosi. I loro successi raccontano di un talento cristallino: dal Concorso Mondiale "Summa cum laude Youth Music Festival" alle collaborazioni con il Giffoni Film Festival Experience, questi ragazzi hanno dimostrato che la musica può abbattere ogni barriera.
Papa Francesco ha lanciato un appello ai giovani: mettere il proprio talento al servizio del mondo, della giustizia e della fratellanza. I Sonora Junior Sax hanno raccolto immediatamente questa sfida. Le loro note sono un ponte verso il dialogo, uno strumento di autocomprensione e crescita.
La magia del Natale prenderà vita attraverso le loro melodie. Celebri brani natalizi si arricchiranno di nuova energia, trasformando la Chiesa in un vero caleidoscopio di emozioni. Ogni nota sarà un messaggio, ogni suono una carezza per l'anima.
E se tutto questo può accadere, un ringraziamento speciale va a Mons. Tarcisio Gambalonga e a don Gelsomino Spatola per aver fortemente voluto questo evento; a Gilda Rizzi, trainante organizzatrice che con la sua energia inclusiva ha tessuto relazioni preziose; a tutte le associazioni, che mai fanno mancare aiuto e partecipazione. Un grande grazie alla società GeneGIS GI, main sponsor dei Sonora con il brand Pangea Cloud, per la sensibilità che ha saputo dimostrare supportando anche questa iniziativa.
E un grazie per il grande cuore ai ragazzi e a tutto il team Sonora.
Il disagio giovanile è una sfida complessa. Ansia, isolamento, mancanza di prospettive: sono le ombre che minacciano molti adolescenti. Questo concerto vuole essere più di un momento artistico. È un grido di speranza, un abbraccio collettivo ai giovani che cercano una luce nelle loro difficoltà.
Non mancare. La presenza di ognuno di noi è un segno di vicinanza ai giovani e alla bellezza della musica. Il 22 dicembre celebriamo insieme la magia del Natale, un Natale di speranza! Ti aspettiamo a braccia aperte. L’ingresso è libero.
Il Natale, le feste di fine anno e quelle per l'anno nuovo......nei ricordi di Carmela ( Lina) Marano. Negli anni cinquanta, quando io ero bambina, si iniziava a festeggiare e a sentire la vicinanza del Natale molti giorni prima del 25 dicembre.
Per la grande festa cristiana legata alla nascita di Gesù Bambino, con l'inizio del mese, nelle parrocchie, la mia era quella di S. Michele, incominciavano tutti i pomeriggi le novene, a cui partecipavano molte donne in particolare le anziane, noi bambine e bambini, ma anche diversi uomini giovani e anziani liberi da impegni lavorativi nelle terre, nei castagneti, nella custodia, di ricovero per la notte e la mungitura dei vari armenti di pecore, capre e mucche. Allora in alcuni rioni la maggior parte degli abitanti era impegnata in queste diverse attività, ma quando stava per arrivare il Natale tutti si adoperavano per preparare al meglio i festeggiamenti, iniziando col raccogliere tutto il legname in eccesso e poco adatto ad essere bruciato nel focolare, nelle stufe e nelle cucine.
Come da tradizione anche quest’anno a Montella, in correlazione delle festività di Natale, sì è avuta qualche replica della preparazione delle cosiddette “vègne di casale”, una tradizione questa che, come quella del lontano e “desueto” rito della posa del cosiddetto “ceppòne a capifuòco”, si perde nella notte dei tempi.
Come chiarito nel “Vocabolario Montellese-Italiano” dell’amico Virginio Gambone, il termine “vègna”, o anche “uègna”, nel dialetto montellese sta ad indicare un grosso ed imponente falò alimentato essenzialmente da grosse ceppaie divelte, con non poco impegno e fatica da terreni disboscati.
Nella tradizione paesana le “vègne” venivano generalmente approntate durante il periodo invernale, specificatamente nel mese di dicembre; ragion per cui, per tradizione, la prima “vègna” stagionale veniva predisposta già l’8 dicembre, in concomitanza della celebrazione della Festa dell’Immacolata, e precisamente nelle adiacenze della chiesa di Sant’Anna, lungo l‘attuale via del Corso, per iniziativa appunto della Congrega dell’Immacolata.
Non tutti sanno che a Montella la Chiesa di Sant’Anna, per ragioni storiche, è denominata anche “Chiesa di San Benedetto”, ma è quasi noto a tutti i montellesi che la Congrega dell’Immacolata” aveva ed ha la sua sede e il suo Oratorio proprio in questa chiesa.
