RENA', RENA', RENA'.....di Giuseppe Marano
"Rena', Rena', Rena', per piacere lassami sta', no' m'aggementa'! ...se non altro pe' rispetto all'età (stiamo là...). Ma secondo me, lo fai apposta! Mi fai venire la voglia di recitarti un verso di Dante, ma meglio di no, se no pensi che voglio fa' a forza lo letterato! "Tu vuoi che io rinnovelli disperato dolor che il cor mi preme!". Tu mi vai a nominare il mio "Panno"!
'Sti giovinotti squacchiùsi, non sanno manco che è, non ne parliamo di dov'è! E questa è pure...cultura! L'ho chiesto una volta a un gruppetto...facendo 'na scommessa, vinta, conun amico: m'hanno guardato come si guarda a uno appena tirato fuori dalle macerie di un terremoto! "Panno", scomparso! Quando ci arrivavi per il sentiero che costeggiava basso il Monte Sorbo, ti sentivi improvvisamente immerso in un mondo incantato, sospeso, isolato, profumato da ondate di mentastro calpestato, il paese te lo scordavi, eppure era appena dietro la collina: una sgattaiolata sulla cresta e te lo trovavi steso ai tuoi piedi come... E ti chiedevi: "Possibile?". La strada, o meglio stradina, carraro, correva fiancheggiata da spinali, ci passavano i ciucci col carico stagionale di legna, castagne e grano. Sì, perchè su quelle collinette scomparse, una delizia non solo della nostalgia, si aprivano imprevedibili amene pianurette che venivano coltivate a grano, e non solo...Si attingeva l'acqua al "fontaniello" del ripartitore...Quel carraro si apriva nella pianuretta di "Panno" e continuava in terreno battuto verso il Mortale, l'Aspra, Costa di Rose (o Rosa?), per diramarsi in infinite direzioni: Tauri, La Macchia ecc.
Tutto sparito, costruzioni immense su tratturi regi demaniali!...
"Ma è il progresso che avanza, non si può conservare il presepe intatto sotto la campana di vetro...pure là sotto avvizzisce, ammuffisce...". Però, però, però...lo so che è inutile parlare a cose fatte, come per il Comune nuovo scocchiolato, ma anche pour parler, come dice l'amico Nello, può essere un passatempo non del tutto inutile, non solo per far vedere cose non belle, ma auspicabilmente per evitare che l'infestazione costruttorio-distruttoria, dilaghi imperiosa ed impietosa...Diceva un amico, che è più tra noi, nella sua lucida previsione: "Noi forse non lo vedremo, ma qua il panorama di Montella tutt'intorno scomparirà sotto una slavina di cemento...Metteranno mano pure a Sassetano, Costa Re Rose e Costarella Càora...!" diceva. Non sono arrivati ancora là per fortuna, vorrei aggiungere: speriamo! Diceva un altro amico, pur esso andato via: "Pe' te è bello a parlà a panza chiéna, pensa pure a quelli a panza vacanda", intendeva che bisognava colare cemento a bizzeffe per ...riempire la pancia...E' restata questa "cultura".
Ma non allontaniamoci per il momento da "Panno": il profilo più bello di Montella contornato di quelle collinette, è stato strafacciato...da quegli scatoloni spuntati sopra che ti balzano davanti da qualsiasi "punto di vista" alto e basso dell'Alta Valle del Calore: Nusco, Bagnoli, Piscacco, Salvatore, Monte ecc. Una persecuzione! Che si poteva fare? Tutto, fuorchè quella deturpazione inferta allo skyline, traduzione yanchee del nostro 'panorama'. Ma al danno estetico, se ne è aggiunto uno più rilevante di sofferenza sociale! Vedo giorno e notte salire e scendere vecchi più di me alle e dalle loro abitazioni...Chi ha la macchina vabbè, ma chi no s'arrangia o deve chiedere il favore e stare soggetto a chi ce l'ha...la cosa più mortificante per un montellese. Disagio misconusciuto. Insomma questi poveri cristi relegati su una montagna se si vogliono fare la spesa per conto proprio, senza dar conto, si devono sciroppare almeno sei chilometri al giorno a scendere e.... salire, più tuòsto!...Ma, si potrebbe sibilare un beffardo: "Camminare fa bene", questo è vero quando si tratta di una piacevole passeggiata, non di una spossante arrampicata! Insomma: cornuto e mazziato oppure la variante: sulla scottatura, acqua bollente. Ma fosse solo questo! Ho una cugina di qualche anno più grande di me che abita sola in petto al Monte Sorbo. Ogni tanto la vado a trovare. Mi faccio tutte le volte la croce. Non solo davanti alla chiesetta del Carmino. Ma molto prima! Almeno dal ponticello in curva sulla Variante, quello