Da bambino frequentavo quella chiesa in quanto che, pur essendo la mia abitazione ad una distanza molto ravvicinata alla Chiesa Madre, la mia famiglia apparteneva per distribuzione parrocchiale a Sant’Anna, trovandosi essa a circa cento-centocinquanta metri dalla mia abitazione
Ricordo dunque che in quella chiesa la ricorrenza dell’Immacolata era celebrata con molta solennità; vi si teneva per l’appunto “la Novena dell’Immacolata” alla quale partecipavano i confrati che, vestiti con la loro “cappa azzurrina”, contornavano la bella statua lignea dell’Immacolata (del 1748), statua che è ancor presente nella chiesa in argomento.
La celebrazione era molto solenne ed era articolata attraverso un cerimoniale e una liturgia assai suggestiva.
Era introdotta dal suono a distesa della campana e, proprio l’8 dicembre, contemplava, sullo spazio antistante alla chiesa, di fronte alla bottega del calzolaio “Pilotto”, anche l’allestimento – per l’appunto - di una “vègna”.
Di fatto, il grosso falò veniva predisposto durante la nottata con l’impegno dei confrati più giovani della congrega e con il coinvolgimento dei parrocchiani, specialmente quelli che abitavano a “Chiazzavano”.
Una volta accesa e bene avviata, la “vègna” contribuiva ad assicurare un clima festoso per altro integrato dalla presenza di qualche “bancarella” abilitata alla vendita di “copèto” (torrone), delle “’andrite” (nocciuole tostate) e quant’altro.
Secondo tradizione la seconda “vègna” stagionale era quella del 13 dicembre, in correlazione della celebrazione di Santa Lucia, nello slargo prospiciente, appunto, della Chiesa dedicata alla Santa; e grosso modo era, per consistenza e grandezza, simile a quella dell’Immacolata, durando anch’essa una sola giornata.
Nel bell'articolo di Nino Tiretta sulle fontane pubbliche anticamente presenti nei casali di Montella,simboli nostalgici di una civiltà perduta,di un variopinto microcosmo paesano,fatto di incontri, di chiacchiericci,di dispute e di amori,di giochi e di fatiche,viene menzionata l'esistenza di un fontanino fuoruscente dal recinto murario di "Villa Elena" : "sul muro perimetrale di Villa De Marco...-scrive Tiretta- subito dopo il termine della grande guerra,funzionava un fontanino "offerto" ai montellesi da Celestino De Marco,il ricco americano che,in quel periodo fu,anche,sindaco di Montella"
Quel fontanino era ancora lì negli anni Cinquanta,a pochi passi dall'ingresso della chiesa di S.Benedetto. Io ,da ragazzino,lo osservavo con curiosità quando,uscito dal cinema Fierro (dove si proiettavano films western americani) risalivo corso Umberto I. Mi incuriosiva il nome del "donatore" Celestino De Marco, un uomo famoso di Montella sul quale avevo ascoltato racconti di malefatte e di prepotenze,ma anche di grandi generosità e di appassionati impegni sociali e politici; per lui qualcuno aveva coniato l'epiteto di RE CELESTINO, accomunandolo al più celebre Re Michele desanctisiano,che per altro il De Marco conobbe e frequentò durante il primo mandato di consigliere provinciale e più volte andò ad ossequiare nella casa di Salza Irpina.
Chiesa Sant Anna In seguito, studiando la storia del mio paese, ho avuto modo di meglio tratteggiare quel personaggio e la vicenda del fontanino, la cui acqua, raccolta nella sottostante vaschetta a conchiglia, ritornava nelle condutture della villa. Ma allora,alla mia immaginazione di adolescente Celestinio De Marco appariva come un uomo tarchiato, panciuto e paonazzo,dal carattere altezzoso ed imperioso eppur, talvolta, bonario melanconico e sorridente, che si aggirava nel chiuso dorato di quel palazzo fatato ed inaccessibile, vigilato da due leoni bronzei e da due statue femminili dallo sguardo sfingeo, ingannevolmente rassicurante, immerso in un parco anch'esso edenico, incantato e pieno di misteri. Ma chi fu,in realtà,Celestino De Marco?
C.De Marco nacque a Montella il 18 ottobre 1863 da Alfonso e Filomena De Stefano. Di umili origini contadine,visse un'adolescenza grama,di povertà e di miseri espedienti esistenziali, che presto debordò in forme delinquenziali, costellate di furti, borseggi,risse e galere. D'indole intraprendente e poco incline all'obbedienza delle leggi, nel 1879 era stato condannato per spaccio di denaro falso; l'anno successivo si era reso protagonista del ferimento volontario di un giovane del paese; nel 1885 era stato condannato per renitenza alla leva. Anche per sfuggire agli obblighi militari nel 1886 si imbarcò per gli Stati Uniti, seguendo l'ondata migratoria che allora depauperava la popolazione delle contrade irpine.
Prese dimora nel Sud Carolina,dove inizialmente, per sopravvivere,esercitò varie anovalanze e mestieri. Ma presto,anche lì, le grandi difficoltà del vivere in una nazione, che non tutelava diritti civili e lavorativi degli immigrati,considerati strumenti vili di arricchimento da parte di una borghesia ingorda, sempre più in marcia nella costruzione di una società spietatamente capitalistica, lo spinsero ad entrare nell'ambiente della malavita italoamericana, allora caratterizzata dal gangsterimo e da piccole organizzazioni criminali, dedite alle estorsioni, ai ricatti, ai furti: prime formazioni malavitose che di lì a qualche decennio si sarebbero trasformate in grandi e strutturate bande criminose,come la le famigerate Mano Nera e Cosa Nostra.
Antonio Lepore, da Montella al Trentino recentemente insignito della stella Michelin e dal riconoscimente del Riccio D'oro 2024 in occasione della Festa della Castagna di Montella . Con il suo percorso straordinario, Antonio è un esempio di passione e determinazione, dai primi passi nella nostra terra fino alla cucina dei ristoranti più rinomati.
Grazie, Chef Antonio Lepore, per aver reso onore alle tue radici e per il tuo impegno a trasmettere conoscenza e ispirazione alle nuove generazioni.
Antonio sabato 7 dicenbre ha compiuto 29 anni AUGURI da montella.eu
VIDEO DA STUDIO 1 APERTO infinity
Coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti I Carabinieri denunciano un 46enne - Procede ininterrotta l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino nel contrasto al fenomeno dello spaccio di droga: la lotta senza quartiere sta permettendo di assicurare vari spacciatori alla Giustizia e, nel contempo, sequestrare considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti.
In tale contesto i Carabinieri della Compagnia di Montella hanno denunciato un uomo, domiciliato a Montemarano, ritenuto responsabile di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti.
I fatti si sono svolti nel pomeriggio di ieri: i militari operanti, avendo notato i movimenti e l’atteggiamento sospetto di un uomo, già noto alle Forze dell’Ordine, alla guida di un veicolo, hanno proceduto al controllo.
L’immediata perquisizione personale e veicolare ha consentito di rinvenire circa 4grammi di marijuana. I controlli, sono stati quindi estesi all’abitazione dell’uomo, dove sono stati rinvenuti ulteriori 95 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, tre piante e circa 50 semi di canapa indiana.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e nei confronti dell’uomo è scattata la denuncia in stato di libertà.
Durante l’operazione, inoltre, essendo il soggetto fermato alla guida, è stato invitato a sottoporsi agli accertamenti per verificare eventuali stati di alterazione causati dall’assunzione di sostanze stupefacenti. Al rifiuto dell’uomo, si è proceduto al ritiro della patente e all’affido del veicolo a persona idonea.
Prosegue l’impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino nel controllo del territorio, con operazioni mirate a garantire sicurezza e il rispetto della legalità.
RISTORANTE "la Bussola" SUL MONTE TERMINIO MONTELLA AV.1971/1975 COMMITTENTE ALFONSO CARFAGNO, DITTA ESECUTRICE METALMECCANICA, SAINT GOBAIN FRANCIA, ITALTECNOBETON, +ALTRE.. -ARCH. GIANCARLO PORCINI & FILIPPO PAGLIUCA 1972/1973
ALFONSO CARFAGNO
Premio "International business corporation"
UNA TASSA VERAMENTE… “EPICA”! Caro Vittorio non ti rompo con “suonni ‘e fantasia” e fregnarìe varie: mi faccio sentì solo quando “ci ‘ngàppo co’ la mano rint’a la pòrta” (come dicevano 70 anni fa i nostri sorevési) e quando mi rendo conto ulteriormente che vivo in un Paese (non paese Montella!) che invece di aiutarci, ci rende la vita sempre più difficile.