vicino alla antica cabina Enel (una volta La cabina , era oltre ad un punto di riferimento, un..."toponimo"!). Un ponticello su strada carrozzabile che porta a Verteglia, una volta Nazionale, adesso chi sa che, forse declassata con tutta l'Italia, senza quasi parapetto; stretto e angusto il ponticello, se passa un mezzo non te la vedi bene! Provare, toccare per credere. San Tommaso ha sempre ragione! E qua comincia la "via crucis"...comincio a salire, non so se meglio a destra o sinistra, manca il marciapiedi a tutti e due i lati: insomma a destra devi camminare a bordo strada (che appena contiene due macchine incrocianti) col rischio costante che ti prendono da dietro; a sinistra, ma solo per un breve tratto, puoi procedere accidentalmente in un cunettone pieno di vegetazione aggrovigliata rampicante e sterpaglia: obbligatorio gli scarponi da montagna! Ma subito ti prende il panico in prossimità della curva dell'altro ponticello, quello di fronte alla chiesetta del Carmine, anche qui, l'angoscioso dilemma: ce la faccio? Non ce la faccio? ... Mi meno? Non mi meno? Perchè, anche qua provare per credere: la macchina, peggio, il camion ruggente mastodontico, ti spunta davanti all'improvviso, nella parte più angusta della via: sul ponticello, e per giunta, in curva con improbabile parapetto. Aiutati che t'aiuto! Insomma devi aguzzare bene le orecchie, calcolare bene il tempo, ...e via, che Dio te la mandi buona, o meglio: "A' la bbòna re Ddìo!". Superato quest'altro tornante dantesco, pena e paura non finiscono, a meno che non ce la fai a salire su un muretto di cemento armato a sx (a dx il rischio di esser preso sempre a-posteriori!) e procedere per una decina di metri al sicuro se gli spinali te lo permettono e se non ti gira la capo e sbatti a terra a farti spazzar via come un gattariello dalle macchine che scendono a volata! Ma è poco quello che puoi fare, così rocambolescamente in sicurezza! Perchè in prossimità del terzo curvone, devi saltar sull'asfalto per natural preclusione! Dei tre, questo (anche se non su un ponte) è il più brutto, almeno per me (provate pure voi: anche questa è democrazia!). Dicevo per me, perchè? Perche, pure qui, a sx, c'è una breve cunetta lambita dalle macchine in discesa, a dx, c'è un "rirupìzio" (=dirupo) che sia pur protetto da un, non adeguatamente alto, "guardaràil" (sempre gli Yànchee!) a passarci per me è un dramma, perchè...."mi ròta cielo", mi gira la capo, insomma sono...vertiginoso! Amici e compagni, pensate pure che ho voluto pazziare! E' il comodo 'sistema' politico per...liquidare, alibi consolidatosi, collaudatosi in un arco più che cinquantennale, per lasciar perdere (per non dire meno delicato!): ...quieta non movere! Tutto come sta! Tanto per concludere la paupercola: ma per tutta questa gente relegata (penso a forza) in petto a una montagna in casermoni senza nemmeno un guizzo di armonia architettonica con l'ambiente, mancava uno spazio il caso di dire: edificante, più vicino al centro e in piano? Ma a quello che so, tra campi ecclesiastici, sia di Preti, Vescovi o Cardinali, non c'era un "ninìn" di posto per costruire queste benedette abitazioni, più a misura delle esigenze della gente: vicinanza al centro? Esiliare questa gente su una montagna non mi pare una conquista sociale. Pigliamo due altri posti: La Torre, Le Vestee. Ebbene chi ha mai avuto un po' d'amore e di rispetto per loro? Scandone, il nostro grande storico, che non ci meritiamo, perchè non l'abbiamo rispettato, ha ben sottolineato che questi casali, col Monte, costituivano i tre baluardi fortificati più antichi di Montella longobarda...Ebbene guardate che fine hanno fatto! Sulla Torre c'era una casa palazziale che io ricordo, costruita su un nucleo antichissimo longobardo, ancor visibile tra le macerie! Rimangono tre fornici visibili sotto il muro di cinta del fortilizio, la cui tessitura muraria, con tutto il rispetto, non c'è bisogno di accademici per vedere che è la stressa del monte e della Retònna!....Un amico architetto si è calato in quel che resta della torre originaria che ha dato il nome al casale!
Tra poco, nella nostra balorda indifferenza, sarà pure lì tutto sommerso! Vestee da Bastia, Bastione, Castello...Solo il nome a evocare nel deserto (ma solo per chi sa ascoltare).