Non parlo solo per me, ma per tutti gli interessati, anche se l’egoismo è filosoficamente imprescindibile perché il problema per capirlo devi sentirlo prima personalmente (…anche se mi rendo conto che quelli che non protestano sono più saggi di me, perchè non si illudono, rassegnati come sono, che non serve a niente…). Ma alla fine non ti nascondo il segreto desiderio che la mia scintilla possa cadere nell’immensa polveriera… Tranquilli! nessun invito rivoluzionario, perché anche una intelligenza mediocre, da cinque scolastico, capisce che si tratta del vagheggiamento fantastico di un desiderio irrealizzabile.
Prendo solo lo spunto dalle “accise” passate alla storia come “pizzo di Stato”, per riconoscermi il diritto di dire che pure la tassa che pago per la mia macchina EPICA della Chevrolet, mi pare un…”pizzino”, che …”mi pìzzola” malamente perché frallàltro (come dicono i romàni de Ròma) lo ritengo ingiusto.
Per decenni TV stampa “in”, hanno strombazzato che la macchina a gas veniva premiata perché non inquinava: zero tassa. Ma tu vai o vieni!? La mia macchina è nata con l’impianto a gas, e vado sempre a gas senza inquinare, ma pago lo stesso la mazzata annuale di E. 335,00. ògni anno.
A riguardo lo Stato “vampiro insaziabile” ha trovato il sistema gesuitico, “demosdèo”, per fottere me e tantissimi altri “poveretti” come me (invece di ingrassarsi attingendo a piene mani all’immenso capitale dell’evasione fiscale!) immergendoci in un pantano-marasma di confusione normativa gettando il problema in pasto alle regioni che lo hanno risolto in modo geniale ciascuna con le sue leggìne creando a loro volta una galassia normativa in cui ti perdi.
E forse questo era lo scopo: di portarti alla disperazione e di conseguenza farti pagare la tassa piena senza alcuna agevolazione.
A questo punto a che serve tutto il bailamme dell’autonomia differenziata se dal famoso articolo 5° riformato 3/2001, le regioni sono già balcanizzate “autonome”?
Tornando al problema, ecco un ramoscello d’oro pescato nella selva oscura: ”non pagano il bollo veicoli il cui serbatoio di benzina ha una capacità inferiore ai 15 litri” (3-sett. 2924); ma se pensate vi dica “freggnàcce” scorrete qualche sito come https:/brc.it” o zavoligaspoint.it ….
Per accennare al caso mio (che riflette quello di tantissimi) il serbatoio di gas a ciambella della mia macchina è poco più piccolo di quello a benzina e basta questo per affibbiarmi “in soldini” 335,00 E. anno, come premio al valore del risparmiatore non inquinatore.
Un altro motivo d’orgoglio di sentirmi italiano.
E, detto inter nos, per finire (pé mmò) la chiacchierata, questo non è un regalo dell’attuale governo (che pur a riguardo non ha fatto niente!), ma è antico dono ereditario della vecchia politica: l’attuale opposizione d’élite intellettuale che ha governato per venti anni mimetizzandosi dietro i super-tecnici; altro che il grillino “uno vale uno”, qua ha ragione Travaglio: “uno vale l’altro” d’accordo in sostanza su tutto: guerre ecc. ecc.: democristianizzazione sistemica, politica del favore “a la fàcci re lo proletariàto”.
La rivolta sociale vagheggiata da Landini? Esternazioni puramente voluttuarie,,, dovesse esplodere non ne avrei paura.
Ciao Vittorio e Redazione
Peppino Maràno
Proseguono in Irpinia gli incontri organizzati dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino per sensibilizzare i cittadini, in particolare gli anziani, contro il fenomeno delle truffe. Questi incontri, parte di un progetto nazionale, si concentrano sulla prevenzione e sull’informazione, fornendo strumenti utili per riconoscere e contrastare i tentativi di raggiro da parte di malintenzionati.
Nei giorni scorsi, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Montella ha incontrato le comunità di Montella e Cassano Irpino, rafforzando la collaborazione tra l’Arma e i cittadini. In particolare, domenica scorsa, a Montella, al termine della messa, il Maresciallo ha parlato ai fedeli dal pulpito della chiesa, offrendo suggerimenti concreti su come prevenire le truffe, fenomeno che colpisce in particolare la popolazione anziana. L’intervento si è focalizzato sulla necessità di mantenere alta la guardia, evitando di fidarsi di estranei che si presentano come figure autorevoli o che inscenano situazioni di emergenza familiare per ottenere denaro.