Ma guardate, santo Ddìo i frontali Nusco e Bagnoli, non dico Rocca San Felice, Sant'Angelo e Torella che non si vedono da qua...e vedete che si può fare del centro storico! Perchè lì hanno salvaguardato, qua no? Semplice: perchè si lascia all'auspicabile sensibilità degli amministratori. Ma se in un paese ce l'hanno, e in altri no, che facciamo? Lasciamo tutto "alla bbòna re Ddìo"? Ma l'auspicabilità non fa parte della casualità? Capiamo bene che la tutela del patrimonio ambientale ed artistico viene consegnata a discrezione del caso! Mi dite: ma prussò, ci sono degli Enti preposti, Sovrintendenze ecc...Si vede quello che hanno fatto e non fatto. E allora? Secondo me ci vuole in materia un sano centralismo democratico in senso tutelare artistico-storico-culturale. Un'autorità superiore nazionale con un presidente di prestigio, di indiscussa competenza, quale ad es. uno Sgarbi, cui ciascun cittadino che voglia tutelare il proprio territorio possa rivolgersi. Che non si muova foglia se questo Ente supervisore non voglia! Se vogliamo salvare i nostri paesi, o quel poco che resta, e...noi stessi!
Il discorso è contestuale alla tutela del paesaggio, che per me è la più alta manifestazione artistica della... terra, quindi pure lo scempio (per me, beninteso, per altri sarà fiore olezzante all'occhiello!) del "Toppo di Panno" rientra in questo: si sarebbero dovute felicemente sposare due esigenze: la tutela di una meravigliosa collina e del volto di Montella, e, soprattutto il diritto delle persone a vivere in condizioni di maggior comodità...
Che sia stato tutto sempre uguale pur da noi non è vero... Almeno a mia scanzonata memoria. Ero poco più d'un regazzo il '58, '59 e c'era un mio cugino di Salerno che ogni tanto partiva all'attacco che voleva fare un albergo in petto alla "Scavata" (altro nome scomparso sotto un ...nuovo casale innominato, dove c'era la bella aia delle zie) nella parte bassa del Monte Sorbo. Ebbene, ebbe un secco "Niet!". Non per delirio d'onnipotenza d'amministratore, ma con la motivazione: "Zona Verde". La vedete più questa zona? Sì, io, nel ricordo.
Se non vado errante, come il...Cavaliere, allora, per la storia, doveva esserci Fierro come Sindaco.
Ma mo', caro Renato ci siamo allargati fin troppo, e mi chiederai, con un po' di mugugno: "Ma la lettera mia no' l'ha' pensata proprio! T'è servita solo come ..."pelèa" per sproloquiare!". Non è così, la tue lettera l'ho letta e l'ho subito allontanata per evitare (inutilmente) di imbelvirmi. Perchè? Ma perchè hai ragione! E quando è troppo logico che uno ha ragione, allora non c'è più niente che ti ripara....e, per attualizzare, caro Renato, ecco che spunta ...lo Grèlle che è (pardon) la più grassa sputacchia sulla politica (quella schifosa)! E questo è niente! La tua analisi è lucida circostanziata. Fotografica, da maestro qual sei dello scatto sul pulsantino d'argento, io lo ero (modestamente mi guardavo la mano) sul grilletto...ma altri tempi! Che c'è da dire? Non fa una grinza, anzi ti ringrazio d'aver arricchito la mia "conoscenza territoriale". La mia rabbia. Tu me l'accentui: è una rabbia democratica: Di queste lentezze, inadempienze ci dev'esser pure un responsabile cui ascendere per li rami? Cosa fatta capo ha, diceva il saggio Dante! Ma quanno mai!
C'è la nebulizzazione delle responsabilità nella moltiplicazione delle competenze!
Non facciamoci impastorare ancor di più! Ecco perchè la magistratura può far poco, perchè i nomoteti, i legislatori la "impastorano", la legano come si fa con la vacca, mica son fessi! Fanno le leggi in modo tale da autotutelarsi e tutelare i referenti interrelati o platea di sostegno...Fino a che è possibile! E' un miracolo inquicchiarli i responsabili! Grillo nasce (solo l'ipocrisia diffusa ed endemica non lo vuol capire) dalla impunità dei colletti bianchi, dall'autoreferenzialità della classe dirigente politica, immunità non casuale, ma condizionata e funzionale al sistema che è autoconservativo! Pigliamo una "capocchia" a caso: il caso (pardon) autovelox, che come ha assodato giustamente un avvocato, è stato posizionato illegittimamente. Ci sarà in corso un dibattimento, mah...più facile capire i raggi cosmici di Zichichi che le durate processuali...ma se finirà con condanna del Comune, vi pare bello che le immani spese conseguenti vengano spalmate "insensibilmente" come dolce miele sulle nostre (già a livello criminogeno) tasse? E non vi pare più giusto- secondo la legislazione delle nazioni più civili- che debbano pagare in solido e collegialmente quelli che lo hanno indebitamente ivi fatto installare? Perchè la impar condicio giudiziaria? Un preside che esce pazzo e con delibera del Consiglio d'Istituto fa costruire le scale d'accesso alle aule per le finestre, questo, paga in solido e collegialmente con tutto il consiglio d'Istituto. Perchè non avviene lo stesso per i nostri organi deliberanti territoriali? Mah. Poi ci lamentiamo, Rena', di Grillo!
Giuseppe Marano
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