Qualche giorno dopo, nella sala convegni del Comune di Cassano Irpino, il Comandante della Stazione ha inoltre partecipato a un incontro con la cittadinanza, affiancato dal Sindaco. Durante l’evento sono state illustrate le strategie più comuni adottate dai truffatori e forniti consigli pratici per difendersi. Tra le raccomandazioni principali, è stato ribadito l’importante ruolo del numero di emergenza “112”, attivo 24 ore su 24, da contattare sempre in caso di dubbi o situazioni sospette.
Le interviste impossibili di Gigi Di Fiore , Aurelio Fierro - «Sono nato a Montella in Irpinia, in una famiglia numerosa . Eravamo undici figli, cantavamo tutti, mio padre Raffaele incantava con i suoi stornelli. Io non sfiguravo nel coro dei frati del convento di san Francesco a Folloni. Poi la folgorazione a Napoli, dove studiavo al Politecnico». Devo chiamarla ingegnere o mister Guaglione?
«Non mi sfruculiate. Lo sapete che mi mancavano 3 esami alla laurea di ingegneria, quando decisi di seguire la mia passione per la musica».
𝐹𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑒𝑓𝑎𝑡𝑡𝑒. 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑟𝑜𝑚𝑎𝑛𝑧𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑟𝑖𝑔𝑎𝑛𝑡𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑀𝑜𝑛𝑡𝑒𝑙𝑙𝑒𝑠𝑒. Con questo lavoro ho voluto condividere con i lettori il risultato di una mia ricerca o meglio di un cammino percorso.
Il lavoro segue una linea tracciata tra i nostri monti; è il naturale prosieguo dello studio da me precedentemente fatto sulla toponomastica locale con la pubblicazione del volume “LI NOMI RE LI POSTI” e della conseguente cartina della “SENTIERISTICA MONTELLESE”.
Uàcca addó nasce e pecora addó pasce
Nel mese di aprile Ferdinando Pico, Andrea Ferrigno1 e Donato Mazzone2, dopo un periodo di appostamento, misero in atto il rapi-mento di Donato Rocco3.
Il sig. Donato fu prelevato da Campagna (SA) e condotto tra i nostri monti. Dopo diversi giorni di prigionia le trattative per il rilascio del-l'uomo sembravano essere a buon punto, la cifra richiesta era di duca-ti 40 mila e, dopo diverse lettere minatorie che attentavano alla sua vita, fu consegnata dalla famiglia anche una prima tranche di ducati 250 pari a Lire 1062.
Uno dei luoghi dove si nascondeva la banda in attesa dei sequestri che si operavano a Salerno era in una grotta sul Monte Stella. I briganti trovavano riparo tra le antiche mura di una chiesetta chiamata L'eremo del San Salvatore.
A questo punto la banda decise di spostarsi verso Senerchia in pro-spettiva del rilascio, ma durante uno spostamento di notte, il detenuto tentò di fuggire, e mettendo un piede in fallo precipitò in un burrone. Cadde giù per circa 10 metri e ne uscì così malconcio che fu portato sopra in braccio da alcuni briganti accorsi ai suoi lamenti.
Il malcapitato era merce preziosa, ed i briganti fecero di tutto per ria-nimarlo, anche perché ancora non era stata pagata l'ultima rata.
Ma purtroppo per loro dopo tre quarti d’ora l'ostaggio morì, al che il cadavere fu di nuovo ributtato nel vallone.
“Il Coraggio di non sentirsi Debole” è un Cortometraggio, ideato e scritto da Nello Patrone, incentrato sul tema della Salute Mentale.
Un argomento di cui si parla ancora troppo poco, ultimamente è stato fatto qualche passo in avanti, e che necessita di tanto lavoro a riguardo.
Le richieste di aiuto, soprattutto nel periodo post Covid, sono aumentate. Questo è un chiaro segnale di miglioramento.
Ma al tempo stesso ci sono tanti giovani, ed anche meno giovani, che hanno ancora timore di chiedere aiuto. L'idea di andare in cura, per tanti, è ancora vista con distacco e paura. Nella maggior parte dei casi vi è la paura di sentirsi falliti, la paura dello stigma sociale, la paura del cambiamento, la paura di voler esprimere le proprie emozioni, la paura di sembrare deboli.
Come riuscire a rompere queste barriere?